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È scomparso Alberto Bertone, imprenditore che trasformò Acqua Sant’Anna in un colosso

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
È scomparso Alberto Bertone, imprenditore che trasformò Acqua Sant’Anna in un colosso

Con la morte di Alberto Bertone, fondatore, presidente e amministratore delegato di Acqua Sant’Anna, scompare uno degli imprenditori più innovativi e determinati del panorama industriale italiano. Aveva 59 anni. La società di Vinadio, leader nazionale nel mercato delle acque minerali, ha diffuso una nota parlando di «immenso dolore» e ricordando un uomo «visionario e coraggioso» che ha saputo «coniugare impresa, innovazione e attenzione per le persone».

È scomparso Alberto Bertone, imprenditore che trasformò Acqua Sant’Anna in un colosso

Bertone fondò Fonti di Vinadio S.p.A. nel 1996, puntando su un modello industriale fortemente radicato nel territorio ma proiettato verso i mercati internazionali. In meno di trent’anni, l’azienda è passata da piccola realtà locale a primo produttore italiano di acqua minerale per volumi, con una quota di mercato stimata intorno al 20% e una distribuzione capillare in Italia e in diversi Paesi esteri.

Il successo nasce da una formula semplice ma economico-industriale: integrazione verticale (dal controllo della sorgente alla logistica) e innovazione tecnologica. Gli stabilimenti di Vinadio, completamente automatizzati, rappresentano oggi uno dei poli di imbottigliamento più avanzati d’Europa.

Un modello di impresa familiare industriale
Bertone incarnava il profilo dell’imprenditore familiare che ha saputo crescere senza snaturare il legame con il territorio. In un settore dominato da grandi gruppi internazionali, Acqua Sant’Anna ha mantenuto proprietà e governance indipendenti, costruendo valore su scala nazionale.

L’azienda ha diversificato nel tempo il portafoglio prodotti con bevande funzionali e aromatizzate, ma sempre mantenendo come fulcro la risorsa naturale di Vinadio. Le politiche di investimento costante in impianti e innovazione di processo hanno garantito margini competitivi e una solida posizione finanziaria, anche nei momenti di rallentamento del consumo interno.

Innovazione e sostenibilità come leva di crescita
Sotto la guida di Bertone, Sant’Anna è stata tra le prime aziende del settore beverage a puntare su packaging sostenibile e materiali biodegradabili, anticipando le tendenze del mercato e le direttive europee. La linea Bio Bottle, lanciata nel 2008, è stata uno dei primi esempi di bottiglia in bioplastica derivata da fonti vegetali in Italia — un investimento industriale che ha combinato ritorno d’immagine e competitività economica.

La società ha inoltre investito in energie rinnovabili e logistica a basso impatto, con l’obiettivo di ridurre i costi energetici e di trasporto, migliorando l’efficienza produttiva. Una strategia che ha permesso a Sant’Anna di mantenere margini operativi solidi anche in un contesto di inflazione sui costi delle materie prime.

L’impatto economico e occupazionale
Con oltre 300 dipendenti diretti e migliaia di lavoratori nell’indotto — dalla distribuzione alla fornitura di materiali e servizi —, Acqua Sant’Anna rappresenta una leva importante per l’economia piemontese e per il comparto agroalimentare nazionale.
L’azienda genera ogni anno centinaia di milioni di euro di fatturato, con una struttura di esportazione in costante crescita. Le ricadute economiche sul territorio, attraverso occupazione e filiere locali, hanno fatto di Vinadio un polo industriale strategico per l’area alpina.

Un’eredità industriale e culturale
Nel comunicato ufficiale, la società sottolinea come il lascito di Bertone vada «oltre i risultati economici»: la sua eredità è quella di una leadership capace di unire efficienza e umanità, di interpretare il ruolo dell’impresa non solo come motore di profitto ma come attore sociale e civile.

La scomparsa di Bertone lascia un vuoto nel panorama imprenditoriale italiano, ma anche un modello: un’impresa nata da un’intuizione individuale e divenuta un marchio globale, senza mai perdere la logica industriale e la responsabilità sociale del fare impresa.

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