Per il Bilancio, Giorgetti aspetta la revisione Istat sui conti

- di: Redazione
 
Conferma del taglio del cuneo fiscale; taglio dell'Irpef, arrivando dal 35 al 33%; creare un'area di non tassazione per i redditi fino a 12mila euro; meno tasse per chi fa figli, anche a costo di ridurre le detrazioni a chi non ne ha; aiuti per le mamme al lavoro; interventi sui fondi pensione; flat tax per gli autonomi anche oltre 85mila euro di reddito; interventi sulla Sanità. Questi sono solo alcuni dei punti presenti nelle ''liste della spesa'' della maggioranza, punti che il ministro Giorgetti si è già trovato sulla scrivania, per una manovra di bilancio che si presenta non facile, fra i nuovi paletti condivisi con la Ue, le poche risorse disponibili, e il debito pubblico di quasi 3mila miliardi.

Per il Bilancio, Giorgetti aspetta la revisione Istat sui conti

Probabilmente non sono stati questi i motivi che hanno spinto via XX settembre a far slittare il nuovo documento – il Piano strutturale di bilancio previsto dalla Ue - e farlo così esaminare dal Parlamento nella prima settimana di ottobre e non alla fine di settembre (di conseguenza, anche l’invio delle ‘carte’ a Bruxelles avrà tempi più lunghi).

Come spiegato, Giorgetti attende la revisione Istat dei conti nazionali del periodo 1995-2023, annunciata dall'Istat per il 23 settembre. Revisione che porterà ad un quadro di finanza pubblica più solido e più favorevole con l'annunciato rialzo del pil (in termini di volume tra lo 0,9% e l'1,2%) e i conseguenti effetti positivi in termini di rapporto con il debito e con il deficit. Il Mef , come da nota emessa, "ha aggiornato la commissione europea sulla nuova tempistica della calendarizzazione in Parlamento della discussione sul piano strutturale di bilancio" mentre "rimane confermato l'esame del Piano al prossimo Cdm di martedì 17". Sarà un passaggio sostanzialmente ‘politico’, quello a palazzo Chigi, volto a sottolineare la volontà del governo di approntare un piano che, grazie alle nuove tempistiche, non avrà bisogno essere modificato successivamente.

D’altra parte, lo stesso commissario all’Economia, Paolo Gentiloni, ha detto che ''gli Stati possono concordare con la Commissione di prorogare la scadenza per un ammontare di tempo ragionevole''. Nessun problema particolare, dunque, anche perché, ha aggiunto Gentiloni, ''saranno molti'' gli Stati che approfitteranno di questa possibilità. Inoltre, la nuova Commissione deve ancora essere insediata e questo è il primo anno di entrata in vigore del nuovo Patto di stabilità. Un quadro che, però, non soddisfa le opposizioni.

Ecco, ad esempio, il presidente dei senatori del Pd, Francesco Boccia: ''Il governo si sta nascondendo dietro falsi alibi: ieri il ministro Ciriani in Senato ha provato a giustificare lo slittamento della presentazione del Pbs con il ritardo, attribuito a Istat, nella diffusione dei dati sui conti pubblici. Ma questa è una falsificazione della realtà perché anche negli anni scorsi la trasmissione dei dati Istat è sempre avvenuta dopo il 20 settembre per ragioni tecniche. La verità è che il governo non sa bene come costruire il Piano e soprattutto la manovra. Mancano diversi miliardi solo per confermare le misure della scorsa manovra. Alla fine il governo taglierà spesa e pensioni, riducendo servizi e colpendo noti. E' il solito schema usato da Giorgetti e dalla destra''.
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