Giappone: in maggio il secondo deficit commerciale di sempre

- di: Redazione
 
Il Giappone ha registrato a maggio il suo secondo più grande deficit commerciale mensile di merci a 2,38 trilioni di yen (pari a 17,7 miliardi di dollari). Si tratta del decimo mese consecutivo in rosso, principalmente a causa degli alti prezzi delle materie prime.

Il Giappone registra il secondo deficit commerciale della sua storia a maggio

Il disavanzo commerciale di maggio, secondo quanto comunicato oggi dal ministero delle Finanze, è aumentato da 839,2 miliardi del mese precedente ed è stato il secondo più grande dopo un deficit di 2,80 trilioni di yen registrato a gennaio 2014. Il valore delle importazioni è aumentato del 48,9% a 9,64 trilioni di yen, toccando la cifra più alta mai registrata per il terzo mese consecutivo, mentre le esportazioni sono aumentate del 15,8%, rispetto ad un anno fa, a 7,25 trilioni di yen per il 15° mese consecutivo di aumento.

Le importazioni sono state spinte dall'aumento dei prezzi delle risorse energetiche, come il petrolio dagli Emirati Arabi Uniti, il carbone dall'Australia e il gas naturale liquefatto dall'Australia e dalla Malesia. Spinte dall'aumento dei prezzi dell'energia derivante dall'invasione russa dell'Ucraina, le importazioni di petrolio sono aumentate di valore per il 14° mese consecutivo a 1,07 trilioni di yen e sono cresciute in termini di volume per il settimo mese consecutivo a 12,2 milioni di chilolitri.

Le sanzioni che il Giappone ha imposto a Mosca per la sua aggressione all'Ucraina, in linea con altre nazioni del Gruppo dei Sette, hanno intaccato i volumi di importazione di combustibili minerali dalla Russia come petrolio, carbone e GNL. Tuttavia, secondo il ministero, il valore è aumentato del 65,2% rispetto all'anno precedente a 111,3 miliardi di yen, riflettendo l'aumento dei prezzi dell'energia. Le esportazioni sono aumentate grazie al rapido trasporto di ferro e acciaio, ai prodotti combustibili raffinati come l'olio combustibile a Singapore e ai componenti di semiconduttori.

Tra i dati interessanti del rapporto del Ministero c'è quello relativo alle esportazioni di auto in Cina che sono diminuite del 36,3% nel mese di maggio e quelle dei dispositivi per la produzione di chip sono diminuite del 9,7% rispetto all'anno precedente, entrambi in valore.
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