Contro nuova legge, Meta minaccia di rimuovere i contenuti negli Stati Uniti

- di: Redazione
 
È ormai guerra aperta tra Meta e la legge, in attesa di approvazione al Congresso americano, che darebbe alle testate giornalistiche maggiore potere di negoziare le tariffe per i contenuti condivisi su Facebook.
Una guerra che Meta minaccia di fare sfociare nella rimozione dei contenuti delle notizie da Facebook negli Stati Uniti. E che Meta non scherzi lo conferma il fatto che una legge simile, approvata in Australia, ha portato lo scorso anno alla sospensione temporanea delle notizie su Facebook. Meta, in particolare, sostiene che la piattaforma fornisce un aumento del traffico ai notiziari in difficoltà, dicendo che gli editori mettono i loro contenuti su Facebook perché "ne beneficiano i loro profitti".

Meta minaccia di rimuovere i contenuti negli Stati Uniti

Negli Stati Uniti la legge, nota come Journalism Competition and Preservation Act, è stata proposta al Congresso dalla senatrice del Minnesota Amy Klobuchar e gode di un sostegno bipartisan. La nuova legislazione consentirebbe agli editori e alle emittenti di avere maggiori poteri per contrattare collettivamente con le società di social media per una quota maggiore delle entrate pubblicitarie. Le società di media, da parte loro, sostengono che Meta genera enormi somme di denaro da articoli di notizie condivisi sulla piattaforma.

Il portavoce di Meta, Andy Stone, ha dichiarato: "Se il Congresso approva una legge sul giornalismo sconsiderata come parte della legislazione sulla sicurezza nazionale, saremo costretti a considerare di rimuovere del tutto le notizie dalla nostra piattaforma". Meta sostiene inoltre che la condivisione di notizie su Facebook rappresenta solo una frazione delle sue entrate. In Australia, dopo molte critiche ed avere negoziato un accordo con il governo, la sospensione è stata revocata.

La legislazione statunitense fa parte di un insieme più ampio di leggi volte ad affrontare il predominio delle Big Tech. I sostenitori della legge affermano che i social media diventeranno i "giornali locali de facto" americani se l'atto non verrà approvato.
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