Due mesi ai Comuni per registrare ogni dispositivo. Dal 30 novembre chi non carica le informazioni spegne gli apparecchi. Nel frattempo resta il nodo omologazione, dopo la Cassazione 2024.
Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha avviato la mappatura nazionale degli autovelox tramite una piattaforma dedicata. Gli enti proprietari delle strade e i Comuni devono registrare marca, modello, versione, matricola ed estremi del decreto di ciascun dispositivo. Senza la scheda caricata entro il 30 novembre gli apparecchi non potranno essere utilizzati e i rilievi verranno sospesi.
Cosa cambia subito
La nuova procedura introduce una condizione abilitante: ogni autovelox deve essere censito per poter generare verbali. Le schede dovranno essere aggiornate a ogni modifica (spostamenti, sostituzioni, tarature) per garantire tracciabilità e trasparenza del parco dispositivi.
Omologazione e approvazione non sono la stessa cosa
La stretta arriva dopo le decisioni dei giudici che hanno chiarito come l’approvazione del dispositivo non equivalga all’omologazione. Senza omologazione, i verbali di eccesso di velocità sono a rischio annullamento. È il motivo per cui istituzioni e utenti chiedono regole chiare, pubbliche e verificabili.
Numeri e territori
Su alcune arterie strategiche gli autovelox pesano molto sui conti locali. Sulla Statale 372 Telesina tre piccoli Comuni hanno totalizzato incassi milionari; lungo la via Flacca sul litorale pontino le sanzioni hanno superato i due milioni annui in un solo Comune, con altre realtà poco sotto. Nel Salento diversi centri hanno registrato entrate a più zeri negli ultimi anni.
Le voci in campo
Dal Governo si parla di “operazione trasparenza”: “Con la piattaforma per il censimento degli autovelox, entro due mesi avremo una mappatura completa e consultabile”, è il messaggio istituzionale. Dal fronte dei consumatori il giudizio è netto: “Bene la mappa nazionale: dal 30 novembre chi non comunica i dati spegne gli autovelox. Ma sull’omologazione resta il caos”.
Cosa devono fare i Comuni
- Accedere al portale con le credenziali tecniche già in uso.
- Caricare per ogni dispositivo: marca, modello, tipo, versione, matricola, estremi del decreto.
- Aggiornare i dati a ogni variazione o spostamento.
- Verificare lo stato di omologazione, perché l’approvazione non è sufficiente.
Perché è una buona notizia
Il censimento non è una crociata anti-autovelox, ma una richiesta di accountability. La sicurezza stradale si tutela anche con controlli efficaci; per esserlo devono essere legali, tracciabili e proporzionati. Regole certe su omologazione, collocazione e taratura rafforzano la fiducia dei cittadini e rendono più credibili le politiche contro l’eccesso di velocità.