Il coaching come percorso di crescita individuale e professionale

- di: Claudia Loizzi
 

Raggiungimento degli obiettivi, successo personale, comportamento performante, valorizzazione delle proprie potenzialità, oggi per migliorare la propria vita personale e professionale, non basta soltanto migliorare le proprie skill cognitive, potrebbe essere utile avvalersi anche di una metodologia di lavoro sempre più utilizzata in Italia da aziende, manager e professionisti, una vera e propria strategia che supporti la persona a cambiare il proprio atteggiamento mentale, il Coaching. Ne parliamo con la Dottoressa Cristina Cojocariu.

Innanzitutto che cos’è esattamente il Coaching e che cos’è la PNL?
Il “coaching” professionale è un rapporto di partnership che si stabilisce tra il coach e il cliente (coachee), con lo scopo di aiutare e coadiuvare quest’ultimo al fine di ottenere risultati ottimali prefissati in ambito sia lavorativo che personale. Grazie all’attività svolta dal coach, i clienti sono in grado di apprendere ed elaborare le tecniche e le strategie di azione che permetteranno loro di migliorare sia le performance che la qualità della propria vita.
La PNL o Programmazione neurolinguistica, già dagli anni ‘80 e ‘90 si conquistò sia negli Stati Uniti, sia in Europa, un posto fisso nel campo della formazione professionale e dello sviluppo della personalità: è un modello sviluppato negli anni ‘70 e si basa su tecniche di comunicazione che venivano utilizzate in maniera del tutto inconscia ed oggi recepite e codificate in tecniche e modelli particolarmente adatti ad ottimizzare le competenze dirigenziali, la creatività, la formazione di gruppi, il superamento di conflitti. La definizione migliore di PNL, che meglio rappresenta la sua funzione, è la seguente: “la PNL è quel procedimento fondamentale utilizzato da tutti gli esseri umani per codificare, trasferire, guidare e modificare il comportamento”.

Che relazione intercorre tra la PNL e il Coaching?
Coaching e PNL sono due cose molto distinte tra loro. Sono processi, meccanismi e tecniche di azione differenti.
Tramite il Coaching si sviluppa un rapporto paritario tra coach e coachee, attraverso il quale e per mezzo del quale si procede verso il raggiungimento dell’obiettivo proposto. Con la PNL il programmatore impartisce istruzioni per l’applicazione delle tecniche, fornisce le informazioni e processi  precisi  per poter sviluppare nel coachee il cambiamento del pensiero e/o del linguaggio, e le tecniche di comunicazione. La relazione tra PNL e Coaching è l’attenzione all’ecologia del cambiamento, laddove per “ecologia” intendiamo l’accertarsi che il cliente abbia la possibilità di riflettere sulle possibili conseguenze del cambiamento desiderato attraverso domande specifiche,  in modo da sviluppare in lui  la percezione del cambiamento, del mondo in cui si troverà dopo aver modificato  le sue  percezioni.
In alcuni casi la PNL viene usata nelle sessioni di Coaching, ma solo con il consenso del cliente: questo può  consentire di  arrivare in modo più veloce all’obiettivo:  ricordiamo che tutto è PNL (programmazione neurolinguistica ) perché tutto è comunicazione nei nostri comportamenti  e, nella vita quotidiana, applichiamo le tecniche, in maniera inconscia e  senza accorgercene. La conoscenza, in tal caso, è necessaria affinché si possano usare le nostre capacità e quello che noi già abbiamo in maniera cosciente, costruttiva e proficua.

E’ corretto immaginare il Coach come una figura professionale a metà tra lo psicologo e un insegnante/maestro di vita?
Assolutamente no! Il Coaching non è terapia e il coach non è insegnante/trainer, non è consulente, né tanto meno un maestro di vita.
Ogni essere umano ha dentro di sé le risorse per affrontare tutti gli ostacoli che la vita gli presenta, solo che nel tempo alcune di queste risorse si addormentano/vengono coperte e non riusciamo più a vederle né a sentirle. Il Coaching va a risvegliare tutte le nostre potenzialità che sono dormienti dentro di noi attraverso un processo creativo, che stimola la riflessione, ispirando a massimizzare il proprio potenziale personale e professionale. Il coachee potrà apprendere ed elaborare le tecniche e le strategie di azione che gli permetteranno di migliorare sia le performance sia la qualità della propria vita. Il Coaching facilita quindi la sperimentazione di nuove prospettive e opportunità personali, l’accrescimento nelle capacità di pensiero, anche nel prendere decisioni: inoltre, è volto al miglioramento nell’efficienza interpersonale e a una maggiore fiducia nell’esprimere i ruoli scelti nella vita e nel lavoro.


Quali sono i problemi o le motivazioni più frequenti per i quali un cliente si rivolge al Coaching?
Il cliente, nel Coaching, è una persona o un team aziendale o professionale che vuole raggiungere un livello più elevato di performance, di apprendimento o di soddisfazione, per muovere con l’aiuto del coach verso un obiettivo.
Ci sono molte motivazioni, ne elenco qualcuna:
– affrontare un lavoro a pieno regime con stretta scadenza;
– gestire l’insuccesso nell’ambito privato o professionale;
– trovare equilibrio tra lavoro e vita privata;
– ottimizzare la gestione della propria vita;
– affrontare un obbiettivo/una sfida /una grossa opportunità (o tutte assieme) aziendale o privata;
– gestire la relazione con gli altri per raggiungere obbiettivi prioritari;
– identificare le potenzialità principali ed individuarne l’applicazione;
– gestire il successo quando problematico;
– migliorare le proprie performance, cicli di cambiamento aziendale.

In che fase del processo professionale è opportuno per il cliente l’intervento di un Coach?
Non ci sono fasi specifiche, spesso però la richiesta interviene nel momento in cui la persona o l’azienda necessita di un cambiamento o del raggiungimento di un obiettivo. Oserei dire quindi nell’istante in cui si accende in lui una richiesta di supporto esterno.

Posto che, per il raggiungimento di un obiettivo, le variabili intervenienti sono anche indipendenti dal nostro impegno o capacità personali, come può influire il Coaching in caso di ostacolo esterno? Esistono dei limiti al “potere” del Coaching?
Partiamo dal fatto che il Coaching non è un risolutore di problemi né tantomeno va a lavorare sull’ostacolo.
Il Coaching non esercita né ha alcun “potere”. Il coach lavora assieme al coachee per arrivare al raggiungimento dell’obiettivo, tramite delle tecniche professionali e fa sì che esso possa arrivare alla consapevolezza delle proprie capacità e, di conseguenza, essere risolutore dei propri problemi e trovare la strada per superare gli ostacoli, con le sue forze e attraverso un processo e tecniche di azione coordinate con l’intervento del coach.

E tutto ciò è realizzabile solo se il cliente ha la reale VOLONTA’ di arrivare al successo e di raggiungere l’obiettivo. La Motivazione è il motore del Successo!

www.cccoach.it

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