• Tutto con Bancomat. Scambi denaro, giochi ti premi.
  • Esprinet molto più di un distributore di tecnologia
  • Fai un Preventivo

Flotilla, notte di ferro: Meloni frena la rotta su Gaza

- di: Marta Giannoni
 
Flotilla, notte di ferro: Meloni frena la rotta su Gaza
Flotilla verso Gaza, Meloni frena: “Fermatevi ora”
Roma congela la scorta a 150 miglia, Israele prepara l’intercettazione. Tajani invoca prudenza, Crosetto offre l’ultima via alternativa. Gli attivisti: “Andiamo avanti”.

La notte nel Mediterraneo orientale si fa tesa. La fregata italiana Alpino emette il secondo e ultimo avviso: oltre la linea delle 150 miglia nautiche dalle coste di Gaza non proseguirà. È un messaggio operativo e politico: sancisce il punto di non ritorno tra scorta e scelta civile degli attivisti di proseguire.

Da Roma la presidente del Consiglio interviene: “Con il piano di pace proposto dal presidente Trump si è aperta una speranza fragile. La Flotilla si fermi ora”. La tesi è chiara: un incidente offrirebbe un pretesto per sabotare ogni tentativo di cessate il fuoco. La ricetta di governo: invito allo stop, canali alternativi per gli aiuti e fine della scorta al limite prestabilito.

La soglia delle 150 miglia

La soglia tecnica coincide con l’area che gli attivisti definiscono “zona ad alto rischio”, dove in passato missioni simili sono state intercettate. La Marina israeliana, con l’unità speciale Shayetet 13, si dice pronta a salire a bordo, trasferire gli attivisti e rimorchiare le barche, senza escludere l’affondamento di alcuni scafi. Nel cielo, droni e ricognizioni aumentano la pressione.

Le voci in mare e a terra

Dalle imbarcazioni: “Siamo in massima allerta”; “navi non identificate si sono avvicinate, alcune a luci spente”. L’eurodeputata Benedetta Scuderi avverte: “L’esercito israeliano sta arrivando, potremmo non riaprire le comunicazioni”. La portavoce Maria Elena Delia richiama alla mobilitazione se si perderà il contatto. Intanto in molte città italiane si organizzano veglie e presìdi notturni.

Il fronte politico si spacca. Antonio Tajani: “Chiedo che non si usi violenza: sono persone pacifiche”. Guido Crosetto rilancia l’“ultima alternativa”: consegnare gli aiuti per corridoi sicuri. Matteo Salvini invita a tornare indietro. Giuseppe Conte giudica illegittimo il blocco ma suggerisce di evitare rischi. Sindacati e associazioni preparano iniziative e, in caso di azioni contro la Flotilla, perfino scioperi.

Diritto del mare e politica della forza

Per gli attivisti la rotta in acque internazionali è esercizio della libertà di navigazione e la chiusura davanti a Gaza prolunga un assedio che va interrotto. Per Israele la chiusura navale rientra nell’autodifesa per impedire traffici di armi. L’Italia tenta la via umanitaria: aiuti sì, ma tramite canali concordati, non con forzature che potrebbero innescare uno scontro.

Il nodo politico: il “piano Trump”

Il messaggio di Meloni — “si fermi o a rischio il piano Trump” — è il punto politico. Un eventuale incidente in mare deraglierebbe l’architettura negoziale e compatterebbe i falchi. Gli attivisti ribattono: chiamare “pace” un impianto che mantiene l’assedio è una contraddizione, mentre l’urgenza è far arrivare cibo, acqua, medicinali.

La timeline dello strappo

Pomeriggio: primo alert dell’Alpino a circa 180 miglia. Sera: ultimo appello a imbarcare chi rinuncia e ritrarsi prima della soglia critica. Notte: Roma conferma che il limite non sarà superato. A bordo la risposta: “Non ci fermeremo: missione civile e non violenta”. Da Tel Aviv arrivano segnali di prontezza operativa.

Cosa succede adesso

  • Intercettazione con trasferimento e rimorchio verso Ashdod.
  • Resistenza passiva e possibile interruzione delle comunicazioni.
  • Mediazione su porto terzo e trasbordo degli aiuti.

Il primo esito è ritenuto il più probabile da Israele; il secondo è ciò che Europa e Italia temono; il terzo è la via stretta per evitare che la crisi travolga la diplomazia.

Cosa c’è davvero in gioco

In gioco c’è la legittimità: per gli uni rompere l’assedio, per gli altri impedirlo. L’Italia, fermandosi a 150 miglia, prova a restare cerniera tra umanitario e geopolitica. Se la notte porterà intercettazioni, domani resterà il conto: immagini, arresti, e l’ennesimo processo all’efficacia dei corridoi umanitari. 

Notizie dello stesso argomento
Trovati 26 record
Pagina
3
03/12/2025
Ponte dell’Immacolata, 13,9 milioni in viaggio
Federalberghi vede un’Italia che si muove ma resta la frattura sociale
03/12/2025
Italian Tourism Awards, Roma accende la notte che celebra il valore dell’industria dei viaggi
Nelle sale storiche del The St. Regis Rome prende forma la sesta edizione degli Italian To...
03/12/2025
Usa, stop alle domande di immigrazione da 19 paesi
Gli Stati Uniti bloccano visti, green card e cittadinanze per cittadini di 19 paesi extra-...
03/12/2025
Netanyahu, sì alle fattorie illegali e la nuova linea in Cisgiordania
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu, secondo un documento interno rivelato da Ynet, s...
Trovati 26 record
Pagina
3
  • Con Bancomat, scambi denaro, giochi e ti premi.
  • Punto di contatto tra produttori, rivenditori & fruitori di tecnologia
  • POSTE25 sett 720