FOTO: Renato Birolli, I poeti, 1935, Olio su tela, 108 x 90 cm | Courtesy Collezione Giuseppe Iannaccone | Photo Credit: © Studio Vandrasch
Una storia che parla di libertà, scelte controcorrente e coraggiose va in scena a Vercelli. Fino all’11 gennaio l’Ex Chiesa di San Marco – Spazio ARCA accoglie la mostra “Guttuso, De Pisis, Fontana… L’Espressionismo Italiano”, un percorso che riporta al centro dell’attenzione un movimento viscerale che ha saputo dare voce al turbamento e alla passione del Novecento italiano.
Dall’Espressionismo alla Pop Art. Quattro appuntamenti per il weekend
Per la prima volta, un consistente nucleo di opere realizzate tra il 1920 e il 1945 e appartenenti alla sezione storica della Collezione Giuseppe Iannaccone - alcune delle quali mai esposte prima al pubblico - racconteranno ai visitatori un periodo straordinario della storia dell’arte italiana.
Maestri come Renato Birolli, Renato Guttuso, Lucio Fontana, Fausto Pirandello, Aligi Sassu, Emilio Vedova hanno scelto di non aderire ai modelli celebrativi imposti, affermando con forza una visione indipendente, sottraendosi alle imposizioni culturali dominanti e proponendo una ricerca personale e talvolta controcorrente per raccontare tematiche quali la fragilità, la solitudine e la tensione esistenziale dell’uomo.
Questa contro-narrazione silenziosa ma potente si esprime attraverso inquietanti nature morte, città sognanti, figure ai margini e una disarmante quotidianità.
Promossa dal Comune di Vercelli e organizzata da Arthemisia in collaborazione con la Fondazione Giuseppe Iannaccone, curata da Daniele Fenaroli, la mostra accoglierà alcune imperdibili chicche come Nudo in piedi (1939) di Lucio Fontana, Composizione (Siesta Rustica) (1924-1926) di Fausto Pirandello, Il Caffeuccio Veneziano (1942) di Emilio Vedova, Ritratto di Mimise (1938) di Renato Guttuso.
A Roma il weekend è pop
Roma indossa l’abito pop. Fino al 29 marzo gli spazi della Vaccheria dell’EUR “Casa della Pop Art” accoglieranno la mostra antologica FROM POP TO ETERNITY, dedicata all’artista statunitense Mark Kostabi, tra i più innovativi e rappresentativi della Pop Art. Realizzato dal Municipio IX Roma EUR con il supporto organizzativo di Roma Capitale e la collaborazione di Zètema Progetto Cultura, il percorso, a ingresso gratuito, a cura di Gianfranco Rosini, sfodera oltre cento opere tra sculture, oli su tela, tecniche miste e disegni.
Il visitatore sarà condotto alla scoperta della lunga carriera artistica di Kostabi, analizzata e approfondita attraverso un percorso avvincente ricco di opere provenienti da varie collezioni, dalla Collezione di Gino Natoni alla Collezione di Alberto e Paolo Lolli, dalle collezioni private di Gianfranco Rosini e di Mark Kostabi a quella della Rosini Gutman Collection.
Da non perdere la rappresentativa tela The Rhythm of Inspiration, esposta nella parte centrale della mostra e alla cui importanza Giuliano Gasparotti e Francesco Mazzei hanno dedicato un’installazione e un video omaggio (visibile nella Mirror Room), con cui i visitatori potranno immergersi nell’atmosfera del Kostabi World, lo studio/galleria fondato da Mark a New York nel 1988.
Kessels alle Gallerie d’Italia di Torino
L’artista visivo olandese Erik Kessels sbarca alle Gallerie d’Italia di Torino dove Intesa Sanpaolo apre al pubblico fino al 7 ottobre la mostra “Erik Kessels. Un’immagine”. Questa installazione multimediale valorizza le immagini già digitalizzate dell'Archivio Publifoto di Intesa Sanpaolo (oltre 60 mila), trasformate con l’aiuto dell’intelligenza artificiale per formare un'unica fotografia in continuo movimento. Quello che ne viene fuori è un ritratto fluido dell’Italia che esula dal racconto cronologico. Le immagini di cronaca, sport dell’Archivio Publifoto diventano frammenti di storia che si compenetrano l’uno nell’altro. In questa video installazione l’Archivio Publifoto assomiglia a un magma organico multiforme che rivela e dissolve le immagini delle persone e degli eventi che hanno fatto l’Italia, un archivio umano proiettato in gigantografia.
La sala immersiva del museo si trasforma invece in un teatro visivo e musicale dove il passato e il presente si avvicendano uniti da una colonna sonora realizzata appositamente dall'inglese Robin Rimbaud (in arte Scanner) e dall'italiano Stefano Pilia, musicisti elettronici d'avanguardia.
Al Labirinto della Masone sfilano i picchiotti da porta
Ognuno di noi, almeno una volta nella vita, avrà fatto caso ai picchiotti da porta, più comunemente conosciuti come batacchi.
Ed eccoli questi battenti sfilare, in 65, in una mostra al Labirinto della Masone. Il percorso accolto a Fontanellato (Parma) dal 14 settembre al 6 gennaio, si intitola Knock Knock Knock. Guardiani di ferro dalla collezione Cesati ed è a cura di Alessandro Cesati e della Fondazione Franco Maria Ricci.
A dialogare con i manufatti esposti, prodotti principalmente in Italia e in Spagna, ma anche in Francia, Austria e Germania, in un arco temporale compreso fra il XIV ed il XVIII secolo, selezionati da una raccolta molto più ampia, frutto di una lenta e attenta ricerca condotta negli ultimi cinquant’anni, saranno le immagini di porte ritratte dal fotografo Massimo Listri, a rafforzare l’idea che lega i battenti antichi al concetto di limite, passaggio o confine.
I testi di Stefano Salis consentiranno di esplorare il tema attuale del “varco fisico” e “varco simbolico”, oltre a dialogare con la collezione d’arte di Franco Maria Ricci, il visionario editore noto in tutto il mondo per il suo amore per l’insolito e per i percorsi meno battuti della storia dell’arte.