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Borsa, le piazze europee provano il rimbalzo ma Milano rallenta

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Borsa, le piazze europee provano il rimbalzo ma Milano rallenta

Dopo quattro giornate di forte pressione ribassista, i mercati europei cercano una reazione. La seduta odierna si apre con un recupero diffuso sulle principali piazze continentali, ma Milano inverte presto la rotta e si posiziona in territorio negativo. Alle ore 11, l’indice Ftse Mib segna un calo dello 0,5%, zavorrato dal comparto bancario, tornato sotto pressione nonostante l’avvio positivo. Il contesto è ancora dominato dalle tensioni legate alla guerra commerciale riaccesa dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, con nuove minacce di dazi fino al 50% su alcune categorie di importazioni, tra cui quelle provenienti dalla Cina.

Borsa, le piazze europee provano il rimbalzo ma Milano rallenta

Il confronto tra i listini mette in evidenza un gap crescente tra i mercati. La migliore performance si registra a Francoforte, dove il Dax segna un rialzo dell’1,2%. Parigi e Londra seguono con un guadagno dell’1,1%, mentre Madrid, pur in recupero, si muove in lieve flessione (-0,31%). La piazza milanese si distingue per un andamento divergente: dopo un’apertura positiva, ha imboccato un trend discendente, appesantita soprattutto dalla rotazione settoriale e dal nuovo sell-off sulle principali banche italiane.

Le banche tornano sotto pressione: pesano tassi e geopolitica

Il comparto bancario torna ad accusare colpi dopo una fase di relativa tenuta. La prospettiva di tassi d’interesse più alti ancora a lungo, rafforzata dalle ultime dichiarazioni dei banchieri centrali statunitensi, combinata con l’incertezza geopolitica, spinge gli investitori a ridurre l’esposizione verso i titoli del credito. A Piazza Affari soffrono in particolare i big del settore, con vendite diffuse che contribuiscono alla debolezza dell’indice generale. Gli analisti sottolineano che la nuova ondata di volatilità non trova al momento argini stabili nella politica monetaria, ancora improntata alla cautela.

Trump e la minaccia dazi, il nuovo driver del rischio globale

L’elemento dominante nelle scelte degli investitori resta la strategia commerciale americana. Le dichiarazioni del presidente Trump, che ha rilanciato l’idea di nuovi dazi in caso di mancato ritiro delle contromisure cinesi, agitano i mercati finanziari. Il rischio di una spirale protezionistica e la possibilità di una guerra tariffaria a tutto campo tra Washington e Pechino alimentano le vendite e mettono sotto pressione i titoli più esposti all’export. In questo contesto, le Borse europee provano una reazione tecnica, ma il quadro di fondo resta fragile e condizionato dalla politica statunitense.

Oltre 1.900 miliardi bruciati in quattro sedute: la dimensione del danno

La settimana scorsa si è chiusa con una perdita monstre per le Borse globali: oltre 1.900 miliardi di euro di capitalizzazione sono stati cancellati in appena quattro giornate. Il panico innescato dalle nuove mosse protezionistiche statunitensi ha avuto un impatto immediato, soprattutto sui listini europei e asiatici, più vulnerabili per la loro esposizione commerciale. Il tentativo di rimbalzo di oggi è in parte una reazione tecnica a queste perdite, ma l’assenza di segnali distensivi sul fronte geopolitico impedisce al momento un’inversione strutturale del trend.

Gli investitori guardano ai futuri Usa: segni di tenuta ma attesa per Wall Street

Nelle prime ore della giornata, i futures sui principali indici americani segnano variazioni lievemente positive, suggerendo che Wall Street potrebbe aprire in territorio favorevole. Tuttavia, la tenuta dei mercati Usa dipenderà dalle prossime mosse dell’amministrazione Trump e dalle eventuali risposte della Cina. Gli operatori restano prudenti in attesa dei dati macroeconomici e dei nuovi indicatori di sentiment, consapevoli che un’escalation della tensione commerciale potrebbe cancellare rapidamente qualsiasi tentativo di recupero.

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