• Tutto con Bancomat. Scambi denaro, giochi ti premi.
  • Esprinet molto più di un distributore di tecnologia
  • Fai un Preventivo

Dario Fo, il giullare globale: da Perugia parte viaggio del centenario

- di: Jole Rosati
 
Dario Fo, il giullare globale: da Perugia parte viaggio del centenario
Un anno di teatro, arte e memoria civile per celebrare l’universalità del Nobel italiano. Mostre, spettacoli, pubblicazioni e progetti internazionali da ottobre 2025 a marzo 2027. Al centro: l’Umbria, terra d’adozione e ispirazione, e il progetto “100 anni 100 Paesi”.

Dall’Umbria al mondo: Fo come messaggero globale

Chi era davvero Dario Fo? Un comico? Un pittore? Un drammaturgo impegnato? Un provocatore irriverente? O forse un gigante del Novecento che ha fatto della scena il suo palcoscenico politico, e della satira una forma alta di pedagogia civile?

Per onorare la complessità di questo artista unico, nel 2026 – a cento anni dalla sua nascita – prenderà il via un'imponente macchina celebrativa che parte dall’Umbria per toccare il mondo. Una festa colta e popolare, diffusa e transnazionale, che già promette di durare ben oltre i dodici mesi canonici.

Non è un caso se il via alle celebrazioni partirà proprio da Perugia, Gubbio e Spoleto, luoghi in cui Fo amava rifugiarsi, dipingere e scrivere. Il cuore dell'iniziativa sarà il progetto “100 anni 100 Paesi”, ideato dalla Fondazione Fo Rame, che punta a portare eventi, spettacoli e riletture del suo repertorio in almeno cento nazioni.

“Molti ignorano che Dario e Franca sono tra gli autori contemporanei più diffusi e amati su scala globale”, ha spiegato Mattea Fo, nipote del premio Nobel e presidente della Fondazione. “Questo anniversario è l’occasione per riscoprire il loro teatro come forma attualissima di racconto del potere, dei diritti e dell’umanità”.

Mostre e spettacoli: l’Umbria prende la scena

Le iniziative umbre saranno tra le più ricche e articolate dell’intero cartellone. A Perugia, il museo civico di Palazzo della Penna ospiterà da marzo 2026 una grande mostra con oltre 50 dipinti originali firmati da Fo, molti dei quali inediti. Cuore del percorso sarà una sezione dedicata a San Francesco, figura chiave nell’immaginario dell’autore.

“Fo non era solo un attore, ma un artista visivo a tutto tondo. Questa mostra metterà in dialogo la sua opera pittorica con l’ottavo centenario francescano”, ha dichiarato Marco Pierini, vicesindaco e assessore alla cultura di Perugia.

A Gubbio, nello storico Palazzo dei Consoli, sarà allestita una mostra immersiva dedicata al celebre episodio del lupo e di San Francesco, reinterpretato da Fo in chiave ecopolitica. L’evento sarà realizzato in collaborazione con la Libera Università di Alcatraz, fondata dal figlio Jacopo.

“È un’eredità viva che continua a trasformarsi”, ha sottolineato l’assessora alla cultura Paola Salciarini.

Spoleto, invece, accoglierà nei saloni della Rocca Albornoziana alcuni dei monumentali fondali scenici dipinti da Fo per le sue pièce più iconiche. La città punta anche a un accordo con il Festival dei Due Mondi per una retrospettiva teatrale nel 2026.

Un centenario che guarda al futuro

L'obiettivo non è solo rievocativo, ma pedagogico, politico e culturale. Nuove produzioni teatrali aggiorneranno il repertorio Fo-Rame alle tematiche attuali: ambiente, migrazioni, diritti civili, conflitti.

Verrà avviata la ristampa critica delle opere più note e l’uscita di edizioni annotate in più lingue. Le università italiane e internazionali ospiteranno un ciclo di convegni, da Pisa a Buenos Aires.

“È tempo che la scuola italiana smetta di considerarlo un autore ‘minore’ o solo ‘comico’”, ha denunciato Stefano Bertea, responsabile degli archivi Fo-Rame. “Il suo è un teatro della conoscenza, che educa al dubbio, al linguaggio, alla storia popolare”.

Cultura popolare e identità collettiva

L’impatto di Fo sul dibattito pubblico è ancora sottovalutato. Eppure la sua opera ha segnato generazioni. Con il Nobel del 1997, Fo ha mostrato come la cultura popolare possa essere alta, sovversiva, universale.

Il centenario del 2026 guarda già al 2029, per i cento anni dalla nascita di Franca Rame. “È impensabile parlare di Dario senza Franca. Lei è stata molto più di una musa”, ha ricordato Mattea Fo.

Un ponte con Torino e il Salone del libro

L’Umbria punta a essere regione ospite al Salone del Libro di Torino 2026. “Sarebbe un’occasione per mostrare la nostra identità culturale partendo da una figura che ha saputo unire popolo e avanguardia”, ha dichiarato l’assessore Tommaso Bori.

La sindaca di Perugia, Vittoria Ferdinandi, ha parlato del centenario come di un’occasione per “riattivare la memoria carsica della città e restituire senso e profondità a una storia culturale troppo spesso rimossa”.

L’attualità di un giullare

A cent’anni dalla nascita, Dario Fo torna al centro della scena. Non come reliquia, ma come provocazione vivente. Il suo teatro è oggi più necessario che mai.

L’Umbria non sarà solo la terra di partenza. Sarà il cuore pulsante di una celebrazione che si fa movimento culturale, azione politica, gesto d’amore per chi ha creduto che il riso, quando è ben congegnato, può essere un’arma affilatissima.

Notizie dello stesso argomento
  • Con Bancomat, scambi denaro, giochi e ti premi.
  • Punto di contatto tra produttori, rivenditori & fruitori di tecnologia
  • POSTE25 sett 720