A Torino ci sono i super medici

- di: Riccardo Zianna
 

ono 7, sono neo-dottori in Medicina sperimentale e hanno partecipato al programma “Md/PhD”. Finalmente l’Italia punta davvero sulle sue eccellenze.

Hanno conseguito la Laurea al termine di un percorso sperimentale indetto dal loro Ateneo. Questo iter prende il nome di programma “Md/PhD” ed è una novità assoluta in Italia. Iniziato a partire dal secondo anno, poggia le basi sulla frequenza di tre corsi scelti tra le proposte dell’Ateneo a cui si aggiunge, poi, la stesura di una tesi sperimentale correlata. I ragazzi, inoltre, godendo di corsi principalmente pratici, sono stati “addestrati alla ricerca nei laboratori e nei reparti”. Questo, è quanto viene riportato dall’Università stessa, chiaramente entusiasta per questo splendido traguardo.

Si potrebbe dire che la cosa più bella, la miglior foto, la miglior descrizione, insomma, il punto più affascinante di questa notizia ruota attorno all’età di questi nostri protagonisti e al fatto che possono vantare già numerose pubblicazioni su riviste rinomate. Non male. In aggiunta, anche il “tempismo” con cui questa realtà è giunta fin sotto gli occhi di molti di noi proprio perché questo percorso di studi non se la passa così bene qui in Italia.

Basti pensare che quest’anno solamente un ragazzo su sette è stato ammesso all’università pubblica nella Facoltà di Medicina. Un po’ pochino, francamente. Il risultato? Ennesima fuga in stile débâcle di Caporetto e via tutti quanti all’Est. Si, non all’estero a caso, ma proprio e specialmente in due paesi dell’Est Europa: Romania e Bulgaria. Nonostante tra retta di frequenza, alloggio e vita di tutti i giorni, ci aggiriamo attorno a cifre pari a 25mila Euro, gli studenti (e soprattutto le famiglie) sembrano tutt’altro che restii ad abbracciare questa nuova realtà. Snocciolando ben bene le cifre, ecco che 7.500€ se ne vanno in tasse universitarie, 200€ per il test di ammissione e 6.000€ per tutto il meraviglioso comparto burocratico. A questi soldi, dicevamo, si aggiungono vitto, alloggio e tutor. Una vita da nababbi per molti studenti che in Italia trovano solamente le macerie di quella che era (e che ancora dovrebbe essere) una delle facoltà regine del nostro caro Stivale. “Non c’è trucco non c’è inganno”, direbbero i maliziosi. Ma, spesso, i maliziosi sono disinformati e si fanno abbindolare. Non tutti sanno che il Ministero della Pubblica Istruzione non riconosce questo tipo di Laurea. Ed ecco i 25mila Euro trasformarsi in un cumulo di sogni infranti… sempre che tra di essi vi fosse quello di tornare qui nel Bel Paese. Inoltre attorno alla metà del mese di novembre è venuto allo scoperto uno scandalo in piena regola. Una delle domande del test di ingresso di medicina avrebbe riportato la seguente dicitura: “Quali delle seguenti percentuali rappresenta la migliore stima del verificarsi dell’omosessualità nell’uomo?” Sì, rileggere per credere. Eppure questo scempio è arrivato tra le mani di Cathy La Torre, vicepresidente del Movimento Italiano Transessuali ed attivo esponente di Sinistra Italiana. Inutile star qui ad elencare la (giusta) serie di polemiche e (giustissima) indignazioni che questa gaffe ha generato negli ultimi mesi.

Ed ecco che in questo marasma di brutte notizie, tornano a splendere i nostri raggianti Super Medici, ai quali viene anche offerta esenzione dalle tasse universitarie + finanziamenti per ricerche all’estero + borse di studio + ospitalità nelle residenze universitarie. Un bel mix, non c’è che dire. E pensare che, come ricordano dalla sede di Torino, “il programma è stato attivato per la prima volta nel 2012 ed è un percorso aggiuntivo di eccellenza nella Scuola di Medicina che prepara i futuri medici a lavorare sia in campo clinico sia nella ricerca sperimentale”. In appena 5 anni, quindi, l’Italia si ritrova tra le mani, come spesso accade, un patrimonio prezioso e certamente da tutelare.

E se la salute viene prima di tutto, francamente, con un Super Medico forse è più facile dormire sereni la notte.

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