Argentina: mandata in rovina dai tagli del Governo, una provincia comincia a battere la sua moneta

- di: Redazione
 
La politica di austerità da ''lacrime e sangue'' con cui il presidente della repubblica argentina Javier Milei sta cercando di rimettere in sesto l'economia del Paese non fa sconti a nessuno, come stanno imparando a loro spese gli enti locali, che hanno visto falcidiati i conferimento dello Stati, trovandosi ad un passo dalla bancarotta.
La provincia di Rioja, nel nord est del Paese, travolta da una situazione che lascia intravedere una soluzione positivo nell'immediato, sta cercando una via di uscita, battendo una sua moneta che, ha detto il governatore, sembrano contanti e saranno trattati appunto come contanti. Si chiamano chachos e sono già entrati nel circuito economico della provincia. Al punto che vengono accettati, come se fossero una moneta ufficiale, in moltissimi esercizi commerciali. Tanto che le decalcomanie con la scritta ''Qui si accettano chachos'' si trovano sulle vetrine di catene di supermercati di catena e stazioni di servizio, ma anche di ristoranti di lusso e parrucchieri. Il governo locale garantisce un tasso di cambio 1 a 1 con i pesos e accetta chachos per il pagamento delle tasse e delle bollette delle utenze.

Argentina: mandata in rovina dai tagli del Governo, una provincia comincia a battere la sua moneta

Ma c'è un ''però'': i chachos non possono essere utilizzati al di fuori di La Rioja e solo le aziende registrate possono cambiare i chachos con i pesos in alcuni punti di cambio governativi.
Mentre le riforme di Milei costringevano le altre province a tirare la cinghia e a licenziare migliaia di dipendenti , il governatore Ricardo Quintela di La Rioja, un ambizioso mediatore del movimento peronista argentino, si è rifiutato di di assorbire i contraccolpi dell'austerità.

"Non prenderò cibo dalla gente di La Rioja per pagare il debito che il governo ha nei nostri confronti", ha detto Quintela, descrivendo il suo piano di stampa di chacho come una coraggiosa presa di posizione contro 10 mesi di salari in calo, disoccupazione crescente e miseria crescente sotto Milei.
Le banconote hanno il volto di Ángel Vicente ''Chacho'' Peñaloza, il caudillo famoso per aver difeso La Rioja in una battaglia del XIX secolo contro le autorità nazionali a Buenos Aires. Un codice QR sulla banconota rimanda a un sito web che denuncia Milei per essersi rifiutato di trasferire a La Rioja la sua giusta quota di fondi federali.

I tagli decisi da Milei hanno schiacciato tutte le 23 province dell'Argentina, ma sono sfociati in una crisi a tutto campo a La Rioja, dove il libro paga pubblico rappresenta due terzi dei lavoratori registrati e le tasse ridistribuite dal governo federale coprono circa il 90% del bilancio provinciale.

Con solo 384.600 abitanti e poca industria oltre a noci e ulivi, La Rioja ha ricevuto più fondi federali discrezionali di qualsiasi altro lo scorso anno, fatta eccezione per Buenos Aires, che ospita 17,6 milioni di persone. Eppure il tasso di povertà della provincia supera il 66%, risultato, dicono i critici, di un sistema clientelare a lungo utilizzato per placare i gruppi di interesse a scapito dell'efficienza.
La Rioja è andata in default sui suoi debiti a febbraio e agosto. Un giudice federale di New York ha ordinato alla provincia di pagare ai detentori di obbligazioni americani e britannici quasi 40 milioni di dollari di danni a settembre.
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