Luxor: le scoperte di Hawass illuminano il passato di Hatshepsut

- di: Giulia Caiola
 
C'è una Luxor che non smette di sorprendere, e c'è un nome che torna sempre con forza: Zahi Hawass. L’archeologo egiziano più celebre al mondo, con il suo cappello inconfondibile e il piglio da esploratore instancabile, ha nuovamente fatto centro. A pochi passi dall’imponente tempio funerario di Hatshepsut, la regina-faraone che sfidò le convenzioni del suo tempo, sono stati rinvenuti 1.500 blocchi decorati, parte di un'antica struttura templare, e la tomba di un alto funzionario vissuto 3.600 anni fa.

Luxor: le scoperte di Hawass illuminano il passato di Hatshepsut

Gli scavi, condotti sotto la guida dell'équipe di Hawass, rivelano un intricato mosaico di iscrizioni e bassorilievi. I blocchi, decorati con scene che rappresentano processioni rituali e divinità egizie, sembrano raccontare frammenti di una storia ancora in parte oscura. "È come ricostruire un enorme puzzle," spiega Hawass. "Ogni pezzo ci avvicina alla comprensione di ciò che Hatshepsut volle trasmettere attraverso il suo regno".

Non si tratta solo di archeologia, ma di un viaggio nella narrazione di una donna che osò farsi chiamare faraone, indossando il nemes e governando con l’autorità di un sovrano maschile. I blocchi, originariamente parte del tempio funerario, erano stati in seguito riutilizzati in altre costruzioni.

La tomba del funzionario sconosciuto

Ma c’è di più. Nei pressi del tempio è stata scoperta anche la tomba di un funzionario di alto rango, risalente alla XVIII dinastia. Pur essendo ancora in fase di studio, i primi rilievi parlano di un uomo che svolse un ruolo centrale nella corte di Hatshepsut. La camera funeraria, finemente decorata con pitture che narrano episodi di vita quotidiana e cerimonie religiose, conserva anche resti di offerte votive: anfore, vasellame e statuette in alabastro.

Hawass si dice certo che questo sia solo l'inizio: "Ogni tomba, ogni tempio svelato è una nuova finestra sul passato. Qui a Luxor, il cuore dell'antico Egitto, la storia non smette mai di pulsare".

Un patrimonio da preservare

Le scoperte riaccendono anche i riflettori sulla necessità di tutelare un patrimonio archeologico unico al mondo. Hawass, con il suo tipico entusiasmo, coglie l’occasione per lanciare un appello: “Questi tesori appartengono all’umanità. È nostro dovere conservarli e trasmetterli intatti alle generazioni future”.

L’Egitto si conferma ancora una volta terra di misteri e meraviglie, capace di svelare segreti millenari e di farci riflettere sulle grandi civiltà che hanno segnato la storia del mondo.

In fondo, ogni blocco, ogni incisione è un frammento di quella memoria collettiva che ci lega indissolubilmente ai nostri antenati. E Luxor, con il suo fascino eterno, non smette mai di ricordarcelo.
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