L’espressionismo italiano va in scena a Roma
L’espressionismo italiano degli anni Venti-Quaranta, una delle stagioni più originali della cultura artistica italiana della prima metà del XX secolo, si racconta alla Galleria d’Arte Moderna di Roma.
Dal 6 luglio al 2 febbraio la mostra L’estetica della deformazione. Protagonisti dell’espressionismo italiano, ideata in vista della celebrazione del centenario della stessa Galleria che ricorre nel 2025, ripercorre attraverso 130 opere la multiforme realtà del movimento, con particolare riferimento alle personalità e ai gruppi attivi principalmente a Roma, Milano e Torino.
Nelle sale della Galleria prende vita un dialogo tra la collezione della Galleria d’Arte Moderna, le opere provenienti dalle collezioni dei Musei di Villa Torlonia, dalla Casa Museo Alberto Moravia e della prestigiosa Collezione Giuseppe Iannaccone di Milano, esposta nella capitale per la prima volta, mentre non manca il focus sui movimenti espressionisti internazionali.
Il percorso espositivo vede tra i protagonisti maestri come Filippo De Pisis, Lucio Fontana, Nino Franchina, Nicola Galante, Renato Guttuso, Carlo Levi, Mario Mafai, Giacomo Manzù, Marino Mazzacurati, Roberto Melli, Fausto Pirandello, Antonietta Raphaël, Emilio Vedova.
DIORAMA. Generation Earth al MAN di Nuoro
Fino al 10 novembre le sale del MAN di Nuoro si trasformano in uno spazio dinamico e sensibile, dove prendono vita da visioni, narrazioni, memorie della terra e nuovi orizzonti che aiutano a ripensare - in un’epoca di mutamenti ecologici e sociali senza precedenti - il nostro rapporto con il mondo e le sue rapide metamorfosi.
Simile a un gigantesco diorama - illusione in scatola di un mondo verosimile - il museo di Nuoro ripropone al pubblico un’esperienza di “attraversamento” del museo, già sperimentata nel 2022 con la mostra SENSORAMA. L’obiettivo è quello di “guardare attraverso” o “all’interno di qualcosa” attraverso spaccati di mondi naturali e innaturali, popolati di creature e vegetazioni reali o ricreate, in una prospettiva che rende sempre meno netto il confine tra possibile e impossibile, autentico o generato dall’intelligenza artificiale.
Il percorso invita a ripensare il nostro rapporto con il mondo e le sue rapide metamorfosi in un’epoca di mutamenti ecologici e sociali senza precedenti, con impatti che si estendono attraverso tempo e spazio.
È dalla convinzione di dover ripensare la nostra relazione con il pianeta - che implica la ricerca di nuovi linguaggi e nuove forme di comunicazione - che nasce la mostra DIORAMA - Generation Earth. L’idea di partenza nasce da una consapevolezza: essere la prima generazione a confrontarsi con la possibilità realistica dell’estinzione della propria specie.
Partendo da questa condizione che genera un forte senso di inquietudine DIORAMA esplora l’attuale scenario, proponendo possibili visioni e riflessioni su tematiche tanto urgenti.
A Gubbio arriva la Pompei di Luigi Spina
Quarantadue fotografie a colori di grande formato, stampate su carta fine art, raccontano a Palazzo Ducale di Gubbio la condizione unica che ha consentito al fotografo campano Luigi Spina di “abitare” Pompei e “vivere” nelle sue domus.
L’indagine è avvenuta durante la pandemia, nel corso della chiusura al pubblico del Parco Archeologico di Pompei, allora diretto da Massimo Osanna.
Seguendo il modellarsi della luce naturale nell’arco delle giornate, cogliendo le sfumature nei molteplici ambienti dei suoi scatti, Spina ha visitato oltre centoventi domus, dando vita all’omonimo progetto editoriale di 5 Continents Editions. Questo libro di quasi 300 fotografie a colori in grande formato si arricchisce di saggi, oltre che dello stesso Spina, di Massimo Osanna, Gabriel Zuchtriegel, Carlo Rescigno e Giuseppe Scarpati.
Albrecht Dürer in Trentino
Tra il 1494 e il 1495 Albrecht Dürer attraversava il Trentino. Questo episodio riveste grande rilevanza nella carriera del maestro norimberghese e nelle dinamiche dei rapporti artistici fra la Germania e l’Italia, lasciando interessanti tracce nella regione di Trento e nei territori dell’Adige. “Trento è la frontiera della Germania verso l’Italia, dove gli abitanti parlano la lingua italiana e la tedesca” scriveva il teologo Johannes Cochlaeus nella sua Brevis Germaniae Descriptio.
Agli scambi artistici maturati in questa frontiera nel corso del Rinascimento, il Castello del Buonconsiglio dedica una grande mostra a cento anni della sua istituzione come museo (1924-2024). L’esposizione si propone di ripercorrere la presenza fugace, seppure significativa, di Dürer in Trentino attraverso disegni, acquerelli, incisioni e dipinti, evidenziando come l’arte di Dürer abbia stimolato gli artisti locali a trovare nuove forme espressive. Partendo dallo spettacolare “caso Dürer”, il progetto rintraccia le possibili origini di quell’originale Rinascimento che si sviluppa in Trentino tra 1470 e 1530/40.