Prima per spettacoli pro capite, regina del cinema e roccaforte del jazz. L’Umbria conquista il podio nazionale dell’offerta culturale e sportiva. La cultura diventa motore economico tra eventi, innovazione e turismo. Mencaroni: “Sosteniamo un ecosistema che genera benessere e valore”.
L’Umbria accelera: dove la cultura genera economia e qualità della vita
Una regione piccola, ma instancabile. Nel 2024, l’Umbria ha messo a segno una serie di primati che la consacrano come laboratorio virtuoso del sistema culturale italiano. È prima per densità di spettacoli ogni 1.000 abitanti – ben 79 contro i 57 della media nazionale – e svetta anche per numero di ingressi al cinema in proporzione alla popolazione. Un risultato che non si limita alla quantità, ma parla di partecipazione consapevole, reti diffuse, impatto economico e capacità di innovare. Il quadro lo fornisce la Camera di Commercio dell'Umbria, che ha esaminato a fondo le cifre e i dati del Rapporto SIAE 2025, relativo all'anno 2024.
Numeri da record: spettacoli in crescita, pubblico sempre più coinvolto
Tra il 2023 e il 2024, la regione ha visto un incremento del 7,9% dell’offerta di eventi, superata solo dal Veneto. Con 1,3 milioni di presenze al cinema (oltre 1,6 biglietti a testa), l’Umbria ha superato tutte le regioni italiane, comprese quelle a maggiore popolazione. La tenuta delle sale, la capillarità delle proposte e le iniziative di accessibilità hanno fatto la differenza.
Anche sul fronte musicale, l’Umbria brilla: +13% di concerti rispetto all’anno precedente, con una spesa media tra le più alte d’Italia per spettacoli dal vivo. Nel 2024, il 22% dei concerti organizzati è stato di jazz, con il 37% degli spettatori italiani del settore: una concentrazione senza paragoni.
Mencaroni: “La cultura è motore della transizione e della coesione”
Per Giorgio Mencaroni, presidente della Camera di Commercio dell’Umbria, non si tratta solo di numeri, ma di un cambio di paradigma. “Le attività culturali, creative e sportive rappresentano un potente volano di sviluppo di qualità per l’Umbria: elevano la vita delle persone, attraggono turismo, generano economia. La Camera è impegnata con forza nella doppia transizione digitale ed ecologica, sostenendo le imprese culturali con contributi diretti, formazione e accompagnamento”.
Secondo Mencaroni, la sfida è costruire “un ecosistema capace di produrre benessere e ricchezza, integrando innovazione e sostenibilità”. Lo dimostrano i numeri e la qualità crescente dei servizi e dell’offerta culturale.
Umbria Jazz: il festival che moltiplica la ricchezza
Un esempio emblematico è Umbria Jazz. L’edizione 2023 ha generato un +31% di spesa rispetto all’anno precedente solo nell’area perugina. I dati parlano chiaro: 101 euro di spesa media per turista straniero, 76 per quelli italiani. Gli americani si sono confermati i visitatori più generosi.
La ricaduta non ha riguardato solo il settore culturale: ristorazione +29%, abbigliamento +36%, bar e locali notturni +44%. Solo nel mese di luglio, l’Umbria ha concentrato il 16% di tutti i concerti jazz italiani e attratto il 38% del pubblico nazionale del genere. Rispetto al 2023, la partecipazione è cresciuta del 216%.
Cinema: un amore che resiste e si rafforza
Il primato assoluto nel settore cinematografico è sorprendente: oltre 1,3 milioni di ingressi nel 2023, con una media che supera 1,6 biglietti per abitante (contro l’1,25 della media nazionale). La crescita è stata costante e distribuita, grazie alla tenuta delle sale e alle politiche pubbliche di sostegno.
Nonostante a livello nazionale gli spettatori siano rimasti stabili (-0,8%), l’Umbria ha continuato a crescere. Un segnale chiaro: l’accesso alla cultura in sala è una pratica viva e partecipata.
Lo sport come spettacolo: +20% di partite, +15% di spettatori
La vivacità umbra non si esaurisce nei teatri e nei cinema. Gli eventi sportivi, anch’essi considerati “spettacolo dal vivo”, hanno registrato un +15% di presenze e un +20% di partite organizzate nel 2024. Il calcio domina, ma crescono anche pallavolo, atletica e sport minori. Con 915 eventi ufficiali registrati, la regione si colloca tra le prime dieci in Italia per partecipazione sportiva pro capite.
Turismo culturale: seconda solo al Lazio per spesa dedicata alla cultura
Secondo il report di Fondazione Symbola, inoltre, l’Umbria è la seconda regione italiana – dopo il Lazio – per incidenza della spesa turistica destinata alla cultura: tra il 75% e l’80% del totale. Il dato rafforza il posizionamento competitivo della regione nel segmento dell’offerta esperienziale, tra festival, rievocazioni storiche, musei diffusi e itinerari paesaggistici.
Attrazioni e spettacoli viaggianti: tra le prime tre d’Italia
Il tempo libero conta: la regione è al secondo posto in Italia per densità di eventi nei parchi divertimento e attrazioni itineranti, con 0,7 eventi ogni 1.000 abitanti. Solo Emilia-Romagna e Piemonte fanno meglio.
Una regione piccola, una visione grande
Dietro i primati dell’Umbria non c’è solo la bellezza dei luoghi, ma una strategia coerente che lega cultura, economia e qualità della vita. In un’Italia che spesso fatica a integrare visione e territorio, l’Umbria si impone come caso studio da seguire. Qui la cultura non è un ornamento, ma un’infrastruttura invisibile che tiene insieme comunità, innovazione e futuro.
La sfida ora è trasformare questi successi in sistema permanente, rafforzando le filiere creative, sostenendo i professionisti e consolidando i modelli di governance. L’Umbria ha dimostrato che si può fare. Ora tocca al resto del Paese ascoltare e imparare.