Coldiretti: "Maltempo: l'estate 2021 sarà la peggiore del decennio"

- di: Daniele Minuti
 
L'estate del 2021 potrebbe passare alla storia come la peggiore degli ultimi 10 anni per quanto riguarda i cambiamenti climatici in Italia: è questa l'opinione di Coldiretti, che ha analizzato i dati raccolti dall'European Severe Weather Database sull'ondata di maltempo che ha colpito il nord Europa in questi giorni, provocando conseguenze catastrofiche specialmente in Germania.

Sono 517 gli eventi estremi (nubifragi, trombe d'aria, alluvioni o ondate di calore) registrati nel nostro paese dall'inizio della stagione, più del triplo rispetto allo stesso periodo del 2020. Numero ampiamente fuori scala.

"L'estate di quest'anno" - spiega Coldiretti - "sarà la peggiore dell'ultimo decennio in Italia per quanto concerne i cambiamenti climatici, con innumerevoli eventi che hanno portato oltre 14 miliardi di perdite per l'agricoltura del Paese, fra danni alla produzione agricola a quelli per strutture e infrastrutture. Giugno è stato il secondo più caldo mai registrato (temperatura superiore di 1,5 gradi rispetto alla media storica, dato che conferma il surriscaldamento in Europa. Il moltiplicarsi di questi eventi ha effetti sulla vita delle persone ma anche sulle attività come agricoltura e mantenimento dei territori: il cambiamento climatico porta anche un aumento del rischio idrogeologico, per via del terreno reso più fragile dalla cementificazione che nel 2020 è avanzata al ritmo di 2 metri quadri ogni secondo".

Il suolo, per via delle coperture artificiali preparate negli ultimi 9 anni, non può garantire l’infiltrazione di oltre 360 milioni di metri cubi di acqua piovana che ora scorrono in superficie cosa che, secondo l'Ispra, aumenta la pericolosità: a questo va aggiunto il fatto che negli ultimi 25 anni è sparito "il 28% della terra coltivata, con la superficie agricola utilizzabile in Italia che si è ridotta ad appena 12,8 milioni di ettari".

Ettore Prandini, presidente della Coldiretti, ha commentato: "Un intervento strategico per difendere l'apparato agricolo italiano sarebbe la realizzazione di infrastrutture a partire dai bacini di accumulo, proposto dalla Coldiretti e inserito nel Piano nazionale di ripresa e resilienza varato dal Governo. C'è però bisogno di accelerare sull’approvazione della legge sul consumo di suolo, ancora ferma in Parlamento da quasi 10 anni, che potrebbe dotare l’Italia di uno strumento all’avanguardia per la protezione del suo territorio".

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