Da Emilio Isgrò (che cancella Brescia) al Canova “ritrovato”: l’arte del weekend

- di: Samantha De Martin
 
Nel cuore della Brescia romana, nella sala centrale del Capitolium, una moltitudine di api in volo cancella le iscrizioni presenti sulle antiche epigrafi collocate sulla parete. È la spettacolare installazione, realizzata con le più avveniristiche tecniche digitali, con la quale Emilio Isgrò, maestro della cancellatura, rende omaggio alla città attraverso il progetto Isgrò cancella Brixia, un intervento che fa dialogare l’archeologia e l’arte contemporanea, la storia e il presente, la cultura classica e la sua persistenza nel nostro tempo. Ma nel weekend alle porte c’è spazio anche per il confronto, come quello tra i due Caravaggio in dialogo alla Pinacoteca di Brera, e per la sorpresa, come quella che un’opera di Antonio Canova mai vista regalerà agli ospiti del Museo di Possagno.  Da Milano a Roma, le mostre del weekend.

A Possagno la Madonna di Canova ritrovata

Da tempo se n’erano perse le tracce. Ma adesso, a 200 anni dalla scomparsa di Antonio Canova, il Museo Gypsotheca Canova di Possagno annuncia il ritrovamento di una Maddalena dipinta, opera dello scultore veneto che di Maddalene ne scolpì più di una. A partire dal 23 giugno sarà esposta al pubblico. Attualmente conservata in una collezione privata, la Maddalena penitente è un olio su tela dipinto a Possagno tra il 1798 e il 1789. Dalla versione originale la governante-artista Luigia Giuli aveva ricavato una copia, oggi all’Accademia di San Luca di Roma. L’opera fu poi incisa da Antonio Zecchin con l’iscrizione “Antonio Canova dipinse”. Eppure queste testimonianze non furono sufficienti per rendere immediata l’attribuzione a Canova, dato che diversi strati di ridipinture rendevano l’opera poco leggibile. Soltanto la pulitura ha consentito agli esperti del museo di Possagno di confrontare la Maddalena penitente con gli altri dipinti del maestro. E in effetti anche testimonianze presenti nella biblioteca e nell’archivio del museo veneto provano l’esistenza di un dipinto di Canova raffigurante la Maddalena, accanto alle spese sostenute dal maestro per la sua realizzazione. Altre evidenze scientifiche sono arrivate dalla collaborazione con l’Università di Bologna e con il Centro Interdipartimentale di Ricerca "Studio e Conservazione dei Beni Archeologici, Architettonici e Storico Artistici" – CIBA dell’Università di Padova.
Accertata la paternità dell’opera, il Museo di Possagno mostrerà al pubblico la peccatrice redenta inginocchiata davanti a una parete di roccia, con le sue chiome sciolte a coprirle la schiena, mentre in lacrime contempla la croce.

Emilio Isgrò cancella Brixia

“Cancellare Brixia” per farla rivivere sotto forme inedite e inaspettate. Emilio Isgrò, l’artista siciliano che in quasi sessant’anni di attività ha saputo trasformare la cancellatura da un semplice atto di distruzione in una complessa esperienza di conoscenza, torna in città dopo il progetto Incancellabile Vittoria. Installazioni monumentali (fisiche e digitali), ideate e realizzate dall’artista appositamente per l’occasione, la messa in scena di un dramma autografo del maestro siciliano nel Teatro Romano di Brescia e una mostra di 14 lavori originali negli spazi del Museo di Santa Giulia dimostreranno quanto nella produzione di Isgrò siano vive e profonde le radici della grande cultura mediterranea che, con l’antica Roma, fu protagonista anche in territorio bresciano. Prodotto da Fondazione Brescia Musei e dal Comune di Brescia, il progetto Isgrò cancella Brixia, a cura di Marco Bazzini, coprirà idealmente lo spazio monumentale interessato dal Corridoio Unesco, per snodarsi all’interno dagli spazi del Parco archeologico fino al Museo di Santa Giulia. Se la sala centrale del Capitolium ospiterà l’opera Le api di Virgilio, una spettacolare installazione, immersiva, il complesso del Museo di Santa Giulia accoglierà altri tre episodi del progetto espositivo. Nel Chiostro rinascimentale vedremo L’armonium delle allodole impazzite, un enigmatico e monumentale strumento musicale sul cui perimetro corre una sequenza di tasti di pianoforte.  Le sale espositive del Museo di Santa Giulia ospitano invece un inedito ciclo di dipinti dal titolo Brixia come Atene, tredici grandi tele dove le pagine illustrate di un libro sulla vita quotidiana di un’antica polis greca sono state cancellate in bianco.  Il percorso si conclude nei giardini del Viridarium, dove un grande mappamondo i cui toponimi risulteranno cancellati da Isgrò a esclusione di quello di Brescia.

Due Caravaggio si incontrano alla Pinacoteca di Brera

Fino al 25 settembre la Pinacoteca di Brera presenta Caravaggio, nono Dialogo, un incontro inedito tra due capolavori assoluti del genio lombardo. La cena in Emmaus della Pinacoteca di Brera dialogherà con il Davide con la testa di Golia in prestito dalla Galleria Borghese di Roma. La mostra, a cura di Letizia Lodi, sarà l’occasione per ammirare da vicino, ed esplorare nei dettagli, due dipinti eseguiti tra Roma e Napoli, appartenenti alla tarda produzione dell’artista. L’occhio potrà cogliere i dettagli di un realismo estremo, come la testa mozzata del Golia, probabile autoritratto dell’artista, il luccichio della spada, le piccole pieghe della camicia bianca del David, la cui versione caravaggesca è molto lontana dalla tradizionale rappresentazione dell’eroe trionfante, esempio di virtù vittoriosa. David con la testa di Golia riflette infatti il dramma umano vissuto da Caravaggio che, in fuga da Roma nel 1606, accusato dell’ omicidio di Ranuccio Tomassoni, trova accoglienza prima nei possedimenti dei Colonna a Paliano e poi a Napoli, sempre grazie alla protezione della potente famiglia romana.

A Roma nasce il museo dell’arte salvata

L’arte salvata ha una nuova (temporanea) casa. Un corpo vivo di opere d’arte trafugate, disperse, vendute o esportate illegalmente, recuperate grazie al Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, sarà esposto al pubblico per un periodo di tempo limitato prima di essere riportato nei territori di appartenenza, a ricucire quel tassello rubato alla storia e al patrimonio nazionale. Sotto l’egida del ministero della Cultura e con il sostegno della Direzione generale Musei nasce il Museo dell'Arte Salvata. Questo nuovo scrigno farà parte del Museo Nazionale Romano, andando ad arricchire il percorso museale delle Terme di Diocleziano e delle altre tre sedi di Palazzo Massimo, Palazzo Altemps e Crypta Balbi. La prima mostra presentata al Museo dell’Arte Salvata, visitabile fino al prossimo 15 ottobre sotto la cupola del cosiddetto Planetario delle Terme, nell’ambiente che anticamente fungeva da frigidarium, segna la prima tappa di un percorso di ricerca e valorizzazione che riporterà le opere, dopo la mostra, nei territori di provenienza.

Nella foto: Caravaggio (Michelangelo Merisi), Cena in Emmaus, 1606, Olio su tela, 175 x 141 cm, Milano, Pinacoteca di Brera, Sala 28
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