L’
Area Studi Mediobanca presenta l’indagine annuale sui 27 maggiori Gruppi mondiali del settore delle
telecomunicazioni, ciascuno con un giro d’affari superiore ai 10 mld di euro, negli anni 2016-2020 e nei primi sei mesi del 2021.
Telco: ripresa a due velocità per le Telco mondiali nell’1H 2021…
Nel primo semestre 2021 il fatturato aggregato dei 27 principali operatori mondiali ha invertito la rotta (+4,8% rispetto all’1H 2020) portandosi a €555,5 mld, grazie soprattutto alla crescita dell’8,5% dell’Asia & Pacifico (€236,1 mld) alimentata in particolar modo dalle società cinesi (+12,7%). Bene anche i player delle Americhe (in crescita del 4,5% a €168 mld), con l’Europa ancora al palo (-0,5%) con un fatturato aggregato di €151,4 mld. Sempre nell’1H 2021 gli investimenti sono calati del 2,5%, con i tagli maggiori per Americhe e Asia & Pacifico (rispettivamente -11,1% e -10,1%), ma sono cresciuti del 20,6% per l’Europa che deve recuperare i ritardi nella diffusione del 5G, soprattutto nel confronto con Cina e Corea del Sud dove la penetrazione della nuova tecnologia (25,3% e 32,4% a fine giugno ‘21) è ben superiore alla media mondiale (5,7%) ed europea (1,6%). In Europa, Deutsche Telekom domina la classifica con ricavi nell’1H 2021 pari a €53 mld (+1,2% sull’1H 2020, su base omogenea), seguita da Vodafone con €22,3 mld (+2,3%), Orange €20,9 mld (+0,5%), Telefònica €20,8 mld (-4%), BT Group €11,5 mld (-4,8%) e TIM €7,6 mld (-2,4%).
…con l’Italia in sofferenza soprattutto nella telefonia mobile
Tra il 2016 e il 2020 i ricavi del settore delle telco sono complessivamente diminuiti a un tasso medio ponderato del 2,7%, con la rete mobile in maggior affanno (-5,2%) rispetto alla fissa (- 0,3%) (fonte: Agcom). Nel primo semestre 2021 i ricavi domestici dei principali operatori italiani hanno proseguito il trend calante, scendendo complessivamente dell’1,8%, con la contrazione più ampia per la rete mobile (-5,4%). Il calo del fatturato nei servizi mobili è concentrato nei primi 3 operatori (TIM, Wind Tre e Vodafone) con una diminuzione cumulata di €420 mln. Altalenante l’andamento dei ricavi: continua la crescita di Iliad (+23,9% sull’1H 2020), in aumento anche Fastweb (+6,9%), in calo TIM (-0,4% la business unit italiana), Vodafone (-5,2%) e Wind Tre (- 10,3%).
La crescita dei numeri del comparto fisso nell’1H 2021 (+1,2%) deve però fare i conti con la scelta dei principali operatori di allineare al ribasso i rispettivi piani tariffari a partire dal 3° trimestre 2021, in attesa del lancio dei servizi fibra da parte di nuovi attori. L’inasprimento del contesto competitivo e la necessità di nuovi investimenti volti all’implementazione su larga scala del 5G e all’incremento della diffusione della fibra rendono improcrastinabile per il settore l’esigenza di cogliere le opportunità di crescita provenienti dalle nuove tecnologie digitali (tra cui cloud, AI e servizi ict) nel prossimo futuro.
Il settore delle telecomunicazioni durante la pandemia
Nonostante il traffico dati sia aumentato ovunque, le
telco hanno reagito positivamente all’emergenza in termini di tenuta e qualità del servizio offerto. I conti economici degli operatori del settore sono stati però gravati dall’aumento dei costi e dall’appiattimento dei ricavi favorito dall’ampia diffusione delle offerte “a pacchetto”. Solo le
telco asiatiche hanno chiuso i 12 mesi del 2020 con ricavi stazionari (+0,2%), mentre i fatturati dei gruppi americani ed europei sono diminuiti, rispettivamente, del 3,7% e del 3,0%. Nel 2020 i ricavi aggregati delle 27 principali telco mondiali sono stati pari a €1.080 mld, in diminuzione dell’1,9% sul 2019, ma in crescita dell’1,4% rispetto al 2016. Inferiore la performance dei 10 big player europei delle telco, con ricavi diminuiti del 7% rispetto al 2016. AT&T (€140 mld nel 2020) guida la classifica mondiale per ricavi che vede nelle prime 17 posizioni 7 gruppi asiatici e 6 europei (con TIM 17esima). Seguono Verizon (€104,5 mld) e Deutsche Telekom (€101 mld).
Lo scorporo di Warner Media da parte della
AT&T e la cessione di Aol e Yahoo da parte di Verizon nel 2021 sanciscono la possibile fine dell’idillio nella convergenza tra le telco e la produzione di contenuti, con gli accordi di distribuzione tra i due settori che divengono ora la strada più percorsa. Diminuiscono ovunque i ricavi della telefonia in Europa. Il primo mercato è quello tedesco con ricavi per €57 mld (-0,8% sul 2019), seguito dallo UK (€35,1 mld esclusa la vendita di apparati i cui importi non sono disponibili; -1,8%) e Francia (€35,2 mld; -0,4%). Nonostante la diversa popolosità dei due Paesi, Spagna e Italia si contendono la 4° piazza in Europa con, rispettivamente, €28,8 mld (-3,8%) e €28,6 mld (-4,8%).
All’Italia tocca la maggiore contrazione dei ricavi tra il 2016 e il 2020 (-10,3%). La redditività industriale è rimasta stabile tra il 2016 e il 2020 con l’ebit margin a quota 14,8%. Per le telco europee l’ebit margin, sebbene in miglioramento di 120 b.p., è inferiore e pari al 12,8%, a causa della forte concorrenza degli ultimi anni, come si evince dai prezzi in continua flessione dei principali servizi, specialmente in Italia. In Europa, sul podio della redditività nel 2020 salgono: Telenor (ebit margin al 19,9%), Liberty G. (19,5%) e Swisscom (17,5%). Tra i principali operatori internazionali
Verizon vanta i margini industriali più elevati (ebit margin al 23,1%), seguita dalla giapponese KDDI (19,6%). Sul fronte patrimoniale, Swisscom ha la struttura finanziaria più solida (debiti finanziari sul capitale netto al 95,2%) con
TIM al 104,9% e Telenor agli antipodi (343%), seguita da Telefònica (305%) e Altice Europe con patrimonio negativo.
Andamento dei principali operatori di telefonia in Italia nel 2020
TIM (business unit italiana) è prima per fatturato (€12 mld; -8,4% sul 2019) davanti a
Vodafone (€5,1 mld; -9,4%), Wind Tre (€4,9 mld; -3,7%) e
Fastweb (€2,3 mld; +3,6%), con Iliad in 5° posizione (€0,7 mld; +58,3%). Escludendo le start-up (Iliad e Open Fiber) e le più piccole Eolo, PosteMobile e Linkem, nel quinquennio Fastweb è l’unica a crescere (+28%), con investimenti industriali superiori alla media italiana. Wind Tre è l’operatore con l’ebit margin più elevato (17,4%) seguito da BT Italia (16,6%) e TIM (13,4%), con gli utili di Wind Tre in spolvero (+414%) grazie ai minori interessi passivi iscritti a bilancio dopo la ristrutturazione dell’indebitamento realizzata nel 2019.
La presentazione è disponibile per il download sul sito www.areastudimediobanca.com