Bonus Ristrutturazioni 2025: focus su efficienza energetica e prime case

- di: Barbara Leone
 
Con l’addio al Superbonus, il governo italiano si trova ad affrontare una sfida significativa, legata alle problematiche emerse dall'implementazione di questa manovra. Come tutti sanno, la precedente misura ha suscitato una valanga di polemiche e difficoltà. Nonostante ciò, l’esecutivo è determinato a non rinunciare a incentivi fiscali per le ristrutturazioni edilizie e per il miglioramento dell'efficienza energetica. Ecco quindi che all’orizzonte si prospetta il Bonus Ristrutturazioni 2025, un nuovo schema che punta a riformare le agevolazioni fiscali nel settore edilizio. Il nuovo incentivo fiscale, previsto per il 2025, introduce una serie di cambiamenti significativi rispetto al passato. Uno dei punti centrali della riforma è la sua focalizzazione su interventi che portino a risultati concreti per l'ambiente. Non saranno più supportate le ristrutturazioni delle seconde case o delle residenze di lusso, ma si punterà esclusivamente sulle abitazioni meno efficienti dal punto di vista energetico.

Bonus Ristrutturazioni 2025: focus su efficienza energetica e prime case

Un approccio, questo, che mira a garantire che le agevolazioni siano dirette verso chi ne ha realmente bisogno, in particolare le famiglie a basso reddito. Un altro significativo cambiamento è legato all’entità dell’agevolazione.  Dal 2025, infatti, le detrazioni per le ristrutturazioni edilizie passeranno dal 50% attuale su un tetto di spesa di 96.000 euro (valido fino al 31 dicembre 2024) al 36% con un limite di 48.000 euro dal 2025 al 2027. Questa percentuale è destinata a scendere ulteriormente al 30% dal 2028 al 2033. Un cambiamento rilevante sarà la sostituzione della detrazione del 65% per gli interventi ecologici, che verrà rimpiazzata da un incentivo decennale, il cui tasso di aliquota deve ancora essere stabilito.

Come anticipato, uno degli obiettivi principali del Bonus Ristrutturazioni 2025 è quello di supportare le famiglie a basso reddito. Il che si traduce in un’implementazione di finanziamenti agevolati per coprire interamente i costi degli interventi. Ciò rappresenta un passo significativo verso l'equità sociale, permettendo a una fascia di popolazione storicamente svantaggiata di accedere a migliori condizioni abitative. In questo contesto, il governo ha anche intenzione di rivedere le agevolazioni fiscali legate all’energia, seguendo lo stesso principio di sostenibilità. Da sottolineare, che il nuovo incentivo non includerà bonus per caldaie e gas, ma si concentrerà su interventi come l’installazione di doppi vetri e pompe di calore. Ci sarà anche un costo massimo complessivo per abitazione, e le spese incentivabili dovranno garantire un miglior rapporto costo-beneficio energetico. Nonostante le prospettive promettenti, resta però un alone di incertezza, specialmente in vista della manovra di fine anno. La questione, dunque, rimane aperta, e il condizionale è d'obbligo fino a quando il governo non fornirà notizie ufficiali.

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