Il terzo trimestre restituisce un’immagine più sfumata del mercato del lavoro italiano. Le ore lavorate crescono ancora, +0,7% sul trimestre e +2% sull’anno, segnale che le imprese continuano a richiedere lavoro. Ma allo stesso tempo l’Istat certifica un lieve arretramento degli occupati: 45 mila persone in meno rispetto alla primavera.
Istat: rallenta l’occupazione nel terzo trimestre, cala anche la disoccupazione
Un calo contenuto, ma sufficiente per interrompere una sequenza di crescita che durava ormai da più di quattro anni. Parallelamente si riduce anche il numero dei disoccupati, -64 mila, mentre aumenta la platea degli inattivi (+85 mila), spostando una parte della popolazione fuori dai confini dell’offerta di lavoro.
Tassi in movimento: giù occupazione e disoccupazione, su gli inattivi
Il tasso di occupazione scende al 62,5%, un decimo di punto in meno sul trimestre. Non è una brusca frenata, ma indica che la dinamica espansiva sta perdendo forza. Anche il tasso di disoccupazione cala, al 6,1% (-0,2 punti), grazie in parte a un ricollocamento e in parte all’ingresso negli inattivi.
Quest’ultima componente, infatti, torna a crescere e si porta al 33,3% (+0,3 punti): un segnale che spesso accompagna le fasi di rallentamento, quando una parte della forza lavoro smette temporaneamente di cercare attivamente un impiego.
Fine di un ciclo nel confronto annuo
Sul piano tendenziale, i numeri raccontano un cambio di fase. Dopo 17 trimestri consecutivi di aumento, gli occupati si stabilizzano sui livelli del 2024. È la prima volta da anni che non si registra una crescita, a conferma di un mercato del lavoro che ha progressivamente assorbito la domanda accumulata nella fase post-pandemica.
All’opposto, torna a crescere – seppure marginalmente – il numero dei disoccupati (+12 mila su base annua), interrompendo una discesa durata sedici trimestri. Scendono invece ancora gli inattivi (-35 mila), ma con un ritmo più lento rispetto ai mesi precedenti.
Indicatori stabili su base annua
Guardando ai tassi, la fotografia tende alla stabilità: 62,5% l’occupazione, 5,6% la disoccupazione, 33,6% l’inattività, tutti invariati rispetto al terzo trimestre 2024. Una fotografia che suggerisce una fase di equilibrio fragile, con piccoli scostamenti trimestrali che non modificano il quadro complessivo.
Il segnale complessivo è quello di un mercato del lavoro arrivato a un punto di assestamento: dinamiche positive ancora presenti, ma smorzate da un contesto economico più complesso, che si riflette in un mix di lieve rallentamento dell’occupazione, stabilità dei tassi e crescita – da monitorare – dell’inattività.