L'allarme dell'ALI: "Rete di librerie e cartolibrerie a rischio"

- di: Daniele Minuti
 
L’Associazione Librai Italiani lancia l'allarme: con le parole del suo presidente, Paolo Ambrosini (nella foto), l'ALI torna nuovamente a denunciare le chiare criticità del settore dell'Editoria in un momento di grande crisi generale e a pochi giorni dalla partenza dell'anno scolastico, cruciale per una grande fetta del segmento.

"La rete delle librerie e cartolibrerie"
- ha dichiarato Ambrosini durante una conferenza stampa - "è oggi messa a rischio dalla bassa marginalità sui libri scolastici riconosciuta dagli editori ai librai. Una contrazione costante negli anni iniziata dopo la denuncia nel 1991 da parte di Aie degli accordi economici con Ali che regolavano il rapporto editore-libreria per i libri di testo. In trent’anni, le librerie hanno perso il 40% della marginalità passando da un margine del 25% previsto nell’accordo a un valore medio che ora si attesta attorno al 16% e che per la rete commerciale più di prossimità è anche inferiore al 13%. Di fatto sono fuori mercato dato che l’attuale legge consente la vendita di libri di testo con sconto al pubblico fino al 15% del prezzo di copertina. Il rapporto commerciale oltre ad essersi deteriorato per la riduzione di marginalità, ha tolto al libraio alcune leve competitive rispetto ai nuovi canali di commercializzazione, che spesso usano il libro come “articolo civetta” offrendolo però solo per un periodo limitato e potendo così rinunciare alla totalità del margine in cambio della vendita di altri beni e servizi (cross merceologico). Il fatto che 4 gruppi controllino l'80% del mercato determina una riduzione della competitività all’interno della filiera e espone maggiormente gli operatori commerciali librai, e non solo, a politiche commerciali imposte".

L'Associazione ha quindi fatto cinque proposte concrete alle istituzioni in modo da aiutare le librerie in difficoltà e da accelerare la riforma sull'editoria scolastica: un margine fisso garantito al 25% per poter competere con gli altri operatori commerciali; il vincolo di destinazione d'uso delle somme trasferite dallo Stato ai Comuni per il diritto allo studio; la revisione dei tempi di distribuzione dei libri per evitare ritardi; la riduzione al 5% dello sconto al pubblico e la detrazione fiscale, al pari di quella per le spese mediche, per chi acquista libri. 
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