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Bce, parte il risiko: quattro poltrone in gioco entro il 2027

- di: Marta Giannoni
 
Bce, parte il risiko: quattro poltrone in gioco entro il 2027
Bce, parte il risiko: quattro poltrone in gioco entro il 2027
La corsa si apre con la vice-presidenza e trascina con sé le scelte su capo economista e presidenza. Sullo sfondo, euro digitale verso il 2029, un’Europa più polarizzata e una Fed sotto pressione politica. L’equilibrio tra Nord e Sud, e tra falchi e colombe, è la vera moneta in palio.

(Foto: la sede della Bce a Francoforte).

Il conto alla rovescia è iniziato. Tra il 2026 e il 2027 quattro dei sei seggi dell’esecutivo Bce arrivano a scadenza: vice-presidenza (maggio 2026), capo economista (2027), presidenza (ottobre 2027) e il mandato di Isabel Schnabel (fine 2027). È un rimpasto senza precedenti che ridefinirà il profilo della banca centrale nel decennio della transizione tecnologica e dell’alta instabilità geopolitica.

Vice-presidenza: la prima tessera del domino

La partita si apre con l’uscita dello spagnolo Luis de Guindos. In campo compaiono Olli Rehn (Finlandia), che ha ufficializzato la candidatura, e il croato Boris Vujčić, nome che circola con insistenza. La scelta dirà molto della geometria dei compromessi: chi conquista la number two potrebbe pagare dazio sulla presidenza, perché i grandi equilibri dell’Unione non tollerano doppi pesi nazionali.

Presidenza: i favoriti e il peso della politica

Per il dopo Christine Lagarde le quotazioni più alte corrono su tre piste. Klaas Knot, ex FSB e guida della banca d’Olanda, ha ricevuto un endorsement pubblico dalla stessa presidente. Joachim Nagel, il Bundesbanker che ha spostato l’asse tedesco su posizioni più pragmatiche, porta con sé l’argomento “storico”: la Germania non ha mai avuto la presidenza della Bce. Infine Pablo Hernández de Cos, oggi direttore generale della BIS, accredita un profilo da tecnico pragmatico e dialogante con il fronte mediterraneo.

Capo economista e linea di politica monetaria

La successione a Philip Lane entro il 2027 sarà la cartina di tornasole sull’orientamento di medio periodo: quanto spazio a una normalizzazione graduale in un ciclo economico di bassa crescita e inflazione in rientro, ma non estinta? Con un consiglio più sbilanciato a destra nei Parlamenti nazionali, la pressione su indipendenza e mandato resterà alta.

Euro digitale: roadmap tecnica verso il 2029

La finestra 2026-2027 coincide con la fase cruciale del progetto di euro digitale: se il quadro legislativo Ue arriverà nel 2026, i piloti potrebbero prendere il via nel 2027 e l’Eurosistema punta a essere pronto per una prima emissione nel 2029. È il tassello che può riequilibrare il duopolio dei circuiti privati e contenere l’avanzata delle stablecoin in euro.

Eurobarometro: fiducia alta ma Italia e Francia arrancano

Il sondaggio Ue di primavera 2025 ha segnato record di fiducia nelle istituzioni europee e sostegno all’euro, ma con differenze marcate: Italia e Francia restano nella parte bassa della classifica. Per la Bce significa orientare la comunicazione verso un’Europa più scettica dove la moneta unica è amata, ma il capitale politico non è illimitato.

Lo spettro di Washington: QT in esaurimento e indipendenza

Negli Stati Uniti la Federal Reserve si avvicina alla fine del quantitative tightening per segnali di tensione sulla liquidità, mentre la scadenza del mandato del presidente Jay Powell nel maggio 2026 tiene alta l’attenzione sul tema dell’indipendenza. Le frizioni politiche oltreoceano possono riaccendere volatilità su euro-dollaro e costringere Francoforte a manovre difensive più rapide del previsto.

Quote, bilanci e la vera posta in gioco

Tra quote nazionali, bilanci geografici Nord-Sud e la necessità di una squadra capace di parlare al mercato, la posta è chiara: evitare che la Bce diventi terreno di spartizione politica. Qui la bussola resta la promessa di Lagarde: “Sono determinata a completare il mandato”, ha ribadito in conferenza stampa, rivendicando la stabilità come bene pubblico europeo.

Cosa aspettarsi

  • Calendario serrato: scelta del vice entro la primavera 2026; a ruota dossier su capo economista e, nel 2027, la designazione del/la presidente.
  • Mercati sensibili: ogni segnale su policy mix, bilancio e re-investimenti verrà prezzato in tempo reale.
  • Tecnologia e pagamenti: test sull’euro digitale dal 2027, con rilascio potenziale nel 2029.

“L’indipendenza non è un privilegio, è un dovere verso la stabilità dei prezzi”, ha ricordato di recente Pablo Hernández de Cos, mettendo in chiaro quale dovrà essere la stella polare della prossima squadra a Francoforte. 

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