Festa del Cinema di Roma 2020: la manifestazione guarda al futuro

- di: Claudia Loizzi
 
Dal 15 al 25 ottobre a Roma avrà luogo l’annuale appuntamento con il Cinema, oramai alla sua 15° edizione: La Festa del Cinema di Roma 2020. L’evento, come di consueto, avrà luogo all’Auditorium Parco Della Musica realizzato da Renzo Piano, con i suoi 1300 mq di spazio allestiti per la kermesse. Nonostante avvenga nel pieno di una emergenza sanitaria globale, le parole d’ordine della manifestazione saranno coraggio e prudenza.

Era un appuntamento che non poteva mancare e che rispetterà tutte le regole di precauzione previste per il Covid, così come già sperimentato durante il Festival del Cinema di Venezia: prenotazione dei posti tramite app, accesso consentito solo previo biglietto, registrazione o accredito, l’accesso al tappeto rosso sarà visibile dall’alto della cavea con accessi limitati. Il Festival si prospetta ricco di eventi e anteprime.

Il film di apertura è il nuovo film di Disney-Pixar “Soul”, firmato da Pete Docter che riceverà il premio alla carriera, già creatore di Up e Inside-out con le voci di Jamie Foxx e Tina Fey per, rispettivamente, il protagonista Joe, professore delle medie appassionato di Jazz e di 22, un’anima che detesta gli umani e non vuole andare sulla terra. Come film di chiusura si è qualificato Che cosa sarà, di Francesco Bruni con Kim Rossi Stuart che interpreta un regista un po’ in crisi a cui una improvvisa malattia cambierà la vita portandolo a riflettere sulla propria esistenza e sui rapporti con i suoi cari.

Tra le pellicole più attese Stardust, biopic diretto da Gabriel Range con Johnny Flynn che interpreta una delle icone artistiche musicali per eccellenza, David Bowie, nei primi anni del suo percorso culturale. Vedremo sul grande schermo anche l’attrice Kate Winslet nei panni della famosa paleontologa Mary Anning in Ammonite di Francis Lee. In Supernova un cast d’eccezione per una storia che sottolinea l’importanza del vivere il tempo concesso nel modo più vero: Colin Firth e Stanley Tucci. Ironbark con Benedict Cumberbatch come protagonista, affiancato dalla talentuosa Rachel Brosnahan (nota al pubblico per la serie The Marvelous Mrs. Maisel) storia di spionaggio durante la guerra fredda.

Per gli appassionati tifosi romanisti, imperdibile il docu-film di Alex Infascelli, Mi chiamo Francesco Totti, in cui il regista ripercorre all’indietro la carriera del noto calciatore, ospite dell’evento, partendo dal momento del suo addio al calcio. Romulus invece è un racconto sull’origine della leggenda della fondazione di Roma secondo la serie girata da Matteo Rovere, già autore e regista de Il Primo Re, serie andata in onda su Sky. Questi sono solo alcuni dei film proposti, saranno organizzati anche una serie di omaggi tra i quali quello a Federico Fellini e Alida Valli, mentre la retrospettiva di questa quindicesima edizione sarà dedicata alle opere di Satyajit Ray (1920-1992), regista e sceneggiatore indiano.

Sono previsti ospiti d’eccezione tra i quali John Waters dissacrante e indipendente regista statunitense, Thom Yorke frontman dei Radiohead, Werner Herzog poliedrico regista tedesco, attore e scrittore, Steve McQueen artista e regista britannico che riceverà il premio alla carriera. Nel corso dell’evento saranno presenti notevoli personalità del mondo del cinema italiano come Gianfranco Rosi, documentarista attento e accurato, noto al grande pubblico per SacroGra (2013) e Fuocoammare (2016), e quest’anno in concorso a Venezia con Notturno, documentario girato nel corso di 3 anni di permanenza in Medio Oriente, una analisi sensibile sulla vita delle persone sconvolta nel quotidiano dalla guerra e gli intrecci delle loro vite e il loro grido desideroso di normalità. Protagonisti di un incontro ravvicinato saranno i Manetti Bros che presenteranno in anteprima alcune sequenze del loro film più recente, Diabolik, con Luca Marinelli, Miriam Leone e Valerio Mastandrea. Anche i fratelli D’Innocenzo, Fabio e Damiano parteciperanno ad un incontro ravvicinato.

Vincitori dell’Orso d’Argento all’ultima Berlinale per la miglior sceneggiatura del film da loro anche scritto e diretto, Favolacce, racconta una comunità di famiglie che vivono una apparente normalità di periferia, ove tutto però è pronto a esplodere tra la rabbia degli adulti e l’innocenza dei ragazzi. Gabriele Mainetti, noto regista di Lo chiamavano Jeeg Robot, mostrerà durante il suo incontro ravvicinato alcune scene del suo nuovo, attesissimo film Freaks Out, in prima mondiale.

Nonostante il notevole impegno organizzativo gravato dal problema Covid, questa quindicesima edizione presenta davvero delle curiosità che vale la pena andare a soddisfare. Forse meno glamour, meno passerelle, ma più sostanza all’insegna sicuramente del talento ma anche della condivisione e della complicità dello stare insieme, come testimonia il manifesto dell’evento che raffigura Paul Newman e Sidney Poitier nel film Paris Blues di Martin Ritt (1961), film candidato all’Oscar per la miglior colonna sonora firmata da Duke Ellington.
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