Turismo, Istat: "Nei primi 9 mesi del 2020 crollo delle presenze negli esercizi recettivi"

- di: Daniele Minuti
 
L'Istat ha diffuso il suo report riguardante il movimento turistico in Italia durante il periodo che va da gennaio a settembre 2020. E come prevedibile dopo lo scoppio dell'emergenza sanitaria dovuta alla pandemia nel primo trimestre, i dati sono più che drammatici.

I numeri provvisori del nostro paese per questi primi nove mesi infatti parlano chiaro: "I dati italiani sono in linea col trend europeo che registra un calo del 50,9% rispetto allo stesso periodo del 2019, con -192 milioni di presenze. Nel 2020, dopo la pandemia da Coronavirus, Eurostat stima che il numero delle notti trascorse all'interno di strutture ricettive dell'Unione Europea sia 1,1 miliardi, quindi un crollo del 50% rispetto allo scorso anno e il nostro paese segue questa tendenza: se nel 2019 erano stati registrati record di flussi turistici, da febbraio la pandemia e le misure di contenimento hanno portato i primi effetti negativi (-12% negli arrivi e -5,8% per le presenze). Dal lockdown in poi la domanda si è quasi azzerata e le presenze nelle strutture sono il 9% di quelle dello stesso periodo nel 2019, con un calo delle presenze a marzo, aprile e maggio rispettivamente dell'82,4%, 95,4% e 92,9% con una scomparsa pressoché totale degli stranieri (-98% fra aprile e maggio)".

L'analisi si focalizza in seguito su giugno, durante la quale "la possibilità di spostamento interregionale ha portato una lenta risalita dei flussi turistici che però vede comunque le presenze totali ammontare al 21% di quelle del 2019 nello stesso periodo. Ancora pesante l'assenza degli stranieri, in calo del 93,1%. Il recupero estivo è parziale, specialmente ad agosto grazie alla robusta componente domestica che cerca di compensare l'assenza di viaggiatori dall'estero".

Nel mese di giugno 2020, in seguito alla ripresa degli spostamenti interregionali, i flussi turistici iniziano timidamente a risalire; tuttavia, le presenze totali rappresentano appena il 21% di quelle registrate nello stesso mese del 2019: la perdita di presenze rimane particolarmente alta per la componente straniera (-93,1%) rispetto a quella domestica (-63,3%). In estate c'è una risalita più forte grazie a una forte componente di turisti domestici con il trimestre che registra presenze totali pari al 64% rispetto a quelle dell'anno precedente (-74,2 milioni in meno), dove i pernottamenti dei clienti italiani raggiungono l'86%di quelli calcolati nel 2019, mentre quelli stranieri raggiungono solo il 40%.

Questi numeri sono ovviamente pesantissimi e hanno causato danni economici terribili all'intero settore, con l'assenza degli stranieri che ha penalizzato in particolare le grandi città con un importante patrimonio artistico, da sempre mete ambitissime dai visitatori provenienti dall'estero.

Il report completo: REPORT_TURISMO_2020.pdf
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