Recovery Plan: perplessità in Sardegna su sistema sfruttamento modo ondoso

- di: Diego Minuti
 
Quando ancora il Recovery Plan è di la da venire e su come esso debba articolarsi (ed essere attuato) tra i partiti - paradossalmente soprattutto quelli della maggioranza - c'è un dibattito anche feroce, alcune sue parti sembrano già provocare delle perplessità. Che, dal momento che l'iter muove faticosamente ora i primi passi, potrebbero anche essere premature o viziate da preconcetti, ma che devono pure essere tenute in considerazione, sapendo che dalle sorti del Piano discendono quelle del Paese.

Uno dei punti del Recovery Plan che ha già determinato delle perplessità, almeno in Sardegna, è quello che va sotto la sigla Iswec, cioè Inertial Sea Wave Energy Converter (traducendo: Convertitore di energia inerziale delle onde marine). Si tratta di un progetto che prevede di collocare, al largo delle coste della Sardegna, 80 piattaforme galleggianti attrezzate per sfruttare, in termini energetici, il moto delle onde. In Sardegna questo segmento del piano è stato accolto con scetticismo e non solo perché il titolo del relativo capitolo la accomuna alle “isole piccole”, ovvero mettendo insieme territori con caratteristiche, ma anche esigenze diverse. Per capirne di più è il caso di andare a leggere le parti del Recovery Plan che riguardano questo progetto e di cui, sia pure specificando che non è ancora tutto ufficiale, La NuovaSardegna.it ha anticipato il testo.

"L’iniziativa" - si legge - "si articola principalmente su due linee di intervento: riqualificazione energetica di 56 piccole isole (identificando per ogni territorio la progettualità maggiormente idonea alla riqualificazione energetica), abbinata all’impiego di una tecnologia innovativa per la produzione di energia elettrica da moto ondoso che prevede la costruzione ed installazione presso le isole minori siciliane di 38 sistemi Iswec. Una specifica linea di intervento è prevista per la Sardegna dove, in ragione della condizione particolarmente favorevole sotto il profilo dell’ondosità del mare, saranno installati ulteriori 80 sistenti Iswec".

Per quanto riguarda l’intervento in Sardegna, il piano ha un obiettivo ben preciso: "la produzione di energia elettrica da modo ondoso sostituirà quella prodotta con motogeneratori diesel, evitando, complessivamente per le due linee progettuali, l’emissione in atmosfera di oltre ventimila tonnellate di CO2 all’anno per i 25 anni di vita utile dei sistemi installati". Insomma un progetto di enorme portata nel quale per qualcuno sarebbe direttamente impegnata l’Eni, la cui presenza sull’Isola è stata accompagnata anche da polemiche legate alla salvaguardia dell’ambiente.
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