Treccani racconta il 2025: politica, tecnologia e costume nel Libro dell’Anno
- di: Cristina Volpe Rinonapoli

Cronaca, politica, tecnologia ed economia sono al centro del Libro dell’Anno Treccani 2025, appena pubblicato dall’Istituto della Enciclopedia Italiana. Come da tradizione, il volume raccoglie e interpreta i fatti, i protagonisti e soprattutto le parole che hanno segnato l’anno, attraverso il lavoro dell’Osservatorio della Lingua Italiana Treccani. Ne emerge una fotografia linguistica e culturale di un 2025 attraversato da tensioni globali, trasformazioni tecnologiche e mutamenti nei comportamenti sociali.
Treccani racconta il 2025: politica, tecnologia e costume nel Libro dell’Anno
Un peso rilevante nella selezione dei neologismi è occupato dalla politica, sia interna sia internazionale. Termini come pro-Pal, che indica chi sostiene la causa politica del popolo palestinese, o sumud, parola araba che racchiude i concetti di resilienza, resistenza e speranza nel futuro dei palestinesi, riflettono la centralità del conflitto mediorientale nel dibattito pubblico. Sul fronte europeo compare Brandmauer, utilizzato in Germania per definire l’isolamento politico delle forze di estrema destra di matrice nazista.
Il linguaggio registra così le fratture geopolitiche e ideologiche che hanno segnato l’anno, mostrando come la cronaca internazionale entri stabilmente nel lessico quotidiano.
Cronaca e società nello specchio del linguaggio
Anche la cronaca contribuisce in modo significativo alla mappa dei nuovi termini. Affidopoli richiama i presunti scandali sugli affidamenti diretti degli appalti, mentre maranza descrive, negli usi attuali, giovani appartenenti a gruppi di strada caratterizzati da atteggiamenti chiassosi e provocatori. Espressioni come droga degli zombie, riferita al fentanyl, o rifugio climatico, indicano invece paure e nuove esigenze legate alla salute e all’emergenza ambientale.
Accanto a questi, parole come tornanza, kiss cam e keybox raccontano trasformazioni nei comportamenti, nei consumi e negli spazi urbani, tra ritorni alle origini, spettacolarizzazione degli eventi sportivi e nuove soluzioni di sicurezza.
Tecnologia e potere economico
La tecnologia impone un lessico sempre più specifico. Nel Libro dell’Anno trovano spazio termini come allucinazione dell’intelligenza artificiale, che definisce la produzione di informazioni errate da parte dei sistemi di IA, e nudificazione, legata alla creazione illegale di falsi nudi attraverso strumenti digitali. Spicca anche broligarchia, che indica la ristretta cerchia di uomini ricchi e potenti delle grandi aziende tecnologiche, accusati di influenzare o condizionare le scelte politiche.
Sul fronte economico emergono espressioni come bullismo economico, controdazio e cryptogate, che rimandano a conflitti commerciali, ritorsioni tariffarie e scandali finanziari legati alle criptovalute.
Costume, sport e immaginario collettivo
Non mancano i termini più leggeri ma altrettanto rivelatori del clima culturale dell’anno. Romantasy fotografa il successo di un genere narrativo che mescola amore e fantasy, mentre la qualunque rende omaggio al personaggio di Cetto La Qualunque creato da Antonio Albanese. Tra le curiosità figurano occhi spaccanti e ingiocabile, quest’ultimo entrato nel lessico grazie alle imprese sportive di Jannik Sinner, simbolo di un’atleta talmente forte da risultare imbattibile.
Un anno raccontato in 600 pagine
I linguisti dell’Osservatorio della Lingua Italiana spiegano che i neologismi selezionati “fotografano episodi del 2025” e non tutti sono destinati a entrare stabilmente nei dizionari: solo l’uso e il tempo ne determineranno la sopravvivenza. Il volume va però oltre il linguaggio e ricostruisce i principali snodi dell’anno: dal ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca all’elezione di Papa Leone XIV, dal terzo anno del governo Meloni al ruolo dell’Europa in uno scenario globale instabile.
Giunto alla ventiseiesima edizione, il Libro dell’Anno raccoglie 600 pagine con 1.169 notizie approfondite, 108 articoli di grandi autori, grafici, mappe e immagini. “Abbiamo cercato di raccontare con completezza e profondità un anno complesso”, osserva il direttore Marcello Sorgi, sottolineando come il volume intrecci politica, economia, cultura e innovazione tecnologica, con l’intelligenza artificiale al centro di nuove rivalità geopolitiche e dilemmi etici.
Il risultato è un ritratto corale del 2025, in cui le parole diventano la chiave per comprendere i cambiamenti di un presente sempre più rapido e interconnesso.