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Meloni all’Onu: “Israele oltre ogni limite. Green Deal ha distrutto l’automotive”

- di: Vittorio Massi
 
Meloni all’Onu: “Israele oltre ogni limite. Green Deal ha distrutto l’automotive”

Giorgia Meloni prende la parola all’assemblea generale delle Nazioni Unite e affonda su più fronti. Attacco a Israele, pugno duro contro la Russia, fendenti al Green Deal europeo. Un discorso muscolare, costruito per marcare la linea italiana in politica estera ed europea.

Meloni all’Onu: “Israele oltre ogni limite. Green Deal ha distrutto l’automotive”

“Ci sono 56 conflitti in corso, il numero più alto dalla Seconda guerra mondiale. L’Onu nacque per mantenere la pace. Ci siamo riusciti? La cronaca è impietosa”. L’avvio della premier è un bilancio severo: pace e diplomazia, sostiene, non bastano più a fermare guerre e massacri.

La Russia nel mirino
Poi il passaggio sulla Russia. Meloni accusa Mosca di aver “inferto una ferita profonda al diritto internazionale”. Parole nette, che confermano la posizione italiana saldamente nel campo occidentale. Un richiamo che vale anche per rinsaldare i legami con Washington e Bruxelles, a pochi mesi dal voto americano e con l’Europa alle prese con i conti sulla difesa comune.

Il j’accuse a Israele

Il passaggio più duro è però quello su Gaza. “Israele ha superato il limite del principio di proporzionalità. Ha infranto le norme umanitarie causando una strage tra i civili”. Una critica pesante, che rompe con la prudenza mostrata da altri leader europei. Una presa di distanza che può aprire tensioni diplomatiche, ma che Meloni ha scelto consapevolmente: parlare chiaro di fronte alla platea Onu, anche a costo di scontentare l’alleato storico di Roma in Medio Oriente.

Il fronte europeo: il Green Deal
Il discorso si sposta in Europa. La premier attacca il Green Deal: “L’ecologismo insostenibile ha quasi distrutto il settore automotive in Europa”. Un messaggio diretto a Bruxelles e a Berlino. A New York Meloni porta lo stesso refrain che usa in Italia: la transizione va gestita, non subita.

Strategia politica

Dietro le parole c’è la strategia. A Palazzo Chigi sanno che l’attacco a Israele farà rumore, ma serve a dare l’immagine di un’Italia autonoma. L’affondo contro il Green Deal è invece un segnale interno: Meloni intercetta le preoccupazioni dell’industria dell’auto e prova a guadagnare spazio politico in vista della prossima tornata europea.

Una linea di rottura
Alla fine resta l’immagine di una premier che sceglie lo scontro per segnare la sua linea. Contro Mosca, contro Gerusalemme, contro Bruxelles. In platea, raccontano fonti diplomatiche, più di un mormorio ha accompagnato le parole della premier. Ma l’obiettivo era proprio questo: rompere il coro e marcare la diversità italiana.

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