• Tutto con Bancomat. Scambi denaro, giochi ti premi.
  • Esprinet molto più di un distributore di tecnologia
  • Fai un Preventivo

Gaza, lo sciopero paralizza l’Italia: Governo critico, Europa divisa

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Gaza, lo sciopero paralizza l’Italia: Governo critico, Europa divisa

Il 22 settembre si è trasformato in una giornata anomala per l’Italia. Lo sciopero generale proclamato dalle sigle di base ha bloccato interi comparti: trasporti, scuole, sanità, porti. La stazione Termini a Roma è stata chiusa in mattinata per motivi di sicurezza, mentre a Napoli gruppi di studenti hanno occupato i binari della stazione centrale con striscioni e fumogeni. A Milano migliaia di persone hanno attraversato il centro città partendo da piazzale Cadorna. È la traduzione concreta di uno slogan, “Blocchiamo tutto”, che i promotori hanno voluto trasformare in un gesto tangibile.

Gaza, lo sciopero paralizza l’Italia: Governo critico, Europa divisa

I sindacati e i movimenti che hanno lanciato la mobilitazione parlano di “solidarietà attiva con Gaza” e di una protesta che vuole tenere insieme il conflitto in Medio Oriente e la crisi sociale italiana. Nei cortei si denunciano salari bassi, precarietà e inflazione, temi che i promotori legano all’urgenza di fermare la guerra.

La linea del governo
Da Palazzo Chigi e dai ministeri coinvolti sono arrivate critiche immediate. L’esecutivo ha sottolineato che la politica estera non si cambia bloccando treni e servizi essenziali, mentre i disagi ricadono soprattutto sui cittadini che già devono affrontare difficoltà quotidiane. Il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini ha parlato di “strumentalizzazione inaccettabile”, rimarcando che paralizzare i trasporti “non avvicina di un millimetro la pace in Medio Oriente”. Fonti di governo ribadiscono che l’Italia non intende deviare dalla linea di sostegno alla sicurezza di Israele, accompagnata dalla richiesta di protezione dei civili palestinesi. La premier Giorgia Meloni, in più occasioni, ha legato la stabilità dell’area alla necessità di mantenere un equilibrio tra fermezza contro Hamas e tutela della popolazione di Gaza, posizioni che coincidono con quelle dei principali alleati europei e atlantici.

L’emergenza umanitaria a Gaza
Sul terreno, la situazione resta drammatica. Save the Children denuncia un aumento costante delle vittime civili, con migliaia di bambini colpiti da bombardamenti e privati dell’accesso ai servizi essenziali. Ospedali e centri medici operano in condizioni critiche, senza elettricità e con carenza di forniture. Medici Senza Frontiere ha riferito che diversi reparti sono al collasso e che gli operatori sanitari sono costretti a scegliere chi curare in base alla gravità dei casi. Le strutture ospedaliere non riescono più a garantire interventi chirurgici di base, mentre la scarsità di acqua potabile e la mancanza di medicinali alimentano il rischio di epidemie. È questo il contesto a cui fanno riferimento i promotori dello sciopero, convinti che le mobilitazioni in Europa possano tenere alta l’attenzione internazionale.

Il fronte europeo
La mobilitazione italiana si inserisce in un contesto internazionale che cambia rapidamente. Francia e Spagna hanno già riconosciuto lo Stato di Palestina, insieme a Irlanda, Norvegia e Portogallo, spingendo l’Unione europea a confrontarsi con una frattura interna difficile da ricomporre. Madrid è stata tra i Paesi più decisi a chiedere una linea comune, convinta che senza un riconoscimento politico la prospettiva di una pace duratura resti illusoria. Parigi, dopo mesi di cautele, ha formalizzato il riconoscimento per non restare isolata nello scenario internazionale e per rafforzare la sua capacità di mediazione diplomatica.

Cultura e diplomazia
La Spagna ha deciso di usare anche la leva culturale. RTVE, la televisione pubblica, ha annunciato che il Paese non parteciperà all’Eurovision 2026 se Israele sarà incluso nella competizione. Una decisione simbolica ma pesante: Madrid fa parte dei cosiddetti “Big Five”, i principali finanziatori dell’evento. È un atto che ha diviso l’opinione pubblica europea. Da un lato chi sostiene la necessità di usare ogni strumento per esercitare pressione su Israele, dall’altro chi teme che un boicottaggio culturale possa generare fratture difficili da sanare. In ogni caso, la scelta spagnola rende evidente come la questione palestinese stia uscendo dai palazzi diplomatici per entrare nei campi della società civile e dell’intrattenimento globale.

Un’Europa divisa, Italia prudente
Il quadro complessivo è quello di un’Europa in ordine sparso. Alcuni Paesi riconoscono lo Stato di Palestina e spingono per un’azione comune, altri preferiscono mantenere un approccio più prudente, preoccupati dalle reazioni israeliane e americane. L’Italia si muove in questa seconda direzione, mantenendo una linea più cauta che riflette tanto l’orientamento della maggioranza di governo quanto la volontà di non indebolire i rapporti con gli alleati atlantici. Mentre le piazze chiedono una rottura netta, Palazzo Chigi punta a restare in un solco di equilibrio, difendendo la sicurezza di Israele e insistendo sulla necessità di corridoi umanitari per Gaza.

Una frattura che resta aperta

La giornata italiana conferma che Gaza non è percepita come un tema lontano. Gli scioperi nei trasporti, le scuole chiuse e i cortei in almeno 75 città hanno avuto un impatto concreto sulla vita quotidiana. È un messaggio che non si limita alla solidarietà: per i promotori la protesta deve spingere il governo a prendere una posizione più netta. Ma la distanza con Palazzo Chigi resta evidente. L’Italia è un Paese che, almeno per un giorno, ha scelto di fermarsi per Gaza, mentre l’esecutivo ribadisce che non sono i blocchi interni a orientare la politica estera. La frattura resta aperta: tra la piazza che chiede gesti forti e un governo che rivendica realismo e continuità con i partner internazionali.

Notizie dello stesso argomento
Trovati 26 record
Pagina
3
03/12/2025
Ponte dell’Immacolata, 13,9 milioni in viaggio
Federalberghi vede un’Italia che si muove ma resta la frattura sociale
03/12/2025
Italian Tourism Awards, Roma accende la notte che celebra il valore dell’industria dei viaggi
Nelle sale storiche del The St. Regis Rome prende forma la sesta edizione degli Italian To...
03/12/2025
Usa, stop alle domande di immigrazione da 19 paesi
Gli Stati Uniti bloccano visti, green card e cittadinanze per cittadini di 19 paesi extra-...
03/12/2025
Netanyahu, sì alle fattorie illegali e la nuova linea in Cisgiordania
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu, secondo un documento interno rivelato da Ynet, s...
Trovati 26 record
Pagina
3
  • Con Bancomat, scambi denaro, giochi e ti premi.
  • Punto di contatto tra produttori, rivenditori & fruitori di tecnologia
  • POSTE25 sett 720