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Da Mosca all’Alaska: il vertice Trump-Putin tra storia e geopolitica

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Da Mosca all’Alaska: il vertice Trump-Putin tra storia e geopolitica

Il 15 agosto la città di Anchorage, in Alaska, sarà il teatro di un vertice che potrebbe influenzare gli equilibri geopolitici globali. Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump incontrerà il leader russo Vladimir Putin in un momento segnato dal conflitto in Ucraina e da rapporti bilaterali complessi. La scelta del luogo non è casuale: l’Alaska, oggi uno degli Stati americani più strategici, fu parte dell’Impero russo fino al 1867, quando venne ceduta a Washington.

Da Mosca all’Alaska: il vertice Trump-Putin tra storia e geopolitica

Per quasi un secolo, tra il XVIII e il XIX secolo, la Russia mantenne insediamenti commerciali e militari sulle coste dell’Alaska, sfruttando le risorse naturali e le rotte di navigazione artica. L’accordo di vendita agli Stati Uniti – costato 7,2 milioni di dollari dell’epoca – fu motivato da considerazioni economiche e strategiche: Mosca, temendo di perdere il territorio a causa delle espansioni britanniche, preferì monetizzare e mantenere buoni rapporti con Washington. Quel passato, spesso dimenticato, torna oggi a essere citato in discorsi politici e nei media russi, che talvolta lo usano per alimentare narrazioni di “legami storici” con il Nord America.

Simbolismo e diplomazia
Scegliere Anchorage come sede dell’incontro conferisce al vertice un significato simbolico: un territorio che un tempo univa – e divideva – le due potenze, ora diventa punto di confronto diretto. Secondo fonti diplomatiche, Trump considera l’Alaska un luogo neutrale dal punto di vista psicologico, lontano dalle capitali politiche e carico di suggestioni storiche. Per Putin, invece, la cornice potrebbe rappresentare un sottile richiamo alla proiezione globale della Russia e alla sua memoria imperiale.

Il peso della storia nelle relazioni attuali
Negli ultimi anni, Mosca ha più volte dimostrato di saper utilizzare la storia come strumento di politica estera, evocando passati domini o influenze culturali per legittimare posizioni politiche. Anche se nessun leader russo ha mai avanzato rivendicazioni concrete sull’Alaska, l’uso retorico di quel capitolo del XIX secolo si inserisce in una strategia di soft power. Per Washington, ricordare quell’episodio è l’occasione per sottolineare la stabilità dei confini e la legittimità dell’attuale sovranità americana.

Le sfide sul tavolo

L’incontro di Anchorage non sarà un esercizio di storia, ma un confronto diretto su dossier caldi: Ucraina, sicurezza energetica, armamenti strategici e stabilità artica. La Casa Bianca ha già chiarito che il presidente Trump è determinato a fermare il massacro in Ucraina e a cercare una soluzione politica che eviti ulteriori escalation. Mosca, dal canto suo, punta a ottenere la rimozione o l’allentamento di alcune sanzioni economiche e a rafforzare la propria influenza nella regione artica, dove lo scioglimento dei ghiacci apre nuove rotte commerciali e opportunità di sfruttamento delle risorse.

L’eco nella politica interna
Negli Stati Uniti, la scelta di incontrare Putin in Alaska ha sollevato un dibattito tra chi vede nell’iniziativa un segnale di pragmatismo e chi teme concessioni eccessive alla Russia. I sostenitori di Trump sottolineano l’importanza del dialogo diretto come strumento di riduzione delle tensioni, mentre i critici avvertono che un vertice mal gestito potrebbe essere interpretato come un riconoscimento implicito delle posizioni russe su vari scenari internazionali.

La prospettiva internazionale
Anche l’Europa osserva con attenzione. Diverse capitali temono che un accordo bilaterale possa marginalizzare il ruolo dell’UE nel processo di pace in Ucraina. Per i Paesi della NATO, l’incontro di Anchorage sarà un test per misurare la solidità dell’alleanza atlantica di fronte alle mosse diplomatiche di Mosca.

Storia e presente si intrecciano

Il “passato russo” dell’Alaska resta un elemento di contorno, ma capace di influenzare la narrazione attorno al vertice. In un’epoca in cui la memoria storica viene spesso utilizzata come leva politica, anche un episodio di oltre 150 anni fa può diventare parte del gioco diplomatico. A Anchorage, storia e attualità si incontreranno di nuovo, con il mondo intero pronto a valutarne gli esiti.

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