Assolombarda: "La reattività delle nostre imprese è un impulso positivo per il 2021"

- di: Daniele Minuti
 
Arrivano segnali positivi dal settore delle imprese lombarde per l'ultimo trimestre del 2020: dopo la durissima crisi causata dalla pandemia da Coronavirus, nella regione è stato registrata una crescita nel campo del commercio internazionale con un -2,3% di vendite all'estero rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.

Un calo, certo, ma ben lontano dal -7,9% del terzo trimestre e del crollo fra aprile e giugno (in pieno lockdown e subito dopo le riaperture) che era del 27,3%. Sono naturalmente numeri pesanti nel complessivo, che riflettono le tante difficoltà della regione italiana più colpita dall'emergenza sanitaria.

Secondo i dati di Assolombarda, sono andati perduti 13,5 miliardi di euro di fatturato estero con una caduta del 10,6% rispetto al 2019 (superiore alla media italiana del 9,7%). Analizzando i numeri del manifatturiero si nota chiaramente la differenziazione delle prestazioni a seconda del settore: lo scorso anno la crescita è stata registrata nei campi della farmaceutica (+7,6%) e del commercio alimentare (+1,3%), mentre i cali si vedono  nella vendita di apparecchi elettronici, di chimica e di gomma o plastica (rispettivamente cali del 4,2%, 7,1% e 7,4%). Male i campi di meccanica, del metallo e dell'automotive con una caduta complessiva che oscilla fra il 12% e il 15% mentre è la moda a segnare il crollo peggiore, con un calo dell'export del 20%.

I segnali positivi dell'ultimo trimestre 2020 però non vanno sottovalutati, come spiegato dal Vicepresidente di Assolombarda con delega all’Energia, Centro Studi, Sviluppo delle Filiere e Cluster, Fabrizio Di Amato (nella foto): "La crisi pandemica ha avuto un impatto drammatico su sanità ed economia, portando al blocco del sistema produttivo, all'interruzione delle catene del valore e di conseguenza degli scambi internazionali. Per fortuna il commercio mondiale sta tornando a un valore superiore ai livelli pre-Coronavirus già da novembre e le imprese lombarde si sono fatte trovare pronte: la loro reattività è un grande segno di competitività, rappresentando un impulso positivo per l'inizio dell'anno ancora caratterizzato dall'incertezza. Sarà fondamentale mantenere le nostre quote di mercato all'estero per le nostre imprese, per il 2020 stimiamo un calo del Pil lombardo di un decimo, è fondamentale restare agganciati ai mercati globali, si tratta dell'unico modo per crescere di nuovo. Per questo la nostra presenza nelle filiere lunghe e in quelle nuove deve fungere da traino per le piccole e micro eccellenze italiane che non riescono a cogliere chance all'estero".
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