I fatturati registrati nella prima settimana di saldi confermano le previsioni del Centro Studi Confimprese, con un aumento complessivo stimato dell'1,2%. Il settore abbigliamento-accessori ha registrato una crescita del 1,9%, frenata da un andamento negativo di alcune insegne che hanno subito significative diminuzioni percentuali. In particolare, il settore abbigliamento-accessori ha ottenuto i risultati migliori, con il 57% delle insegne che ha riportato un trend positivo, rispetto al 41% delle altre categorie merceologiche.
Saldi, finita l’euforia: +1,9% abbigliamento, +1,2% totale mercato
“In Italia è finita l’euforia dei saldi che c’era in passato. Scarso potere d’acquisto, cambiamenti climatici e online hanno determinato uno scarso interesse da parte dei consumatori. Inoltre, l’effetto dell’inflazione che anche in giugno è in frenata per il terzo mese consecutivo – chiarisce Mario Resca, presidente Confimprese – sostiene il valore delle vendite ma non quello dei volumi, che risentono di un calo persistente dei pezzi venduti. La capacità di spesa ancora diluita delle famiglie italiane conferma un rallentamento dei saldi tanto che il 46% delle aziende, quasi una su due, dichiara un aumento delle visite che non necessariamente si traduce in un incremento degli scontrini. Il 29% ha registrato una diminuzione delle visite, con un picco del 43% nell’abbigliamento. Questo dimostra che il panorama non è uniforme, con alcune insegne che attirano più visitatori e altre che faticano, con una conseguente diminuzione degli afflussi in punto vendita e delle transazioni”.
Per quanto riguarda lo scontrino medio, si registra un trend positivo soprattutto in altri settori del retail (63%), mentre nell'abbigliamento-accessori il 36% delle aziende riporta una stabilità dei trend.
I centri commerciali sono stati indicati dal 50% delle insegne come il canale con le migliori performance, seguiti dai retail park con il 14%.
I tre fattori dichiarati come più impattanti sui risultati dei saldi sono stati: riduzione del potere di acquisto delle famiglie, situazione climatica e promozioni online. La riduzione del potere d’acquisto è stata il fattore che ha maggiormente influenzato le vendite per il 67% degli intervistati. Nel settore abbigliamento-accessori, tuttavia, la causa più rilevante è stata il clima e le dinamiche stagionali (85%).
Il nord Italia ha espresso le tre regioni più performanti: Lombardia (63%), Piemonte (33%) e Veneto (26%). La distribuzione delle regioni meno performanti è più variegata, con la maggior parte dei rispondenti che ha indicato la Sicilia (22%), seguita da Lombardia (15%), Lazio e Campania (11%).