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Consob oscura 14 siti truffa con video falsi di Meloni e Giorgetti

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Consob oscura 14 siti truffa con video falsi di Meloni e Giorgetti

La Consob torna a colpire il mondo delle truffe digitali e dell’intermediazione finanziaria abusiva, oscurando 14 nuovi siti web, tra cui alcuni “siti-clone” che utilizzavano video contraffatti della presidente del Consiglio Giorgia Meloni e del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti.

Consob oscura 14 siti truffa con video falsi di Meloni e Giorgetti

L’operazione, resa nota oggi in un comunicato ufficiale, si inserisce nel filone di interventi che l’Autorità di vigilanza sui mercati finanziari porta avanti dal 2019, per contrastare le frodi online che sfruttano l’immagine di personaggi pubblici per attirare risparmiatori.

Falsi video e piattaforme truffa
Nel dettaglio, la Consob ha ordinato l’oscuramento del sito avenixio-invest.com, che “clonava l’immagine della presidente del Consiglio Giorgia Meloni”, e di tegsub.com, che replicava “quella del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti” per pubblicizzare le piattaforme di trading online legate al marchio “Avenixio”.

Secondo quanto riferito dall’Autorità, i truffatori utilizzavano finte interviste televisive e video manipolati con tecniche di deepfake, in cui i due esponenti di governo apparivano come presunti promotori di opportunità di investimento ad alto rendimento.
Un modus operandi già osservato nei mesi scorsi: i video falsi vengono diffusi tramite social network e circuiti pubblicitari digitali, con l’obiettivo di spingere gli utenti a registrarsi su piattaforme non autorizzate e a versare somme di denaro in conti all’estero difficili da rintracciare.

L’offensiva della Consob contro i “clone site”
L’intervento di oggi si estende oltre i due casi principali: la Consob ha infatti disposto l’oscuramento di altri otto siti web per attività di intermediazione abusiva, tra cui D2XMarkets, Easy MarketsEU Limited, VT Markets Limited, FPM Trading, ITALGO.AI, Comgestfx, Progestrade e Renaitech AI.

Con queste nuove chiusure, sale a 1.478 il numero complessivo di siti oscurati dalla Consob dal luglio 2019, quando l’Autorità è stata dotata del potere di ordinare la disattivazione dei portali che offrono servizi finanziari non autorizzati in Italia.

L’Autorità, in collaborazione con i fornitori di connettività e con la Polizia Postale, prosegue un’azione che negli ultimi mesi ha preso di mira piattaforme di trading fasulle, società d’investimento senza licenza e siti che clonano portali istituzionali o marchi bancari riconosciuti.

Una truffa che cambia volto ma non obiettivo
Dietro la moltiplicazione dei “siti-clone” c’è un fenomeno in rapida evoluzione: la fusione tra deepfake e frodi finanziarie. I criminali digitali realizzano video manipolati in cui appaiono volti riconoscibili – politici, imprenditori, giornalisti – per legittimare falsi investimenti in criptovalute, trading automatizzato o fondi “garantiti”.

Nei casi più recenti, come quelli oscurati oggi, le campagne fraudolente simulavano la partecipazione di Meloni e Giorgetti a programmi televisivi, attribuendo loro dichiarazioni mai pronunciate su presunti guadagni rapidi ottenuti grazie alle piattaforme incriminate.
Un tipo di frode che sfrutta la fiducia nel volto pubblico e l’illusione di trasparenza mediatica per convincere i cittadini a investire.

La vigilanza e la prevenzione
La Consob ricorda che nessuna piattaforma di trading online può operare legalmente in Italia senza autorizzazione, e invita i risparmiatori a verificare sempre sul proprio sito istituzionale (www.consob.it) la lista aggiornata degli operatori abilitati.
L’Autorità segnala inoltre che il blocco dei siti abusivi avviene tramite ordine diretto ai provider di connettività, ma che i truffatori tendono spesso a riaprire nuovi domini in tempi brevi, anche all’estero, rendendo necessaria una vigilanza costante.

L’Italia come bersaglio privilegiato
Negli ultimi anni, con la crescita dell’interesse per il trading e le criptovalute, l’Italia è diventata uno dei Paesi europei più colpiti da campagne di phishing e truffe finanziarie.
Secondo dati interni di Consob, solo nel 2025 sono stati oscurati oltre 130 nuovi portali sospetti. L’Autorità ha intensificato le attività di monitoraggio digitale, rafforzando la collaborazione con le autorità europee di vigilanza (ESMA) e con le forze dell’ordine nazionali.

Un fenomeno che chiama in causa la responsabilità collettiva
Dietro la notizia tecnica dell’oscuramento c’è una questione più profonda: la fiducia digitale.
Quando la voce o il volto di un presidente del Consiglio vengono clonati per promuovere una truffa, non è solo un reato informatico: è un attacco alla credibilità delle istituzioni e alla sicurezza dei cittadini.

La battaglia di Consob, che si gioca ogni settimana nel mare aperto del web, è anche una battaglia culturale. Difendere i risparmiatori oggi significa anche insegnare a riconoscere le nuove forme della manipolazione.

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