Il Black Friday non è più soltanto un appuntamento commerciale: è un fenomeno macroeconomico che modifica i flussi di consumo, altera i picchi di transazioni digitali e ridisegna il comportamento finanziario degli italiani. Secondo le stime degli osservatori del commercio elettronico, novembre è ormai il mese in cui si concentra fino al 25% delle vendite online dell’intero anno. L’Italia, che ha accelerato la transizione digitale dopo la pandemia, è diventata terreno fertile sia per gli operatori legali che per i cybercriminali.
Black Friday, tra record di spesa e boom di truffe: viaggio nel lato oscuro dello shopping online
Le famiglie, spinte dall’inflazione moderata e dalla stagnazione dei consumi, guardano al Black Friday come a un’occasione per anticipare gli acquisti natalizi, razionalizzare la spesa e sfruttare sconti che, almeno sulla carta, promettono opportunità irripetibili. Ma è proprio questo mix di fretta, aspettative e pressione psicologica che rende lo shopping digitale un territorio sempre più permeabile alle frodi.
Il mercato ombra dei “falsi sconti”
Gli analisti di Facile.it avvertono che uno dei rischi economici più diffusi riguarda il fenomeno dei prezzi manipolati. Diversi operatori, soprattutto nei marketplace borderline, gonfiano i prezzi nelle settimane precedenti per poi abbassarli artificiosamente durante il Black Friday. La dinamica genera un “effetto illusorio” che altera la percezione del risparmio e produce un danno economico non immediatamente visibile, ma molto concreto: si compra qualcosa convinti di aver ottenuto un affare, quando in realtà il prezzo reale, nei mesi precedenti, era uguale o addirittura inferiore.
Per distinguere gli sconti autentici da quelli fasulli, servirebbero strumenti di tracking dei prezzi che pochi consumatori utilizzano. L’impatto economico complessivo di questo fenomeno, stimano gli osservatori, supera ormai centinaia di milioni di euro l’anno.
L’ecosistema delle truffe digitali
Nel mondo parallelo delle frodi online, la tecnologia è tanto un alleato quanto un rischio. I portali clonati — copie pressoché perfette dei siti ufficiali delle grandi catene — sono diventati la nuova frontiera del cybercrimine. Un logo identico, un catalogo ricostruito, un dominio che differisce di una sola lettera: tutto appare autentico, ma dietro si nasconde un sistema costruito per catturare pagamenti e dati sensibili.
La distinzione, come ricordano gli esperti, passa spesso per dettagli tecnici minimi: l’URL della pagina, la presenza della sigla “https”, la certificazione digitale. Una soglia di attenzione che però si abbassa quando l’utente sente la pressione dell’offerta limitata.
Parallelamente cresce il fenomeno del phishing: messaggi che sembrano provenire da corrieri, banche, piattaforme e-commerce e che invitano a cliccare su link che portano a pagine fraudolente. Nel mercato del cosiddetto “data harvesting”, i profili ottenuti attraverso queste tecniche vengono rivenduti a prezzi significativi nella darknet, alimentando un’economia parallela che prospera proprio nei momenti di maggior traffico digitale.
I pagamenti, il nuovo fronte del rischio
Il Black Friday è anche il periodo in cui si registra il più alto numero di pagamenti digitali dell’anno. Questo rende la sicurezza delle transazioni un tema centrale. Le carte di credito, con sistemi di protezione avanzati e possibilità di contestazione delle operazioni, restano lo strumento più sicuro.
Dall’altro lato, però, proliferano richieste di pagamento tramite ricariche prepagate o canali non tracciabili. È il segnale più chiaro di una truffa. Nel contesto finanziario attuale — in cui le banche monitorano con sempre maggiore attenzione le anomalie — i sistemi non certificati sfuggono ai controlli antifrode e moltiplicano la probabilità di perdita economica per gli utenti.
La psicologia dell’inganno
Secondo Facile.it, la velocità è l’arma più potente nelle mani dei truffatori. Le presunte offerte “in scadenza”, i countdown fittizi e i messaggi che spingono a decidere in pochi secondi fanno leva sui meccanismi emotivi più primitivi: paura di perdere un’occasione, urgenza, impulsività.
Questa dinamica, già nota nel marketing, viene sfruttata in modo aggressivo nel crimine informatico. È la ragione per cui gli esperti raccomandano di evitare qualsiasi acquisto dettato dalla fretta. Prendersi anche solo qualche minuto per verificare il sito, il prezzo e il metodo di pagamento può fare la differenza tra un affare reale e una perdita irreversibile.
Un mercato che cresce, ma che richiede maturità digitale
Il Black Friday 2025 si inserisce in un contesto economico complesso: inflazione in raffreddamento, consumi deboli, risparmi delle famiglie sotto pressione. La spesa digitale continua però a crescere, e questo attira investimenti, operatori internazionali e anche intere filiere criminali.
La sfida del prossimo futuro sarà sviluppare strumenti di alfabetizzazione finanziaria e digitale che consentano ai consumatori di muoversi con consapevolezza in un mercato che, per vastità e velocità, non ha precedenti nella storia economica recente.
Facile.it, nel suo decalogo, non lancia solo avvertimenti tecnici, ma una vera e propria chiamata alla responsabilità: in un ecosistema dove il valore dei dati personali cresce di anno in anno e la capacità di spesa si concentra nei pochi giorni del Black Friday, proteggere le proprie transazioni significa proteggere una parte rilevante della propria vita economica.
In definitiva, il Black Friday resta un’occasione. Ma un’occasione che va maneggiata con cautela, consapevolezza e lucidità, perché ogni click — oggi più che mai — ha un prezzo.