Quattro mostre da non perdere nel weekend

- di: Samantha De Martin
 

Philip Colbert, House of the lobster | Foto: ©Ivan Romano / Getty Images

Vittorio Marella a Palazzo Merulana

Le annotazioni del mondo di Vittorio Marella, tratti precisi e pieni di vita, danno vita sulla tela a un personalissimo viaggio alla scoperta di un altro punto di vista. Quando poi lo sguardo dell’artista veneziano ventiseienne passa dai disegni alle tele, alcune di grandissime dimensioni, travolge il pubblico con la capacità di ricreare atmosfere alla Hopper, di usare colori, luci e ombre percorrendo una strada che ricollega i suoi quadri ai dipinti dei grandi maestri veneziani da Tintoretto a Tiepolo, senza tuttavia restare ancorato al passato.

I sette quadri ad olio esposti a Roma, a Palazzo Merulana, fino al 3 marzo catturano attimi della vita quotidiana, rappresentati in un gioco di prospettive che uniscono la percezione bidimensionale a quella tridimensionale.

“Nuotatori d’inverno”, questo il titolo della mostra, rende evidente un’altra fonte di ispirazione per Marella: si tratta dei quadri di Antonio Donghi dai quali il giovane artista prende in prestito l’atmosfera sospesa tra realtà e sogno alla ricerca di “quella consapevolezza del mondo e della natura che oggi manca in ognuno di noi”.

La spedizione dei Mille nel reportage di Giuseppe Nodari

Per Giuseppe Nodari, nato a Castiglione delle Stiviere nel 1841, l’impresa della Spedizione dei Mille rappresentò il momento saliente della propria formazione patriottica.

Attraverso la memoria di questo pittore, patriota e medico, il Museo di Santa Giulia a Brescia ripercorre fino al 7 aprile una delle vicende più celebri del Risorgimento italiano, delineata anche attraverso la memorialistica di garibaldini strettamente legati al territorio bresciano.

Il percorso intitolato La Spedizione dei Mille. Memoria e racconto nel reportage pittorico di Giuseppe Nodari restituisce il reportage grafico realizzato negli anni in cui la fotografia iniziava a essere utilizzata come strumento di documentazione utile per costruire una nuova idea di nazione.

I vivaci e dettagliati acquerelli dialogano così con la memorialistica bresciana, con testi di Giuseppe Cesare Abba, Giuseppe Capuzzi e Giuseppe Guerzoni, e i primi incunaboli fotografici dei reporter francesi presenti in Sicilia nel 1860, testimonianze che contribuirono a costruire la memoria storica della più celebre impresa del Risorgimento italiano.

Carpi e il rumore della memoria

Dal 27 gennaio al 1° maggio, il Museo al deportato di Palazzo dei Pio a Carpi (Modena) accoglie una mostra che testimonia l’impegno morale dell’arte nel risvegliare le coscienze di fronte al declino delle democrazie in Europa e alla sconsiderata follia dei campi di sterminio.

Al centro del percorso intitolato Il rumore della memoria. Arte e impegno civile per i 50 anni del Museo al Deportato ci sono 71 opere, tra dipinti, sculture e grafiche, in prestito da raccolte pubbliche e private. Se Pablo Picasso è protagonista con le incisioni Sogno e menzogna di Franco I e II (1937) e Julio Gonzales con il disegno Studio di figura che grida (1941), Corrado Cagli ricorda la sua prigionia nel campo di concentramento di Buchenwald con la serie di disegni realizzati nel 1945.

La mostra, inaugurata proprio in una data fortemente simbolica come il Giorno della Memoria, vuole riportare all’attenzione collettiva la tragica storia della segregazione razziale in Italia, di cui Carpi è stata testimone. A pochi chilometri dal centro cittadino, infatti, in località Fossoli, sorgeva il campo di concentramento per ebrei voluto dalla Repubblica Sociale Italiana, in seguito trasformato in campo poliziesco e di transito, utilizzato dalle SS come anticamera dei lager nazisti.

Le aragoste di Colbert invadono il MANN

Philip Colbert. l'artista britannico celebre per le sue opere dedicate a una versione pop e surreale dell'aragosta, sbarca al Museo Archeologico Nazionale di Napoli con un percorso dedicato alle contaminazioni tra fantasia contemporanea e reminiscenze artistiche classiche.

Classico o contemporaneo? Per la prima collaborazione con un’istituzione archeologica, fino al 1° aprile l'erede di Andy Warhol farà immergere i visitatori tra sculture in marmo e bronzo che traggono ispirazione dai mosaici del museo.

Con HOUSE OF THE LOBSTER, Colbert rende omaggio alle radici della mitologia dell'aragosta attraverso un'affascinante serie di opere ispirate alla collezione di mosaici del museo provenienti dalla Casa del Fauno di Pompei, ritrovati tra il 1830 e il 1832. Oltre a ripercorrere il significato dell'aragosta attraverso la storia dell'arte, la mostra invita a riflettere sui temi più ampi della mortalità, del conflitto e della natura ciclica dell'esistenza.

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