Musica: sempre più star cedono i diritti delle loro canzoni

- di: Emanuela M. Muratov
 
Negli ultimi tempi è caduto, fragorosamente, un altro tabù del mondo della musica, quello che vietava agli artisti di fama di lucrare indirettamente dalle loro canzoni. Ma il Dio Denaro sembra avere preso il sopravvento e sono sempre di più i cantanti che cedono i diritti delle loro canzoni, capitalizzando immediatamente introiti che, col meccanismo dei diritti d'autore, arriverebbero in chissà quanto tempo.
L'ultimo a saltare il guado è stato Neil Young, che ha "messo a disposizione", questa la definizione tecnica dell'operazione, della società Hipgnosis tutte le sue 1.180 composizione, condividendo con essa la metà delle entrate derivate dai diritti.

E se pensiamo solo ad alcuni dei brani del compositore ed interprete canadese, autore di album iconici come "Heart of Gold" e "Harvest Moon", si può comprendere la portata squisitamente economica dell'operazione.
Di soldi ufficialmente si sa poco o nulla, ma il quotidiano The Guardian (la Hipgnosis ha sede in Gran Bretagna) stima che l'accordo raggiungerà cifre elevate (si parla di una cinquantina di milioni di dollari). Hipgnosis è una società quotata in borsa e gestita da Merck Mercuriadis, l'ex manager di numerosi artisti rinomati, come Elton John, Beyoncé, Guns N 'Roses e Iron Maiden.

Quella della Hipgnosis è una "campagna acquisti" intensa: è recente l'accordo raggiunto con Lindsay Buckingham, ex chitarrista e cantante dei Fleetwood Mac, e con Jimmy Iovine, uno dei più affermati produttori. Di recente anche Bob Dylan ha venduto i diritti di circa 600 brani alla Universal Music Publishing Group, con un accordo sulla base di 300 milioni e mezzo di dollari. Da parte sua, Stevie Nicks ha ceduto l'80% dei diritti sulla sua musica alla Primary Wave, pare per 100 milioni di dollari.

Ma il caso di Neil Young - che nel corso della sua carriera, da solista o con delle band entrate nella storia, come i Buffalo Springfield e il supergruppo con Crosby, Still e Nash, ha pubblicato una settantina di album - è diverso perché, almeno sino a ieri, era un dichiarato avversatore di un uso commerciale della musica e le assicurazioni di Hipgnosis che l'integrità musicale dell'artista sarà rispettata non cancellano la sorpresa per l'accordo.
Ed è diverso perché, in una canzone del 1988, "This note's For You", l'artista canadese se la prendeva con quei suoi colleghi che vendevano le loro canzoni per campagne pubblicitarie.
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