Fiducia nel futuro e consapevolezza dell’irripetibile occasione che ora si prospetta al Paese, anche nella più ampia cornice europea. Partono da questo comune presupposto gli interventi tenuti dal Presidente della Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro Maurizio Sella e dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della celebrazione della Festa del Lavoro tenuta stamattina, 1 maggio 2021, in Quirinale.
Tornata in presenza, sebbene in forma ridotta in osservanza delle normative sanitarie dettate dalla pandemia, la cerimonia ha visto gli interventi del Presidente dell’Associazione Nazionale Lavoratori Anziani Edoardo Patriarca, il Presidente della Federazione Nazionale dei Maestri del Lavoro Elio Giovati, del Presidente della Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro Maurizio Sella, del Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Andrea Orlando e, in conclusione, del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
SELLA: VERSO UN NUOVO SVILUPPO
“Personalmente, e come me tanti colleghe e colleghi a nome dei quali sono certo di poter parlare – sottolinea Maurizio Sella nel suo intervento – sono ottimista per natura e credo che il nostro primo dovere sia di vedere nei momenti di crisi e di discontinuità le opportunità da cogliere per cambiare in meglio, per progredire e per contribuire a un nuovo sviluppo su basi più solide, sostenibili, inclusive e con pari opportunità. Ed è questo il momento storico in cui siamo, che ci fa guardare al futuro con fiducia. A questa fiducia contribuisce anche l’Europa, alla quale è e deve continuare ad essere legato il nostro futuro”.
“Oggi, il piano europeo Next Generation EU e la sua declinazione italiana – continua il numero uno dei Cavalieri del Lavoro – rappresentano un’opportunità di sviluppo irripetibile e possono permetterci di incidere sulle fragilità strutturali che in passato hanno impedito all’Italia di crescere come avrebbe potuto. Per questo siamo molto soddisfatti che il Piano nazionale di ripresa e resilienza, messo a punto dal Governo, sia stato approvato in Parlamento e che una parte importante di risorse sia dedicata alla crescita del Mezzogiorno”.
MATTARELLA: GUARDIAMO A NUOVE GENERAZIONI DI COSTRUTTORI
A tornare sulla necessità di operare fattivamente per traghettare il Paese fuori dall’emergenza, a cominciare da un efficace utilizzo risorse del Pnrr è nel suo intervento il Capo dello Stato, Sergio Mattarella. “Il Primo Maggio – afferma – rappresenta un’occasione che afferma la fiducia nel futuro, di chi vuole conquistare nuovi traguardi e non di chi assiste inerte. La Repubblica non potrebbe vivere senza il lavoro e sarà il lavoro a portare fuori il Paese da questa emergenza. Si apre una finestra per dare sbocco a una stagione di crescita, per porre riparo a secolari arretratezze e a divari ancora presenti nella Repubblica. L’equità, l’evoluzione sociale si reggono sulla garanzia per tutti dell’accesso al lavoro. La battaglia per il lavoro è una priorità che deve unire gli sforzi di tutti. È questa l’ambizione del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Bisogna riconoscere il bene comune e perseguirlo, non possiamo sprecare l’occasione di compiere tutti insieme un passo in avanti. Si apre una finestra per dare sbocco alla crescita, per porre riparo a divari tuttora presenti nella Repubblica, temi come la ricerca sono essenziali, il sogno di ciascuno di poter progettare il futuro passa attraverso l’esercizio del diritto al lavoro”. “L’Italia – conclude il Presidente della Repubblica – ha bisogno di nuove generazioni di costruttori”.
VERSO UNA NUOVA NORMALITÀ
Un altro aspetto su cui Sella richiama l’attenzione riguarda i cambiamenti che da emergenziali sono ormai diventati strutturali. “Come è stato osservato da più parti – evidenzia il Presidente della Federazione dei Cavalieri del Lavoro – non si tratta di ‘tornare alla normalità’, bensì di realizzare una ‘nuova normalità’, colmando le distanze che sono andate aumentando rispetto agli altri paesi europei, beneficiando dei vantaggi della trasformazione digitale e avendo sempre presente la sostenibilità e la ricchezza dell’inclusività, delle pari opportunità e della grande valorizzazione dei giovani. È una fase di così rapidi e grandi cambiamenti, di fronte ai quali anche l’istruzione e la formazione hanno un ruolo determinante e vanno tenute nella massima considerazione, sia per quanto riguarda la formazione di coloro che già sono inseriti nel mondo del lavoro, che devono rimanere al passo con i tempi, sia per i giovani che a tale mondo guardano per realizzarsi e crescere. Così come è tema centrale la sicurezza sul lavoro. Su questi temi si apprezza anche la forte attenzione e sensibilità del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali”.
ORLANDO: SE MANCA IL LAVORO LA DEMOCRAZIA È PIÙ DEBOLE
“Quando il lavoro manca la democrazia è più debole, la rabbia sociale può produrre mostri”, sottolinea Andrea Orlando, Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, che ricorda come il dettato costituzionale contenga “ben 23 commi sul tema del lavoro”. “Ed è proprio nei momenti difficili, come quello che attraversiamo, che dobbiamo ricercare nella Costituzione e nella sua forza i punti di riferimento dai quali ripartire e sui quali ricostruire. E di lavoro, è punteggiata la nostra Carta, che parla di: dignità, sicurezza, libertà, diritto al lavoro. Tutto questo non contrapposto ma integrato alla ‘liberta’ dell’iniziativa economica privata”.