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Pena di morte, America si indurisce: ritorno all’Ottocento

- di: Marta Giannoni
 
Pena di morte, America si indurisce: ritorno all’Ottocento
America si indurisce: ritorno all’Ottocento
Tre esecuzioni in 48 ore, metodi arcaici che riemergono, povertà criminalizzata, libri banditi e diritti ripiegati: gli Usa imboccano la strada della severità punitiva.

Gli Stati Uniti stanno irrigidendo il loro volto sociale. Nel giro di poche ore si sono sommate esecuzioni capitali in diversi Stati, mentre riemergono metodi “storici” e si ampliano norme che puniscono la povertà e comprimono libertà civili.

Un’onda punitiva che accelera

In una sola settimana si sono registrate esecuzioni in più Stati e un’ulteriore condanna fissata a breve. La contabilità 2025 della pena capitale è tra le più alte dell’ultimo decennio. “Questa è la legge, e la legge va eseguita”, ha rivendicato un procuratore statale, sintetizzando il clima politico.

Il calendario della morte

In Florida è avvenuta la quattordicesima esecuzione dell’anno, un record contemporaneo. In Missouri un uomo condannato per l’omicidio di un agente è stato giustiziato lo stesso giorno. In Mississippi un altro condannato è stato messo a morte per lo stupro e l’omicidio di una studentessa, mentre in Arizona è fissata una nuova esecuzione. Il messaggio è chiaro: lo Stato riafferma la forza della sua punizione.

Il ritorno dei metodi storici

Fucilazione in South Carolina, azoto in Alabama e Louisiana: strumenti che l’opinione pubblica credeva archiviati ricompaiono nei protocolli. Un alto funzionario dell’Alabama ha definito alcune esecuzioni con l’azoto “di manuale”, mentre testimoni oculari hanno descritto scosse e spasmi prolungati. La deterrenza torna rituale.

Povertà e spazio pubblico

Una recente sentenza federale ha confermato il potere dei Comuni di vietare e sanzionare il dormire all’aperto. Effetto pratico: persone senza tetto possono essere multate o arrestate per attività elementari di sopravvivenza. È la criminalizzazione della povertà, non una politica sociale.

Libri, lavoro minorile, proteste

Le scuole bandiscono migliaia di libri su identità, razza e diritti civili. In diversi Stati si allentano le regole sul lavoro minorile, mentre le leggi anti-protesta aumentano, inasprendo pene per chi blocca una strada o manifesta vicino a infrastrutture. Il perimetro del dissenso si restringe.

Il corpo delle donne sotto sorveglianza

Dopo la fine di Roe v. Wade, una geografia di divieti e sanzioni penali ridisegna l’accesso all’aborto. In alcuni Stati persino aiutare una minorenne a spostarsi per interrompere la gravidanza può esporre a responsabilità. La morale punitiva diventa norma.

Perché è davvero un ritorno all’Ottocento

Tre tratti definiscono la regressione: punizione rituale (nuovi-vecchi metodi), povertà come illecito (sanzioni al “dormire” nello spazio pubblico), ordine morale (censure, proteste represse, diritti riproduttivi compressi). Non è sicurezza: è regressione. 

 

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