Cina: ora a preoccupare è la deflazione

- di: Redazione

11/12/2023

Se, per la maggioranza dei Paesi al mondo, il grande nemico è l'inflazione (contro cui le banche centrali, dall'estate dello scorso, stanno combattendo una guerra, condotta a colpi di aumento dei tassi di interesse), la Cina è alle prese invece alle prese con il calo dei prezzi.

Cina: ora a preoccupare è la deflazione

Secondo i dati diffusi dall'Ufficio nazionale di statistica, a novembre, rispetto ad un anno fa, l’indice dei prezzi al consumo è sceso dello 0,5%, il calo più grande dallo stesso mese del 2020. Un livello ben più alto di quelle che erano le previsioni degli analisti e che, comunque, segna anche un’accelerazione rispetto a ottobre, quando l’indice dei prezzi al consumo è sceso dello 0,2% rispetto all’anno precedente.
Una situazione che ha spinto le autorità centrali a cercare soluzioni nel breve periodo per rilanciare la domanda e prevenire una spirale al ribasso dei prezzi.

Il crollo del mercato immobiliare e la scarsa fiducia dei consumatori ha determinato la debolezza dei prezzi per gran parte dell’anno. L’inflazione al consumo ha rallentato da febbraio ed è scesa in territorio negativo a luglio per la prima volta in più di due anni. È tornato in territorio positivo in agosto ed è rimasto stabile in settembre, per poi ricadere sotto lo zero in ottobre.
I prezzi dei prodotti alimentari hanno rappresentato un importante freno per l’indice dei prezzi al consumo, scendendo del 4,2% a novembre rispetto all’anno precedente. In particolare, i prezzi della carne suina sono crollati del 31,8%.

I prezzi della benzina sono diminuiti dopo che i prezzi internazionali del petrolio hanno toccato il livello più basso degli ultimi mesi a novembre.
L’indice dei prezzi alla produzione, determinato principalmente dai prezzi delle materie prime, è sceso del 3% a novembre, in calo per 14 mesi consecutivi.

Tags: cina, economia, esteri

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