Weekend al museo con Picasso, Chagall, El Greco

- di: Samantha De Martin
 

FOTO: Allestimento della mostra Chagall – Il colore dei sogni

Picasso – Rendez-vous a Torino

Nei saloni settecenteschi di Palazzo Saluzzo Paesana, a Torino, fotografie, litografie, ceramiche, sculture, incisioni accolgono un grande Picasso nell’autunno torinese. Organizzata da Radar Eventi Culturali, Extramuseum arte e scienza, PTK Piemonteticket, in stretta collaborazione con la Administration Picasso e inserita nel calendario ufficiale delle celebrazioni a 50 anni dalla morte del grande artista, la mostra Picasso Rendez-vous a Torino sfodera 300 opere del maestro che con la sua creatività ha rappresentato un raccordo decisivo tra l’Ottocento e l’arte contemporanea.

La mostra riunisce opere di otto collezionisti belgi e francesi e comprende opere multiple, grafiche e disegni di Pablo Picasso e del suo entourage, tra cui Jean Cocteau, Dora Maar e Françoise Gillot. Tra il 1899 e il 1973 il maestro realizza oltre 2000 incisioni, utilizzando tecniche diverse e nelle quali si ritrovano tutti i temi a lui cari, dal desiderio d’amore ai personaggi mitologici e ai ritratti. L’esposizione, a cura di Jean Christophe Hubert ed è accompagnata da un separato percorso fotografico curato da David Lawrence di Templar de Presse.

El Greco a Milano

Fino all’11 febbraio Milano riscopre il grande pittore Doménikos Theotokópoulos, universalmente noto come El Greco, artista moderno. A Palazzo Reale un percorso promosso dal Comune di Milano Cultura e prodotto da Palazzo Reale e MondoMostre, con il patrocinio dell’Ambasciata di Spagna in Italia, a cura da Juan Antonio García Castro, Palma Martínez - Burgos García e Thomas Clement Salomon, presenta oltre 40 opere del maestro cretese con prestigiosi prestiti internazionali. L’appuntamento milanese sarà un’occasione per scoprire l'opera dell’artista alla luce delle ultime ricerche sul suo lavoro. Il percorso si sofferma in particolare sull’impatto che i modelli italiani – da Correggio a Tiziano, da Tintoretto ai Bassano – hanno avuto nella formazione del pittore e sull’interpretazione dell’ultimo periodo toledano.

Da non perdere: il Laocoonte dalla National Gallery of Art Washington, l’Incoronazione della Vergine dal Santuario di Nostra Signora della Carità di Illescas (Toledo), il San Francesco con il compagno sulla schiena dell’ex Ospedale delle Donne (Vescovado di Cadice e Ceuta).

A Mestre i colori di Chagall

Chagall. Il colore dei sogni, un progetto espositivo di Fondazione Musei Civici di Venezia, a cura di Elisabetta Barisoni, fino al 13 febbraio condurrà i visitatori del Centro Culturale Candiani di Mestre alla scoperta del pittore della fantasia e del sogno.

Punto di partenza della narrazione sarà il capolavoro di Ca’ Pesaro- Galleria Internazionale d’Arte Moderna, acquisito dal Comune di Venezia alla Biennale del 1928, intitolato Rabbino n. 2 o Rabbino di Vitebsk (1914- 1922), messo per la prima volta in dialogo con l’opera Vitebsk. Scena di villaggio (1935-37) della collezione Batliner dell’Albertina Museum di Vienna.

Il percorso pone le opere della collezione di Ca’ Pesaro in dialogo con lavori del maestro russo in prestito da prestigiosi musei internazionali, dall’Albertina Museum di Vienna al Musée National Marc Chagall di Nizza.

Fantasia, istinto, gioia esplodono nelle gouaches realizzate per illustrare le Favole di La Fontaine, ciclo grafico realizzato da Chagall tra il 1927 e 1930. Raccontano l’utopia e l’anti-modernità della lezione di Chagall, fatta di sentimenti e colori puri, uniti a cifra di magia che da decenni continua ad affascinare generazioni diverse di critici d’arte e visitatori.

A Roma la guerra secondo Don McCullin

La guerra senza infingimenti, raccontata dall’obiettivo del grande fotoreporter Don McCullin, passa attraverso l’orrore della guerra civile in Libano, i disordini nell’Irlanda del nord, la repressione dei curdi in Iraq agli inizi dei primi anni Novanta, attraverso la seconda guerra irachena nel 2003, e, più recentemente, anche quella in Siria. Fino al 28 gennaio Palazzo delle Esposizioni accoglie oltre 250 fotografie del grande fotoreporter britannico che ha dato vita ad alcune delle immagini di povertà, carestia e guerra più immediatamente riconoscibili di tutta la storia della fotografia.

Curata da Simon Baker, in stretta collaborazione con Don McCullin e Tim Jefferies, l’esposizione porta nella capitale anche l’indagine fotografica culturale, architettonica e storica sui resti dell’Impero romano nell’area del Mediterraneo meridionale.

All’elegia del paesaggio rurale britannico, denso di drammaticità e pathos, si intreccia una sorta di indagine fotografica culturale sui resti dell’Impero romano nell’area del Mediterraneo meridionale, dal Marocco all’Algeria fino alla Siria e al Libano, alla scoperta di siti famosi come Baalbek, Palmira e Volubilis.

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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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