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Carole Feuerman a Roma: la scultura iperrealista che racconta il corpo

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Carole Feuerman a Roma: la scultura iperrealista che racconta il corpo

FOTO: Chihenc - CC BY-SA 4.0

Dal 4 luglio al 21 settembre 2025 Palazzo Bonaparte a Roma apre le sue sale a La voce del corpo, la prima grande mostra monografica in Italia dedicata a Carole A. Feuerman, una delle protagoniste assolute del superrealismo americano. Curata da Demetrio Paparoni e organizzata da Arthemisia con la collaborazione della Feuerman Sculpture Foundation, l’esposizione riunisce oltre cinquanta opere tra sculture, disegni, fotografie e un’installazione site specific, offrendo al pubblico un percorso che attraversa più di cinquant’anni di ricerca artistica.

Carole Feuerman a Roma: la scultura iperrealista che racconta il corpo

L’appuntamento non ha solo un valore celebrativo: è anche l’occasione per ripercorrere le tappe di un percorso che ha trasformato la rappresentazione del corpo da semplice imitazione naturalistica a linguaggio emotivo e simbolico.

Un percorso tra fragilità e monumentalità


Il viaggio espositivo prende avvio dagli anni Settanta, quando la giovane Feuerman si confrontava con frammenti anatomici femminili carichi di tensione erotica e inseriti nel clima culturale del post-femminismo. Queste prime prove, realizzate con materiali diversi, rivelano un’attenzione quasi ossessiva al dettaglio e alla resa tattile, ma già lasciano intravedere l’urgenza di usare il corpo come strumento narrativo.

Nei decenni successivi la sua scultura si sviluppa verso figure a grandezza naturale e oltre, capaci di occupare lo spazio con una presenza intensa. Resina, silicone, bronzo e acciaio inox diventano i mezzi per raggiungere un’illusione di vita: gocce d’acqua che sembrano pronte a scivolare sulla pelle, pieghe dei tessuti, riflessi metallici che amplificano la percezione della materia. In questi dettagli, minuziosi e sorprendenti, si cela la forza espressiva di Feuerman: non un freddo esercizio tecnico, ma un modo per evocare stati d’animo, desideri, fragilità.

Carole Feuerman e il superrealismo


Nata nel 1945 a Hartford, Connecticut, e formata artisticamente a New York, Carole Feuerman si è avvicinata all’arte dopo una breve esperienza come illustratrice e grafica editoriale. Negli anni Settanta entra in contatto con gli ambienti del superrealismo americano, condividendo la scena con figure come Duane Hanson e John De Andrea. Pur muovendosi nello stesso solco, sviluppa un linguaggio diverso: meno legato alla rappresentazione del quotidiano, più vicino a una dimensione intima e introspettiva.

Le sue opere non raccontano semplicemente corpi, ma persone in sospensione, in dialogo con se stesse e con lo spettatore. È proprio questo scarto a rendere la sua ricerca originale: la capacità di usare il superrealismo non come imitazione, ma come mezzo per aprire interrogativi sulla condizione umana.

Oggi Feuerman è riconosciuta a livello internazionale e le sue opere fanno parte di musei e collezioni pubbliche in Europa, Stati Uniti e Asia. Monumentali installazioni sono state collocate in spazi urbani di grande visibilità, confermando la sua volontà di portare il corpo, e la sua silenziosa “voce”, fuori dai luoghi canonici dell’arte.

La voce del corpo

Il titolo della mostra romana, La voce del corpo, sintetizza l’essenza della ricerca dell’artista. Per Feuerman, il corpo non è mai un oggetto inerte: è un linguaggio, un mezzo che parla senza parole. Le sue figure, spesso colte in momenti di intimità – nuotatori, donne che riposano, busti immersi nell’acqua – trasmettono un senso di respiro e di sospensione.

La mostra non propone soltanto i lavori più celebri, ma anche disegni e fotografie di studio raramente esposti, capaci di svelare il processo creativo dietro la perfezione formale delle sculture. L’installazione site specific realizzata per Palazzo Bonaparte, inoltre, mette in dialogo la poetica dell’artista con la storia e l’architettura degli spazi espositivi.

Un’occasione per Roma e per il pubblico italiano

Quella di Palazzo Bonaparte è la prima vera occasione per il pubblico italiano di confrontarsi in modo organico con la produzione di Feuerman. Alcune sue opere erano già state esposte in contesti internazionali, ma mai in un percorso così completo e articolato.

La mostra si inserisce anche in una riflessione più ampia sul rapporto tra iperrealismo e scultura contemporanea. In un’epoca dominata dalle immagini digitali e dalla smaterializzazione, la presenza tangibile e quasi carnale delle opere di Feuerman riporta l’attenzione sul corpo come luogo di esperienza, di memoria e di emozione condivisa.

Informazioni pratiche

La voce del corpo è visitabile fino al 21 settembre 2025 tutti i giorni dalle 10 alle 20, con ultimo ingresso alle 19. Il biglietto intero costa 15 euro, il ridotto 14 euro; sono previste agevolazioni come la convenzione con Trenitalia, che consente ai viaggiatori Frecciarossa di accedere alla mostra al prezzo speciale di 11 euro.

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