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Le mostre da non perdere nel weekend dell’8 marzo

- di: Samantha De Martin
 
Le mostre da non perdere nel weekend dell’8 marzo

FOTO: Caravaggio 2025, Allestimento della mostra a Palazzo Barberini | Foto: © Alberto Novelli & Alessio Panunzi

In occasione della Giornata Internazionale della Donna il Ministero della Cultura offre l’ingresso gratuito per tutte le donne nei musei, parchi archeologici, complessi monumentali, castelli, ville e giardini storici e altri luoghi della cultura statali.

Un’occasione in più, da non perdere per condividere la bellezza.

Caravaggio a Roma

Ben 24 dipinti di Caravaggio provenienti da importanti collezioni pubbliche e private, italiane e internazionali attendono i visitatori di Palazzo Barberini in occasione della mostra Caravaggio 2025 visitabile fino al prossimo 6 luglio. Un percorso tra opere difficilmente visibili e nuovi accostamenti si dipana in un allestimento ben costruito in uno dei luoghi simbolo della connessione tra l’artista e i suoi mecenati.

L’esposizione è un’opportunità unica per riscoprire l'arte del Merisi in chiave nuova, in un percorso espositivo che integra scoperte, riflessioni critiche e un confronto ravvicinato tra i suoi capolavori.

Assolutamente da non perdere il ritratto di Maffeo Barberini, mai esposto al pubblico fino a pochi mesi fa, l’Ecce Homo recentemente riscoperto (2021), che torna in Italia dopo quattro secoli, I Musici dal Metropolitan Museum of Art, New York, e ancora San Francesco d’Assisi in estasi dal Wadsworth Atheneum Museum of Art di Hartford, Connecticut, Marta e Maria Maddalena dal Detroit Institute of Arts.

Il percorso guida il pubblico attraverso l’intera parabola artistica del Merisi, coprendo un arco cronologico di circa quindici anni, dall’arrivo a Roma intorno al 1595 alla morte a Porto Ercole nel 1610.

L’arte contemporanea ospite di Palazzo Reale

A Palazzo Reale prende vita un avvincente viaggio nell’arte contemporanea con la mostra Da Cindy Sherman a Francesco Vezzoli. 80 artisti contemporanei, presentata in anteprima mondiale e visitabile fino al 4 maggio.

Con 150 opere di 80 grandi artisti contemporanei di tutto il mondo, il curatore Daniele Fenaroli con la consulenza scientifica di Vincenzo de Bellis, esplora i temi della contemporaneità attraverso il punto di vista degli artisti tra i più noti a livello internazionale.

Se i lavori di Cindy Sherman aprono un’immediata riflessione sull’identità femminile, sul corpo e la sua libera disponibilità, l’insieme delle opere esposte evoca all’interno di ogni sala un motivo, una tendenza o un tema centrale nella produzione artistica contemporanea, dai diritti civili a temi quali la solitudine, l’introspezione, l’indagine sulle dinamiche di gruppo e di società, lo sfaldamento degli archetipi culturali.

A tenere insieme i motivi che si rincorrono costantemente all’interno del percorso espositivo è il duplice registro reale-immaginario che attraversa tutta la mostra, un viaggio tra sogno e realtà in cui l’allegoria, la mitologia e la leggenda da una parte e la storia, la politica e la società dall’altra si confrontano e intrecciano.

Venezia omaggia Casanova

Nell’anno dedicato a Giacomo Casanova la Fondazione Musei Civici di Venezia si prepara al primo capitolo di un'indagine dedicata al celebre scrittore, poeta, avventuriero, diplomatico con uno sguardo approfondito nel suo tempo, ma anche sui cambiamenti estetici e sociali che hanno ridefinito il concetto di eleganza e seduzione nell’uomo del XVIII secolo. Fino al 27 Luglio il Museo di Palazzo Mocenigo – Centro Studi di Storia del Tessuto e del Costume ospita il percorso intitolato Il seduttore. Il rinnovamento dell’immagine maschile al tempo di Casanova, un viaggio  nell’evoluzione della moda maschile nel Settecento, secolo in cui nasce la modernità dell’abbigliamento maschile.

Attraverso preziosi prestigiosi esemplari provenienti dalle ricche collezioni del Museo, accanto a prestiti dal Museo Stibbert di Firenze, l’esposizione evidenzia come l’abbigliamento maschile abbia subito una progressiva trasformazione: da espressione di potere e forza a simbolo di raffinatezza, cultura e sensibilità. La moda del tempo, che si codifica principalmente nel completo di tre pezzi – marsina, gilè e calzoni – subisce una semplificazione, abbandonando le ridondanze dei secoli precedenti e anticipando l’eleganza discreta che ancora oggi caratterizza il vestire maschile.

Pistoia accoglie Daniel Buren

Fino al 27 luglio Palazzo Buontalenti ospita una delle voci più autorevoli nella scena artistica internazionale. La mostra dal titolo DANIEL BUREN. Fare, Disfare, Rifare. Lavori in situ e situati 1968-2025 è realizzata da Fondazione Pistoia Musei con il sostegno di Fondazione Caript e in collaborazione con Galleria Continua.

L’esposizione invita a scoprire l’opera dell’artista francese, nato a Boulogne-Billancourt nel 1938, attraverso una selezione di opere pittoriche eseguite tra il 1965 e il 1967, due Cabane del 1985 e del 2000/2019, alcuni alto-rilievi e opere recenti. Una sala è dedicata ai disegni progettuali di lavori realizzati in Toscana o appositamente creati per Pistoia Musei. Attraverso l’itinerario espositivo il visitatore scopre il modo in cui Buren trasforma gli spazi architettonici attraverso l’uso delle forme, dei colori e dei materiali, creando un dialogo continuo e indissolubile tra arte e ambiente.

Il percorso accende un focus sul rapporto di Daniel Buren con l’Italia e la Toscana, presentando opere realizzate nel nostro Paese, rivisitate e create dall’artista attraverso un processo continuo di Fare, Disfare, Rifare. Con quest’idea, Buren mette in discussione il proprio lavoro, rielaborandolo ed esortando lo spettatore a riflettere sulla trasformazione dell’arte nel tempo e nei diversi contesti.

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