L'Europa che vive nei libri non si incontra nei palazzi del potere, ma tra le pagine delle storie che attraversano i confini. È un’Europa che si ritrova alla London Book Fair, il principale appuntamento internazionale per il mercato editoriale, dove si stringono accordi, si discutono tendenze e, soprattutto, si racconta il presente e il futuro attraverso la letteratura.
London Book Fair 2025: il mercato globale del libro si incontra a Londra
Dal 11 al 13 marzo 2025, l’Olympia London ospita la fiera che ogni anno riunisce gli attori della filiera del libro: editori, autori, traduttori, agenti letterari e professionisti del settore. Un evento nato nel 1971 come incontro per editori specializzati e cresciuto fino a diventare uno dei più importanti hub globali per la circolazione delle idee e delle storie.
Grandi firme internazionali protagoniste dell’edizione 2025
Quest'anno la London Book Fair celebra alcune delle voci più autorevoli della letteratura contemporanea. Tra gli Authors of the Day, figura Monica Ali, che con Brick Lane ha raccontato il sogno e il disincanto dell’integrazione in Gran Bretagna. Oggi, come presidente della giuria del Women’s Prize for Fiction, è a Londra per ribadire che la letteratura è sempre un ponte tra identità e cambiamento.
Accanto a lei, Claudia Piñeiro, una delle autrici più lette in Argentina, che ha trasformato il noir in uno strumento per esplorare le crepe sociali e politiche del suo Paese. Piñeiro, già finalista dell’International Booker Prize, porta alla fiera la sua capacità di raccontare il lato oscuro delle società contemporanee.
Il britannico Frank Cottrell-Boyce, sceneggiatore di Danny Boyle e autore per ragazzi, partecipa alla fiera nella veste di Waterstones Children’s Laureate, sottolineando come il futuro della letteratura si costruisca a partire dai più piccoli. Con lui, il fumettista Jamie Smart, vincitore del British Book Awards, dimostra che la narrazione può passare anche attraverso il potere delle immagini.
Un mercato in espansione: accordi, diritti e nuove tecnologie
Ma la London Book Fair non è solo un grande palcoscenico per scrittori e creativi: è, soprattutto, un luogo di business. Qui si negoziano diritti di traduzione e adattamenti cinematografici, si creano connessioni tra grandi gruppi editoriali e case indipendenti, si discute di innovazioni che cambieranno il modo in cui i libri arriveranno ai lettori.
L’edizione 2025 propone un fitto programma di oltre 100 seminari, in cui si parlerà di copyright, licenze, cinema e nuove abitudini di lettura. Un focus speciale sarà dedicato alle nuove tecnologie per l’editoria, dai modelli di business digitali all’intelligenza artificiale applicata al settore librario. Tra i momenti chiave dell’evento, la presentazione della shortlist dei Carnegie Medals for Writing and Illustration, prevista per l’11 marzo, che premierà i migliori libri per bambini e ragazzi dell’anno.
L’editoria come spazio politico e culturale
Al di là degli affari, la London Book Fair continua a ribadire che la letteratura è anche uno spazio politico, nel senso più ampio del termine: un territorio di dibattito, confronto e resistenza contro la semplificazione del pensiero. In un'epoca in cui la politica fatica a trovare linguaggi condivisi, il mondo editoriale si conferma un riferimento per la costruzione di un racconto collettivo.
L’Europa delle fiere del libro è un’Europa che continua a credere nel valore delle parole, anche quando il dibattito pubblico sembra smarrirlo. È un’Europa che non scrive solo regolamenti, ma scrive storie. E forse, in un contesto sempre più frammentato, è proprio in questa Europa di inchiostro e carta che vale ancora la pena abitare.