Caracalla IV D: un tuffo nel passato

- di: Francesco Cochetti
 

Le maestose rovine delle Terme Severiane dette di Caracalla, dal soprannome dell’imperatore che le inaugurò nel 216 d.C., sono uno dei luoghi di visita più suggestivi di Roma. I resti imponenti hanno ispirato artisti del passato e colpiscono ancora oggi il visitatore per la loro grandiosità. Tuttavia, al di là della suggestione creata dalle rovine, la comprensione reale del monumento richiede un significativo sforzo d’immaginazione, fattore che accomuna tutti i siti archeologici. Infatti la parziale rovina dell’edificio, la spoliazione di quasi tutti gli apparati decorativi, la perdita delle funzioni originarie dei diversi ambienti rende molto complicata la ricostruzione visiva degli spazi e la comprensione del loro uso. L’immaginazione, se non è supportata dalle giuste conoscenze, può anche produrre un’idea completamente falsata dell’aspetto originario di quel luogo. Una cosa è certa: ogni osservatore si crea la propria rappresentazione dell’oggetto archeologico in modo assolutamente personale.
La realtà virtuale aiuta a superare facilmente questa visione individuale e “romantica” dell’archeologia per restituire oggettività alla visione, ovvero creando un’immagine tangibile e unica, uguale per tutti, studiosi della materia e dilettanti. Le tecnologie oggi a disposizione consentono non solo la realizzazione di ricostruzioni virtuali estremamente accurate e verosimili ma permettono al tempo stesso, con l’uso di un semplice visore 3D, l’esplorazione spaziale a 360° di queste ricostruzioni, con un effetto immersivo di sorprendente efficacia. La suggestione dello spazio ricostruito diventa comprensione del luogo vissuto nel momento in cui realtà fisica e realtà virtuale collimano, sono sovrapponibili l’una all’altra con il semplice gesto del posizionamento del visore davanti agli occhi: stesso luogo, stessa veduta del luogo, stessa luce. Lo strumento trova la sua piena efficacia proprio nel momento in cui è usato all’interno del sito archeologico di cui fornisce la ricostruzione. Qui le rovine, come per magia, si rivestono di marmi colorati, mosaici e stucchi e tornano per incanto sui loro piedistalli originari anche statue e gruppi scultorei, oggi custoditi all’interno di musei lontani. E questa magia si compie ambiente per ambiente, mano a mano che si procede nel percorso di visita a ritroso nel tempo, all’interno della IV Dimensione. L’emozione di rivivere, senza sforzo d’immaginazione, gli spazi architettonici così com’erano, trasforma la visita in un’esperienza vissuta producendo un benefico effetto sul processo di memorizzazione. È infatti scientificamente riconosciuto che il coinvolgimento emotivo potenzia e amplifica la capacità di apprendimento dell’individuo, suscitando in esso anche un sentimento di affezione al luogo e al bene che sta visitando. 

La realtà virtuale al tempo stessa assume il ruolo di mediatore tra il mondo scientifico e il grande pubblico. Misurazioni e rilievi, inventariazione sistematica dei reperti, analisi delle fonti e testimonianze storiche, individuazione di sculture ed elementi architettonici asportati nel corso dei secoli, tutto questo viene restituito in immagini leggibili e facilmente comprensibili. Non è frutto della fantasia rievocativa ma ricostruzione filologica del monumento.

Il progetto Caracalla IV D parte da questi imprescindibili presupposti. È stato promosso dalla Soprintendenza Speciale di Roma e da CoopCulture che lo ha realizzato in collaborazione con il Consiglio Nazionale delle Ricerche, sotto la supervisione scientifica di Marina Piranomonte, direttrice del monumento. La tecnologia, semplice e portatile, utilizza un visore VR, all’interno del quale è inserito uno smartphone. Con semplici comandi gestiti da un solo pulsante, l’apparecchio dotato di bussola e sistema di georeferenziazione, riproduce i luoghi dove si trova il visitatore, così come erano il giorno dell’inaugurazione con una prospettiva immersiva a 360°.

Nell’attuale diversificato e articolato contesto, nel quale i siti archeologici vengono illustrati con l’ausilio delle più diverse e avanzate tecnologie, Coopculture ha voluto dare il suo contributo, creando e mettendo a disposizione del pubblico un supporto efficace e coinvolgente, frutto di un approccio metodologico innovativo scaturito da una pluriennale esperienza nel campo della divulgazione del patrimonio culturale.

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