Mercati asiatici in rialzo tra ottimismo e scossoni farmaceutici

- di: Matteo Borrelli

12/05/2025

Mercati asiatici in rialzo tra ottimismo e scossoni farmaceutici

Borse positive su segnali USA-Cina, ma i titoli pharma crollano dopo il blitz di Trump sui prezzi.
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Asia positiva, ma l’onda lunga di Trump agita i listini
Le Borse asiatiche si sono mosse con il vento in poppa, incoraggiate da nuove aperture nel dialogo tra Washington e Pechino. Gli investitori si sono mossi con prudente ottimismo dopo che, nel fine settimana, alcuni funzionari statunitensi hanno lasciato intendere che un’intesa commerciale “tecnica” potrebbe arrivare già entro giugno. Ma la seduta non è stata priva di scossoni: a farne le spese è stato il comparto farmaceutico, colpito in pieno dall’annuncio dell’ex presidente Donald Trump su un piano aggressivo di riduzione dei prezzi dei farmaci importati.
“Paghiamo il triplo per gli stessi medicinali rispetto ad altri Paesi. Basta con questa truffa legalizzata”, ha tuonato Trump durante un comizio in Florida. Il piano prevede una riduzione forzata dei costi, parametrata al minimo pagato dalle economie avanzate. Wall Street aveva già reagito con vendite nel pre-market, e in Asia le ripercussioni non si sono fatte attendere.

I numeri delle Borse asiatiche: la mappa della giornata
Nonostante le vendite sui titoli sanitari, tutti i principali listini della regione sono (alle ore 7 in Italia, quando manca poco alla chiusura dei mercati asiatici) in territorio positivo:
• Tokyo (Nikkei 225): +0,28% – sostenuta da esportazioni tech e dal debole yen
• Hong Kong (Hang Seng): +0,88% – forte rimbalzo dei titoli tecnologici cinesi quotati offshore
• Shanghai Composite: +0,37% – cauti acquisti su industriali e infrastrutture
• Shenzhen (SZSE Component): +1,06% – in evidenza il comparto semiconduttori
• China A50: +0,40% – bene energia e telecom
• Seoul (KOSPI): +0,65% – Samsung e SK Hynix trainano l’indice
• Taipei (Taiwan Weighted): stabile
• Sydney (S&P/ASX 200): +0,20% – minerari e bancari sostengono il listino
Nel complesso, la regione ha beneficiato anche della debolezza del dollaro australiano e del won coreano, che hanno favorito le esportazioni, mentre a Pechino circolano indiscrezioni su nuovi stimoli fiscali per sostenere la domanda interna.
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Il crollo delle pharma asiatiche
Il comparto farmaceutico è stato l’unico settore ampiamente in rosso. In Giappone, Takeda ha perso il 4,2%, Daiichi Sankyo è crollata del 5,5% e Otsuka Holdings ha ceduto il 3,7%.
In Corea del Sud, Celltrion ha chiuso a -3%, mentre Samsung Biologics ha perso l’1,9%. A Hong Kong, male Sino Biopharmaceuticals (-4,1%).
Le vendite hanno colpito anche le aziende farmaceutiche indiane e i fornitori asiatici delle big americane, come Wuxi AppTec, che ha perso oltre il 6%.
L’analista di Nomura, Hiroki Matsuda, ha commentato: “Se questo piano entrerà in vigore, le aziende che esportano verso gli Stati Uniti dovranno rivedere i contratti. Il rischio sui margini è molto alto, soprattutto per le produzioni generiche”.
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Valute: il dollaro accelera, lo yen scivola
Nel mercato valutario, il dollaro ha guadagnato terreno contro tutte le principali divise asiatiche.
• USD/JPY: 145,99 (in salita, yen indebolito da attese su tassi fermi a Tokyo)
• USD/CNY: 7,2266 (lo yuan arretra su voci di nuovi stimoli)
• AUD/USD: 0,6625 (dollaro australiano in calo per le incertezze sulla crescita)
• KRW/USD: 1.371,40 (il won si deprezza su timori inflazionistici)
Il rafforzamento del dollaro riflette sia le aspettative su tassi USA ancora elevati per contrastare l’inflazione, sia il clima più disteso con Pechino, che spinge gli investitori verso asset in valuta americana.
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Oro, petrolio e gas: segnali misti dalle materie prime
Le materie prime hanno mostrato segnali contrastanti.
• Oro: in calo a 3.286 dollari l’oncia (-1,48%), penalizzato dalla forza del dollaro e da una minore domanda rifugio
• Petrolio WTI: stabile a 61,38 dollari al barile
• Brent: 64,25 dollari al barile
• Gas naturale (TTF europeo): in lieve calo a 28,20 €/MWh
Gli operatori restano in attesa dei dati OPEC+ previsti per giovedì, con l’Arabia Saudita che potrebbe proporre un’estensione dei tagli produttivi fino al terzo trimestre.
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Europa attesa in rialzo: focus su inflazione e banche centrali
I futures sulle Borse europee segnalano un avvio positivo:
• Euro Stoxx 50: +0,42%
• DAX (Francoforte): +0,39%
• FTSE MIB (Milano): +0,45%
• CAC 40 (Parigi): +0,36%
• FTSE 100 (Londra): +0,28%
Gli investitori guardano all’inflazione tedesca di aprile, attesa stabile al 2,2%, e alla conferenza stampa di Christine Lagarde prevista per domani. “I mercati si aspettano segnali su un possibile primo taglio dei tassi già a giugno”, ha spiegato a Le Monde l’economista Philippe Waechter.
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I commenti: più volatilità in vista, ma la fiducia regge
“L’annuncio di Trump è una mina sotto il settore farmaceutico, ma i mercati guardano al quadro più ampio: le economie asiatiche stanno mostrando resilienza”, ha dichiarato l’analista Christine Li.
Anche Michael Hewson di CMC Markets (Londra) invita alla cautela: “L’ottimismo sul fronte commerciale va pesato con le turbolenze politiche negli Stati Uniti".

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