Lo sguardo corre allo schermo dello smartphone. “Nessun servizio”. Davvero, come dicevano.
Ma la sensazione di smarrimento dura poco, sopraffatta dal verde brillante di una valle, dall’aria profumata della Riserva Mondiale della Biosfera Unesco del Monte Peglia.
Il viaggio (o meglio l’esperienza) verso Eremito, un hotel digital detox per “viandanti solitari”, come lo definisce il suo fondatore Marcello Murzilli, inizia a bordo di un treno che da Orte conduce alla stazione di Fabro-Ficulle (95 chilometri da Terni).
Dalla stazione di Fabro l’auto raggiunge il piccolo borgo di Parrano e inizia a inerpicarsi su una strada prima asfaltata, poi bianca, per abbandonarsi, nell’ultimo tratto, a un dondolio sempre più marcato e selvaggio, mentre la vegetazione accoglie in un abbraccio qualsiasi pensiero, invitando al respiro. Ecco l’orto con le piante aromatiche e gli ortaggi coltivati senza diserbanti e additivi che riforniscono la cucina del Refettorio.
Ci siamo quasi.
Nei 15 chilometri che separano Eremito dal piccolo borgo di Parrano, 510 abitanti, corre il silenzio, un’atmosfera assorta animata da rondini esuberanti.
Benessere “slow” tra arte e natura
Parrano, che rientra nel circuito Cittaslow, conserva ancora oggi integra la sua struttura medievale con le mura di cinta e le due porte di accesso al centro storico. È conosciuto per il parco termale e le grotte denominate “Tane del Diavolo”, scavate dall’acqua, che hanno restituito numerosi manufatti risalenti al Paleolitico Superiore e all’ Età del Bronzo. Il territorio di Parrano è incluso, insieme a quello di Ficulle, nella riserva mondiale della biosfera MAB UNESCO Monte Peglia. Il nome di quest’area, caratterizzata da torri e castelli medievali e da un bassissimo impatto antropico, è anche legata alla Venere verde di Parrano, una piccola scultura scolpita su un pezzo di ofiolite di colore verde, probabilmente tra le più antiche rappresentazioni scultoree ritrovate nell’orvietano e nel centro Italia. Ritrae una figura femminile, come si evince dal taglio degli occhi, dal naso, la bocca, la testa coperta da un copricapo. Si colloca nel quadro delle cosiddette “Veneri” del paleolitico e in grembo sembra custodire un feto.
Riscoprire l’essenziale
L’auto si ferma. A dare il benvenuto agli ospiti è Laura. Un tunnel con poca luce invita a deporre la corazza delle abitudini quotidiane (e anche un po’ la maschera), a sfilarsi dalla comfort zone per abbandonarsi alla bontà dei canti gregoriani che risuonano in un’atmosfera familiare.
La “celluzza” assomiglia a un nido, pochi metri quadrati in cui non manca niente. Un pezzetto di sapone di Marsiglia, uno scrittoio con una comoda seduta in pietra, lenzuola, copripiumini e federe filati in antico tessuto di canapa, cuciti a mano come gli antichi corredi usciti dai primi telai sono gli ingredienti di una semplicità ammaliante.
Riportato alla luce secondo i dettami degli antichi eremi medievali, Eremito dispone unicamente di camere singole che ricalcano il modello delle antiche celle utilizzate dai vecchi padri eremiti, dove negli spazi ridotti e nella semplicità della dimora, l’anima trovava spazio nuovo per la riflessione e la preghiera.
L’assenza di telefono (Eremito dispone solo di telefoni fissi per comunicare), di televisore, wi-fi, frigo bar, aria condizionata (la moderna coibentazione degli ambienti permette il mantenimento di una piacevole temperatura anche nei mesi più caldi) sono gli ingredienti di un nuovo“lusso” che invita al riposo e alla contemplazione.
Oggi lo chiamano “digital detox”, ma Marcello ne ha fatto uno stile di vita.
Viene incontro agli ospiti per dare il suo benvenuto, pelle abbronzata, sorriso gentile. Non ama molto parlare di sé nonostante sia stato il lungimirante ideatore di un progetto visionario.
Una sfida sostenibile
Forte dell’esperienza già vissuta in Messico, Marcello Murzilli, fondatore dello storico marchio El Charro e già ideatore del resort Hotelito Desconocido, in Messico (definito dal quotidiano inglese “The Independent” come uno dei 5 eco-resort migliori al mondo), ha rinnovato la “sfida” con la creazione, ormai dieci anni fa, di un nuovo prototipo di resort: l’EREMITO, Hotelito del Alma.
Un’opera innovativa per struttura architettonica e contenuti, coniugando le più avanzate tecniche di bioedilizia con antichi materiali.
Pur essendo fornito di luce elettrica, grazie ad un sistema fotovoltaico che garantisce la sicurezza di auto produzione del 100% dei consumi dell’intera struttura, l’illuminazione “principe” dopo il tramonto è data quasi unicamente dalla calda e fioca luce di torce e candele.
Circondato da oltre 3000 ettari di Riserva Naturale UNESCO, Eremito ha ricevuto la prestigiosa certificazione B Corp diventando il primo Eco Resort in Italia certificato da B Lab.
La struttura originale è stata recuperata con attenzione ai dettagli storici e alla sostenibilità, supportati da Matteo Murzilli, che ha coordinato e seguito anche tutto il processo di certificazione B Corp: impianto fotovoltaico che copre oltre il 100% dei consumi, sistemi di riscaldamento e raffreddamento a pavimento, impianti solari termici e un concentratore solare ad inseguimento. L’edificio ha una classe energetica A4 e l’irrigazione avviene tramite acqua piovana raccolta. Il ristorante vegetariano utilizza prodotti biologici autoprodotti e locali, riducendo al minimo i rifiuti e promuovendo pratiche Plastic Free.
Questo imprenditore coraggioso negli anni ha sviluppato l’intuizione di un’accoglienza turistica sostenibile. Dopo aver frequentato una trentina di monasteri, induisti, buddisti, francescani, catturandone l’anima, Marcello ha deciso di dar vita a un monastero del terzo millennio, “un albergo da uno”. Questo non significa che Eremito sia adatto soltanto ai single. Anzi. Sono numerose le coppie che lo raggiungono per concedersi un po’ di privacy.
Un eremo contemporaneo
“Proprio quando “El Charro” era all’apice della sua ascesa - racconta Marcello - e la mia vita era stata già da tempo stravolta da questo inaspettato, sudato successo, il desiderio di rinnovamento e il richiamo verso l’ essenziale mi hanno portato prima per due anni su una barca a vela a fare il giro del mondo, e poi a intraprendere la terza grande sfida della mia vita: la creazione dell’ “Hotelito Desconocido” in Messico. Oggi dopo tanto tempo, mi ritrovo a confrontarmi con un’ altro sogno: l’Eremito. Nel 2009 arrivavo qui con l’idea di creare un eremo contemporaneo. Nei monasteri che ho visitato si pregava otto ore, ma mi sembrava troppo. Ho scelto l’Umbria perché è la terra della spiritualità. Sono partito controcorrente, in un’epoca in cui in Italia esplodeva la rivoluzione digitale, e non è stato facile”.
Ma ci ha creduto e ha resistito. Così pietra dopo pietra Marcello ne ha messe insieme ben 130mila e da quello che era un rudere ha dato vita a un luogo dell’anima, una nicchia di lusso del futuro, un format che può essere replicato in qualsiasi parte del mondo.
Eremito non punta su camerieri professionisti o chef stellati. Quello che contraddistingue il personale tutto è un’umanità straordinaria, l’accoglienza racchiusa in un sorriso, una parola giusta al mattino, prima che il caffè faccia il suo effetto.
E con il profumo del caffè ci si sveglia, si guarda la spada di sole che filtra attraverso la finestrella prima di raggiungere la cappella, o in alcuni casi la piccola terrazza in cima all’edificio per meditare mentre la valle si sveglia truccata da un filo di nebbia.
La giornata da Eremito è scandita con lentezza. Ma solo per chi ne ha voglia. Vige infatti una libertà piena e ogni ospite può concedersi quello di cui ha realmente bisogno, anche il dolce far niente.
Quindi, per chi volesse, alle 8 ha inizio la lezione di yoga in una luminosa saletta con affaccio sulla valle, seguita dalla colazione, dolce o salata.
Riserva Mondiale Biosfera Unesco del Monte Peglia
Dopo pranzo c’è tempo per esplorare i dintorni. La passeggiata leggera verso la piscina naturale di Eremito, 16 gradi, alla fine di un sentiero di circa due chilometri, immerso in un bosco antico avvolto da lecci, carpini, pioppi, felci, licheni, reso profumato dalla presenza di erica, malva, papaveri, tarassaco, achillea, mentuccia, permette di inebriarsi del Bosco dell’Elmo, parte della Riserva Mondiale Biosfera Unesco del Monte Peglia.
I camminatori più esperti possono raggiungere a piedi anche il borgo di Cantone, attraverso una camminata di circa tre ore, o le Tane del Diavolo. Alle pendici dell’altura ove sorge il paese di Parrano sulle pareti di una forra, lungo il fosso del Bagno minerale, si apre un articolato complesso di grotte di origine carsica.
Il parco termale si compone di due vasche di acqua. La temperatura alla sorgente è di circa 28 gradi.
I più pigri possono invece accontentarsi della piccola area relax di Eremito, una piscina scavata nella roccia dove le note di antichi canti gregoriani invitano a godere del tepore delle acque.
Cena in silenzio
Ore 19.30. La campanella annuncia la cena, rigorosamente in silenzio. Non occorre parlare, bastano i gesti qui. Gli sguardi diventano amuleti, i movimenti delle ragazze che accompagnano le pietanze a tavola si fanno danza che sa di zuppa calda, pane appena cotto, torta al cioccolato.
Quella di Eremito è una cucina vegetariana a menù fisso, con ricette scelte dalla tradizione monastica mediterranea, che attraverso i suoi sapori rimanda la memoria agli antichi borghi nati proprio intorno a quei monasteri ed ai loro orti.
A partire dalla prima colazione, tutti i pasti sono serviti nel periodo invernale nel Refettorio, dove un bel camino in pietra scalda l’ambiente e l’atmosfera. Durante la stagione estiva e in primavera si pranza all’ombra del pergolato di vite, nel giardino che si affaccia sull’incontaminata riserva naturale.
Chiacchiere intorno al fuoco
E dopo cena, mentre la valle si abbandona agli umori della natura, coccolata da una coperta di stelle, il calore del fuoco in un pezzetto di cielo che sa ancora di luce è come un abbraccio.
Al centro del giardino viene acceso un piccolo braciere. Intorno solo le voci della natura. E il sapore dell’essenziale che si riscopre e ci riscopre regalandoci una lentezza rara, lusso di un tempo, fuori dal tempo.