Docente della Statale di Milano: "I successi delle donne? Solo grazie al sesso"

- di: Diego Minuti
 
I social hanno stravolto i canoni della comunicazione, intesa come trasferimento di contenuti che dovrebbero essere personali, lasciando a tutti la possibilità di rendere noto come la pensano su argomenti di cui spesso non sono nemmeno padroni. Una cosa che dovrebbe essere, in linea di principio, encomiabile perché annulla la distanza tra le fonti e i destinatari di una informazione, facendo dei due termini di questa "equazione" una sola entità, dove però alla fine i ruoli si mischiano, si omogenizzano, diventano qualcosa di indefinibile, un magma di cui alla fine non si riesce a definire il primo contributore.

Arriverà un momento, in un futuro forse lontano, in cui quelli che oggi chiamiamo sociologi riusciranno a definire questa rivoluzione che stiamo vivendo e magari saranno capaci anche di spiegare come una rivoluzione del genere abbia imposto, senza prevedere alternative che non quella di chiamarsi fuori, nuovi canoni nei rapporti tra le persone.

E forse riusciranno a spiegare anche come un professore universitario, che dovrebbe appartenere alla parte culturalmente migliore del nostro Paese, davanti ad una tastiera riesca a tirare fuori il peggio della natura umana, insultando non tanto il singolo bersaglio (in questo caso, Kamala Harris, vicepresidente eletto degli Stati Uniti), quanto le donne, tutte indistintamente.
Il professore in questione si chiama Marco Bassani ed è docente, non in una piccola università, ma alla Statale di Milano, di una materia, Storie delle dottrine politiche che, almeno a rigore di logica, qualcosa dovrebbe pure avergliela insegnata a livello di comportamenti umani.

Il professore Bassani, sotto la fotografia di Kamala Harris ha pubblicato su Facebook un messaggio in inglese, affermando: "Sarà un'ispirazione per le giovani ragazze, dimostrando che se vai a letto con l'uomo giusto, potente e ben ammanicato, anche tu puoi essere il secondo violino di uomo con demenza. Come la storia di Cenerentola, insomma".
Così, semplicemente, senza peraltro spiegare su che basi ha formulato non un giudizio, ma una sentenza.

Non appena le prime feroci reazioni a questo concentrato non di semplici, quando triti, luoghi comuni, ma di becero maschilismo sono cominciate ad arrivare, il post è stato reso non più raggiungibile.
Ma non è bastato a frenare la valanga di commenti negativi, anche perché il testo del messaggio, copiato, ha continuano a turbinare lungo le autostrade dei social.
Reazioni che non sono arrivate solo dagli studenti, della Statale o di altri atenei, ma anche da altre persone che hanno chiesto, con decine di messaggi al rettore, Elio Franzini, di intervenire.
La reazione del rettore è arrivata, netta ed inequivocabile: "Un post indegno; l'ateneo, nei limiti delle sue possibilità, interverrà nel modo più severo possibile".

Il problema, oltre quelli che evidentemente il prof.Bassani ha con le donne nel momento in cui sente di dovere dare loro consigli come quelli del suo post, sta in quell'inciso relativamente agli strumenti che l'università ha: ''nei limiti delle sue possibilità".
Perché, questo sembra di capire, oltre alla classica lavata di capo o ad una temporanea sospensione (tutto da vedere se reggerà magari davanti ad un giudice), ad un'università poco viene concesso se deve intervenire sulle intemperanze verbali o scritte di un suo docente.

Che, secondo gli universitari della lista "dovrebbe occuparsi anche della crescita umana degli studenti e delle studentesse oltre che della formazione culturale di questi ultimi''. Bassani, aggiungono gli studenti, "non è nuovo a episodi spiacevoli. Per questo abbiamo chiesto di prendere provvedimenti seri e immediati".
Oltre allo sterminato curriculum accademico, Bassani ne ha uno anche politico. Il quotidiano Libero, nel 2013, ha scritto: "federalista e indipendentista, fu un fedelissimo di Gianfranco Miglio, l'ideologo della Lega Nord, di cui è considerato il "figlioccio". Nel suo passato prossimo anche la candidatura con Fare per Fermare il Declino di Oscar Giannino alle elezioni regionali lombarde".
Bassani, tra i suoi studenti, ha avuto ancora Enrico Letta, all'epoca sulla cresta dell'onda della politica nostrana, e su di lui disse: "Se poi ripensi al suo esame ti rendi conto che il Paese è alla frutta, anzi al Montenegro. Se il personaggio fosse andato bene a scuola non avrebbe fatto il politico".

Ecco, il personaggio è questo e le sue esternazioni sulla politica restano più che legittime, anche perché, con la sfilza di titoli e pubblicazioni che vanta, guai se non si guardasse con interesse a quel che pensa. Quello che resta totalmente incomprensibile è come si arroghi il diritto di giudicare basandosi solo sul genere. Con il suo vergognoso (per lui) post non se l'è presa solo con Kamala Harris e con il sistema americano, ma con tutte le donne che, d'altra parte come i maschi, lottano quotidianamente per affermare le loro capacità senza poi doversi giustificare per questo.
Ridurre tutto a ''è lì perché è andata a letto con Tizio o Caio" offende le intelligenze che, ogni giorno, ad ogni ora, le donne impongono nei rispettivi campi di attività.
Verrebbe da chiedersi se, con un presidente donna, Bassani avrebbe sostenuto che il suo vice, uomo, era stato nominato per essere andato a letto con una vecchia.
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