Dagli incontri immaginati di Lorenzo Lotto alle creature di Franco Farina, l’arte nel weekend

- di: Samantha De Martin
 

FOTO: Giovanni Girolamo Savoldo, Riposo durante la fuga in Egitto, 1540 circa, Brescia, Pinacoteca Tosio Martinengo

“Gli occhi della terra”. Franco Farina a Roma

Dalle pareti della grande sala di Palazzo Brancaccio, pensata come una piazza, santi e personaggi qualunque dai grandi occhi scrutano chi passa implorando attenzione. Sono tutti rivolti verso la scena centrale dove due sculture a grandezza naturale, collocate l’una di fronte all'altra, dialogano tra loro a braccia aperte. C’è Francesco, il Santo del Cantico delle Creature, che sembra invitarci alla custodia amorevole della nostra casa comune. E c’è Persefone, dea del sottosuolo, furente, le mani artigliate a materializzare un grido che è anche monito. Le figure intorno sanno che è in gioco il loro destino e che possono cambiarlo.

Sono alcuni dei personaggi che affollano le 18 opere dell’artista Franco Farina, al centro della mostra “Gli occhi della terra” - allestita e curata da Craving Art di Alessia Dei nello spazio Field di Palazzo Brancaccio a Roma e aperta al pubblico (a ingresso gratuito) dal 1° dicembre al 1° marzo 2024, dal martedì al sabato, dalle 19 alle 23.

L’urlo dell’artista e dei suoi personaggi, che si alza dall’anima della terra straziata dal consumismo sfrenato, monito e invito alla riflessione rivolto soprattutto alle nuove generazione, coinvolge anche “La Donna Blu” dalla finestra del suo chiosco, “I Coniugi” dal loro letto, le “Braccia di Mare” che annaspano lottando per sopravvivere chiedendoci di ascoltare il loro lamento. E poi “La Ragazza” e “La Watussa” che hanno in mano simboli di speranza e la schiera dei santi, consapevoli del loro potenziale di salvezza. Pur essendo sopraffatti dall'insoddisfazione e dal desiderio di cambiamento, questi esseri incompresi, esclusi, nascondono una straordinaria forza interiore che nasce dal dissenso. “La mostra - spiega l’artista - è un atto di contestazione, un grido di protesta in faccia all'indifferenza che permea il nostro mondo, ma è anche un invito a vedere, comprendere e agire”.

Artista salentino visionario, Farina si portavoce di questo messaggio attraverso materiali di scarto, vecchie lamiere e contenitori dimenticati, che la sua arte trasforma in carne e in spirito.

Il Ritratto di Signora di Klimt al Forte di Bard

Realizzato da Gustav Klimt tra il 1916 e il 1917, Ritratto di signora, oggi appartenente alla collezione della Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi di Piacenza, è una delle tre tele del grande maestro della Secessione presenti in territorio italiano.

Fino al 10 marzo la si potrà ammirare negli spazi della Cappella militare del forte di Bard (Aosta) dove condividerà con i visitatori le sue avventurose vicende.

Acquistato nel 1925 dal nobile piacentino Giuseppe Ricci Oddi per la propria raccolta, il quadro fu inizialmente allestito nella sala da biliardo della sua dimora per poi approdare alla Galleria istituita dal collezionista e aperta al pubblico dal 1931.

Le rocambolesche vicende della tela saranno svelate attraverso un allestimento di grande impatto che farà da preludio e da cornice all’opera, grazie ad un progetto curato da Forte di Bard, Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi e Skira.

I colori di Mirò accendono Torino

A 40 anni dalla morte di Joan Miró, il Museo Storico Nazionale d’Artiglieria al Mastio della Cittadella dedica all’illustre esponente della corrente surrealista una mostra antologica, prodotta da Navigare srl e in programma fino al 14 gennaio. Curato da Achille Bonito Oliva, con la collaborazione di Maïthé Vallès-Bled e di Vincenzo Sanfo, il percorso abbraccia oltre cento opere, tra dipinti, acquerelli, disegni, sculture, ceramiche, litografie, acqueforti, ma anche i bozzetti preparatori del balletto di Sylvano Bussotti, Le Bal Mirò (Mirò, l’uccello luce).

Molte delle opere esposte, realizzate tra il 1924 e il 1981 e frutto di prestiti privati, grazie alla collaborazione delle gallerie francesi Lelong, Tamenaga, de la Présidence, e della svizzera Bailly, sono mostrate al pubblico per la prima volta.

La mostra è accompagnata da un importante lavoro fotografico, realizzato da alcuni tra i più importanti maestri dello scatto, tra i quali Man Ray, che hanno conosciuto Mirò, immortalandolo nel suo privato.

A Brescia Lorenzo Lotto dialoga con i pittori di realtà

Alla Pinacoteca Tosio Martinengo di Brescia Lorenzo Lotto dialoga con Savoldo, Romanino, Moretto, i pittori bresciani di realtà.

Fino al 7 aprile la mostra dal titolo Lorenzo Lotto. Incontri immaginati, il nuovo progetto di Fondazione Brescia Musei, vedrà protagoniste cinque opere del genio del Cinquecento veneziano, quattro provenienti da prestiti e una presente nella Collezione Tosio.

Nella Sala V l’Angelo annunciante e Madonna annunciata di Lotto, arrivata a Brescia dalla Pinacoteca Comunale di Jesi, incontra Mosè e il roveto ardente e i Profeti di Moretto, lasciando emergere l’attenzione per la luce e per l’espressività umanizzata dei protagonisti della storia sacra.

Nella Sala VI l’Adorazione dei pastori di Lotto, gioiello della collezione della Pinacoteca Tosio Martinengo, si confronta con la Cena in Emmaus di Moretto e con l’Adorazione dei pastori di Savoldo, attraverso un dialogo incentrato sui temi della luce e della trasposizione dell’evento sacro in una dimensione umana. In un’altra sala la Natività di Lorenzo Lotto guarda invece al Riposo durante la fuga in Egitto di Savoldo.

Infine lo spazio che ospita I santi Rocco, Cristoforo e Sebastiano, dipinto proveniente da Loreto, documenta la varietà di soluzioni compositive messe in atto intorno al tema della pala d’altare da Moretto e Romanino nei decenni centrali del Cinquecento.

Tags: arte
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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