• Tutto con Bancomat. Scambi denaro, giochi ti premi.
  • Esprinet molto più di un distributore di tecnologia
  • Fai un Preventivo

Italian Insurtech Association: "Bancassurance, 2 trilioni di euro entro il 2026"

- di: Daniele Minuti
 
Italian Insurtech Association: 'Bancassurance, 2 trilioni di euro entro il 2026'
È stato presentato il Digital Bancassurance Index di IIA-Italian Insurtech Association, studio che coinvolge 100 istituti Bancari e di Offerta Finanziari a Clientela Retail e Corporate (80% italiani e 20% stranieri), con l'obiettivo di analizzare il panorama bancassicurativo del nostro Paese.

Italian Insurtech Association: "Bancassurance, 2 trilioni di euro entro il 2026"

Il report mostra l'aumento delle banche digitali in Italia (9 clienti su 10 aprono oggi un conto corrente online, il 35% non si reca più agli sportelli): l'80% del target bancario è oggi ditiale, nonostante la limitatezza dell'offerta assicurativa digitale. Lo scorso anno, solo un quinto delle banche ha distribuito prodotti assicurativi online (90% entro il 2030).

Vendita e distribuzione di prodotti assicurativi digitali sono diventati un asset fondamentale nella strategia di crescita delle banche, soprattutto le neonate fintech: la ricerca mostra come il mercato globale della bancassicurazione ha raggiunto circa 1,3 trilioni di euro nel 2020 e dovrebbe crescere a un tasso di crescita annuale composto del 6% tra il 2021 e il 2026, raggiungendo un valore di 2 trilioni di euro.

La nota specifica: "Secondo il Digital Bancassurance Index i volumi della digital bancassurance cresceranno esponenzialmente trainati principalmente dal ramo Vita e Danni. Nel 2021 infatti il comparto bancassicurativo ha consolidato la propria rilevanza in questi due ambiti, soprattutto nel ramo danni dove le banche italiane nel 2021 hanno accumulato il 7,8% dei premi danni totali del mercato, per un valore di 39,1 mld euro, contro il 2,9% del 2009.
Di questi, al momento, solo una minima parte è appannaggio della digital bancassurance, che ha raccolto un totale di 100 milioni di euro nel 2022. Cifra che tuttavia è destinata ad aumentare grazie all’incremento di prodotti venduti attraverso canali digitali: secondo le stime di Italian Insurtech Association si prevedono 2,5 mld di volumi di prodotti venduti entro il 2025, e oltre 14mld nel 2030, con sempre il settore danni a trainare il mercato".

Il report mostra quindi un livello non ancora adeguato di digitalizzazione per il settore, con l'uso di piattaforme e strumenti digitali che piazza le banche italiane a metà dell'indice (16/30). Ora ci sarà da affrontare questa sfida per gli operatori, sfruttando nuovi modelli distributivi emergenti fra cui l'Embedded Insurance (offerta assicurativa integrata durante il processo di acquisto dell’offerta core o nelle carte di credito o conti correnti al fine di arricchire la proposizione), A scaffale (ingaggio del cliente sul sito e/o app del partner e finalizzazione dell'acquisto in ambiente partner), Phygital (ingaggio della rete fisica nella distribuzione online di soluzioni innovative su piattaforma dedicata).

Simone Ranucci BrandimartePresidente di IIA (nella foto), ha commentato: "La digitalizzazione del settore finanziario è la via per avvicinare i prodotti bancari/assicurativi ad una nuova tipologia di cliente che si muove unicamente nel mondo online, che non apre conti in banca e che non chiama gli intermediari. Nell’ultimo anno abbiamo assistito a importanti collaborazioni nell’ambito della digital bancassurance, tra cui Banca Sella e Yolo, che evidenzia come le banche abbiano capito l’importanza di muoversi verso un’offerta omnichannel, affidandosi a player del mondo insurtech. L’evoluzione della digital bancassurance è in corso ma è chiaro che per raggiungere livelli di competizione ottimale c’è ancora molta strada da fare. Il sistema bancario italiano per anni è appoggiato ai canali fisici e ora è chiamato a migrare totalmente nell’universo digitale. Per accelerare questo passaggio una soluzione può essere la collaborazione tra banche e aziende insurtech, che in quanto native digitali posseggono il know-how e le competenze per offrire ai clienti le soluzioni richieste. Ma è chiaro che in una fase più matura le banche dovranno mettere a sistema una serie di iniziative per aggiornare le proprie competenze e migliorare l’offerta, passando da prodotti standardizzati a un maggiore livello di personalizzazione e rilevanza, studiati per essere venduti in modalità stand-alone".
Notizie dello stesso argomento
Trovati 119 record
Pagina
16
11/12/2025
Auto, assalto a Bruxelles: industria italiana contro l’Ue
L’Italia dell’automotive sfida Bruxelles: Orsini, Filosa e Urso chiedono una revisione rad...
11/12/2025
Superbonus, ultimo giro di giostra per i condomìni
Il Superbonus chiude e iniziano i controlli: condomìni a rischio restituzioni per lavori i...
11/12/2025
Nuovo nucleare, Italia all’anno zero: posti, Pil e nodi aperti
Il ritorno del nucleare in Italia tra dossier Ain, intesa con Anima e legge delega: impatt...
11/12/2025
Amazon-fisco, intesa da 723 milioni: cosa cambia davvero
Amazon accetta di versare 723 milioni di euro al fisco italiano tra IVA sulle piattaforme ...
11/12/2025
Snam ottiene pieno controllo di OLT - Offshore LNG Toscana: accordo da 126 milioni
Snam: accordo con Igneo Infrastructure Partners finalizzato ad acquisire la partecipazione...
11/12/2025
Asia in altalena tra Fed e scivolone tech
Borse asiatiche miste dopo il taglio dei tassi della Fed: Tokyo in calo, Cina debole, Indi...
Trovati 119 record
Pagina
16
  • Con Bancomat, scambi denaro, giochi e ti premi.
  • Punto di contatto tra produttori, rivenditori & fruitori di tecnologia
  • POSTE25 sett 720