Un nuovo edificio, laboratori e spazi verdi ridisegnano il futuro del museo romano: dal restauro del contemporaneo agli orti urbani, passando per ricerca e paesaggio.
A Roma il MaXXI, Museo nazionale delle arti del XXI secolo, si prepara a una nuova fase: più grande, più verde e più aperto alla città. È stato infatti annunciato il bando di gara per il MaXXI Hub+Green, il progetto che trasformerà il complesso museale in un laboratorio diffuso di architettura, arte e sostenibilità. Fulcro dell’intervento è un nuovo edificio lungo via Masaccio, sul lato opposto all’ingresso principale di via Guido Reni, destinato a ospitare laboratori di restauro del contemporaneo, depositi per le opere e spazi per la ricerca interdisciplinare.
Un museo che diventa paesaggio
Il progetto prevede anche la realizzazione di un ampio corridoio verde che collegherà gli spazi all’aperto del museo. Sarà una vera e propria galleria a cielo aperto, animata da interventi di artisti e paesaggisti, ma anche da laboratori di progettazione del paesaggio e orti urbani produttivi, unendo sperimentazione e fruizione pubblica. Una visione che mette al centro la connessione tra cultura e natura, pensata per rendere l’area più accogliente e sostenibile.
Dall’idea al cantiere
L’operazione prende le mosse da un concorso internazionale di idee lanciato nel 2022, vinto dal gruppo multidisciplinare guidato dallo studio italo-francese Lan – Local Architecture Network. Ora, con il bando appena pubblicato, si apre la fase operativa: i lavori sono affidati al Provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche di Lazio, Abruzzo e Sardegna del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Il primo lotto prevede un investimento di 14 milioni di euro, inserito in un piano complessivo da 25 milioni.
Le voci dei protagonisti
La presidente della Fondazione MaXXI, Maria Emanuela Bruni, ha sottolineato: “La rigenerazione verde di Piazza Alighiero Boetti renderà l’area più accogliente già dalla prossima estate. Con l’avvio del nuovo edificio prende forma il museo del futuro. Confermiamo il nostro impegno di trasparenza e di dialogo con la città e i suoi abitanti”.
Per la direttrice scientifica del progetto Grande MaXXI, Margherita Guccione, si tratta di una svolta: “La gara rappresenta un passo fondamentale: amplierà gli spazi del museo e ne rinnoverà profondamente l’offerta culturale. È un’opportunità per ripensare le pratiche museali e rafforzare il ruolo del MaXXI come spazio pubblico e aperto al quartiere. La rigenerazione green migliorerà anche il comfort ambientale”.
Un entusiasmo condiviso dal cofondatore di Lan, Umberto Napolitano, che ha descritto la filosofia del progetto: “Con Grande MaXXI, il museo si propone come forum civico: un luogo aperto, sostenibile e inclusivo, dove architettura e natura si intrecciano e la città sperimenta nuove forme di trasformazione”.
Il futuro del MaXXI
Il progetto si inserisce nel più ampio percorso di crescita del MaXXI, che da anni rappresenta uno dei poli culturali più vitali della capitale. Con il Grande MaXXI, il museo non sarà soltanto un luogo di esposizione, ma diventerà un motore di innovazione urbana e sociale, capace di unire la ricerca artistica con i temi della sostenibilità ambientale. Un modello che guarda all’Europa e al mondo, portando Roma al centro del dibattito internazionale su architettura e contemporaneità.