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Partenza scoppiettante: 41.901 insegnanti in cattedra entro settembre

- di: Vittorio Massi
 
Partenza scoppiettante: 41.901 insegnanti in cattedra entro settembre
Valditara (foto) annuncia numeri record, stabilità e inclusione: dalle assunzioni anticipate alla continuità per gli studenti con disabilità.

L’avvio dell’anno scolastico 2025/2026 è scattato con un gesto di grande impatto: il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha completato le procedure di nomina con tre settimane d’anticipo rispetto all’anno passato, garantendo l’entrata in ruolo di 41 901 nuovi docenti entro settembre.

Un salto di qualità rispetto al passato: questa quota rappresenta il 76,8% dei posti disponibili a livello nazionale, con un incremento del 30% rispetto all’anno scolastico precedente (che si attestava al 47,6 %). Il risultato è una copertura dell’organico pari al 97,3%, superiore al 94 % dell’anno scorso.

Un’attenzione particolare al sostegno

Tra le immissioni in ruolo, quasi 7.820 nuovi insegnanti di sostegno rafforzano l'inclusione. Complessivamente, la copertura per il sostegno sale al 95,2%, in crescita rispetto all'89 % precedente.

In una mossa senza precedenti, è stata estesa la possibilità di riconferma dei supplenti (annuali o fino al 30 giugno) su richiesta delle famiglie: quasi 58.000 insegnanti potranno continuare con lo stesso incarico, garantendo continuità didattica agli studenti con disabilità.

Riduzione delle reggenze

Il numero di scuole in reggenza diminuisce notevolmente: dalle 468 dell’anno scorso si passa a 403, con una riduzione di quasi il 14%, indice di un’organizzazione più stabile e snella.

Una carica record da oltre 54 000 posti?

Già nel luglio 2025, il ministro Valditara aveva annunciato un piano “record” per settembre, con oltre 54.000 nuove assunzioni – una cifra che complessivamente include 48.504 posti comuni e di sostegno e 6.022 insegnanti di religione cattolica, selezionati grazie a un concorso bandito per la prima volta dopo il 2004.

Il commento di Valditara

“L’anticipo delle procedure di nomina, l’incremento delle assunzioni realizzate, la continuità didattica per gli studenti con disabilità e la riduzione delle reggenze sono la prova del nostro impegno per dare risposte concrete al mondo della scuola. Un ulteriore passo avanti verso un sistema che garantisca maggiore stabilità ai docenti e sia più efficiente per mettere realmente al centro la persona dello studente”, ha detto il ministro Giuseppe Valditara.


Valditara fa il botto

L’anno scolastico parte con una sferzata di energia vera, non propaganda. È un colpo d’ali che porta stabilità laddove il precariato era la norma, soprattutto sul sostegno. Le famiglie che chiedono la riconferma del docente e vedono il proprio desiderio accolto: un’innovazione che sa di cura, di continuità, di calore umano.

Il calo delle reggenze è un successo organizzativo che semplifica la vita a dirigenti e studenti. Intanto, il tetto di 54.000 posti complessivi fa capire che la mole di lavoro preparatoria è stata mastodontica: Valditara non ha solo promesso, ha fatto davvero.

Insomma, scuole più piene, organici più stabili, studenti più seguiti. Una ripartenza con tutti i crismi dell’efficienza – e del cuore.

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